Quelli che aspettano il ponte, 15 anni solo per il progetto


Secondo la delibera n. 83 del 6 aprile dopo poco oltre 15 anni è quasi concluso l’iter progettuale per la realizzazione del ponte sul fiume Tronto per collegare Monticelli con la zona industriale Castagneti, con il costo dell’intervento lievitato a quasi 10 milioni di euro

La notizia, al tempo stesso positiva e sconcertante, è che dopo quasi 7 anni si è concluso l’interminabile iter progettuale per la realizzazione del ponte sul fiume Tronto e della viabilità di raccordo. Lo certifica la delibera di giunta comunale n. 83 del 6 aprile scorso, anche se in realtà sarebbe più corretto sostenere che è quasi terminato l’iter. Perché, al di là del titolo di quell’atto comunale (“Presa d’atto della conclusione della fase di progettazione esecutiva”), all’interno della delibera si stabilisce di “dare mandato al dirigente del Settore 5 nonché Responsabile unico del procedimento di porre in atto i successivi adempimenti per l’approvazione formale del progetto esecutivo e contestuale indizione di gara d’appalto”.

Quindi mancano ancora dei passaggi per poter dare il via alla gara di appalto per la realizzazione dell’intervento che, in caso contrario, sarebbe stata indetta contemporaneamente. Era il 24 agosto 2016 (una data che resterà per sempre tragicamente impressa nella nostra memoria…) quando, con delibera di giunta comunale n. 165, l’amministrazione comunale (sindaco Guido Castelli) approvò il progetto con il quale in Comune intendeva partecipare al “Bando Periferie” che prevedeva la realizzazione del ponte sul fiume Tronto (per collegare il quartiere di Monticelli con la zona industriale Castagneti) e della viabilità di raccordo, il parco fluviale da San Pietro in Castello a Monticelli, il prolungamento della pista ciclabile tra il Villaggio del fanciullo e Villa S. Antonio, oltre spazi verdi aree sportive e infrastrutture sociali, sempre a Monticelli.

Ci sono voluti 6 anni e 8 messi per arrivare quasi al termine di tutto l’iter progettuale per la realizzazione del ponte ed è probabile che quando partiranno i lavori saranno già trascorsi ben 7 anni. Conseguenza, inevitabile, che nel frattempo il costo dell’intervento è notevolmente lievitato, passando dai poco più di 7 milioni e mezzo di euro iniziali (7.703.183,60 euro per l’esattezza) a poco meno di 10 milioni di euro (9.741.379,49 euro). Ed è più che ipotizzabile, quasi una certezza, che alla fine la soglia dei 10 milioni sarà ampiamente superata.

Non si può che essere estremamente soddisfatti per la città per un così importante e cospicuo finanziamento, c’è solo da sperare che poi le opere finanziate vedano realmente la luce in tempi ragionevoli e che non si debba attendere 6-7 anni solo per vedere partire gli interventi promessi” scrivevamo il 7 marzo 2017 (vedi articolo “Se potessi avere… 18 milioni di euro”) il giorno dopo la firma ufficiale del presidente del Consiglio Gentiloni, a Palazzo Chigi, che sbloccava i finanziamenti per il Bando periferie, con il progetto del Comune di Ascoli che otteneva 18 milioni. Come avevamo previsto e temuto quei fondi, pronti da quasi 6 anni, sono ancora in attesa di essere utilizzati.

Nulla di nuovo, non stupisce più di tanto, almeno chi segue le vicende dell’amministrazione comunale e sa per esperienza che nel capoluogo piceno ogni intervento, ogni opera chissà perché ha sempre un parto lunghissimo e difficoltoso. In tal senso, mettendo da parte le discussioni sulla reale utilità per la città di quegli interventi, quella del ponte sul fiume Tronto è solo una delle tante storie simili che si ripetono ad Ascoli, l’ennesima interminabile telenovela, tra i soliti proclami e annunci trionfali che, puntualmente, si rivelano solo “fumo negli occhi”.

Un film ampiamente visto, che si è ripetuto anche per quanto riguarda il ponte sul Tronto. “Inizia a materializzarsi il famoso ponte che collegherà il quartiere di Monticelli a Castagneti” annunciava in pompa magna un quotidiano locale nell’ottobre 2020, sottolineando che si era in dirittura di arrivo con il progetto esecutivo e che “il passo successivo, entro la prima metà del prossimo anno, sarà l’aggiudicazione dei lavori”. Qualche mese dopo, il 29 gennaio 2021, un altro quotidiano locale, riportando ciò che era avvenuto nel Consiglio comunale dedicato al bilancio, a proposito del ponte sul Tronto scriveva che “il sindaco Marco Fioravanti e l’assessore ai lavori pubblici Marco Cardinelli hanno assicurato l’appalto dei lavori nel 2021”.

