Il giallo della scuola Don Giussani di Monticelli


Incalzato dal consigliere comunale Ameli, il sindaco Fioravanti in Consiglio comunale ha affermato che “il Comune sta aspettando la validazione del progetto definitivo dell’Usr per dare finalmente il via all’appalto”. Ma gli atti ufficiali dell’Usr e del Comune lo smentiscono

Abbiamo già parlato dell’imbarazzante “figuraccia” rimediata dal sindaco Marco Fioravanti nel Consiglio Comunale del 17 dicembre scorso, con il suo intervento in merito al problema della sicurezza delle scuole. E’ stato uno spettacolo davvero indecoroso e indegno, con il primo cittadino che, per non ammettere i gravissimi errori commessi dal suo predecessore Castelli, come si suol dire l’ha buttata “in caciara”, prendendosela contro il governo e, in maniera assolutamente generica, contro alcuni articoli della stampa che strumentalizzerebbero questa emergenza.

Abbiano già sottolineato come in realtà i fatti concreti e verificabili da chiunque (vedi articolo “Sicurezza delle scuole: farsa in Consiglio Comunale”) smentiscono clamorosamente Fioravanti che, per serietà, farebbe bene a non “sparare nel mucchio” ma ad indicare con esattezza quali sarebbero gli articoli incriminati e in che modo strumentalizzano. Il problema è che il primo cittadino non è capace e non può farlo. Innanzitutto perché, l’ha già ampiamente dimostrato, non conosce affatto la delicata materia in discussione. Soprattutto, però, perché andando nel dettaglio dovrebbe poi confrontarsi con i fatti e non potrebbe rifugiarsi dietro vuoti proclami.

Nell’attesa (quasi certamente vana) che il primo cittadino trovi un briciolo di