La solita storia, sindaco e assessori non si fanno alcuno scrupolo di fare proclami che sanno perfettamente di non poter rispettare, tanto la quasi totalità dell’informazione locale si limita a fare da megafono, neppure per sbaglio si preoccupa di verificare l’attendibilità di certi annunci. Come sempre, poi, c’è qualche atto ufficiale a delineare il quadro reale della situazione. Nel caso in questione si tratta della citata delibera n. 83 del 6 aprile scorso che ripercorre tutte le tappe dell’interminabile (e non ancora terminato del tutto) iter progettuale.

Partendo dal 25 maggio 2016, quando con decreto 17A00004 la Presidenza del Consiglio pubblicava il cosiddetto “Bando Periferie”. Il 24 agosto dello stesso anno il Comune di Ascoli approvava il progetto scelto per partecipare a quel Bando ed il 6 marzo 2017 sottoscriveva, sempre con la Presidenza del Consiglio, la convenzione e l’accordo (registrato presso la Corte dei Conti il  4 maggio 2017) che dava il via libera al finanziamento di 18 milioni di euro. Il 29 giugno 2017, nel pieno rispetto dei tempi (60 giorni dalla registrazione presso la Corte dei Conti), il Comune di Ascoli approvava, con delibera di giunta n. 107, il progetto definitivo dell’intervento ai fini tecnici e lo trasmetteva alla Presidenza del Consiglio.

Anche in questo caso, da quella data c’è un lungo “buco nero” di oltre 3 anni, con la realizzazione del ponte sul fiume Tronto che inspiegabilmente scompare dagli atti e dall’azione dell’amministrazione comunale. Per riapparire improvvisamente il 16 giugno 2020 (con il sindaco Fioravanti) con la modifica del quadro economico dell’intervento (da 7.703.183,60 a 8.056.415,60 euro) e la rimodulazione del progetto, approvati con delibera n. 96. Un mese dopo, con determina n. 1788 del 30 luglio 2020, viene affidato all’ing. Colasanti l’incarico di adeguare il progetto esecutivo.

Ancora un anno e mezzo di silenzio (a parte gli improbabili annunci di sindaco, assessore e quotidiani locali), fino al 23 dicembre 2021 quando, con delibera n. 421 si decide di sviluppare un’ulteriore proposta alternativa “a seguito dello straordinario aumento dei prezzi di mercato” con la “non prevedibile esplosione dei prezzi delle materie prime ed in particolare dell’acciaio”. La settimana successiva, con delibera n. 432, viene approvato l’atto di indirizzo per la revisione del progetto, affidata allo stesso ing. Colasanti con determina n. 4400 del 31 dicembre 2021, con la quale viene anche affidato alla Seteco Ingegneria srl l’incarico di verifica della progettazione definitiva ed esecutiva.

Il 6 luglio del 2022 il Comune chiede una nuova rimodulazione economica del progetto, sempre per l’aumento dei prezzi, con il nuovo quadro economico che prevede un importo complessivo di 9.741.379,49 euro, approvata dalla Presidenza del Consiglio il 28 settembre 2022 con protocollo n. 1292. Il mese precedente, esattamente il 31 agosto, per valutare la revisione del progetto viene indetta Conferenza dei servizi che il 22 novembre 2022 “prende atto della prevalenza dei pareri favorevoli all’approvazione della revisione del progetto definitivo”, approvato poi il 1 dicembre 2022 con delibera di giunta n. 409.

Nelle settimane successive il progettista ha sviluppato il livello esecutivo, con il soggetto verificatore che, dopo aver richiesto diverse modifiche ed integrazioni, il 30 marzo 2023, con nota protocollo 28071 ha trasmesso il rapporto conclusivo favorevole di verifica del progetto esecutivo. Ora, dopo la delibera del 6 aprile scorso, si attendono gli ultimi adempimenti necessari per poter finalmente dare il via alla gara di appalto per l’assegnazione dei lavori. Naturalmente senza fretta, ci mancherebbe altro…

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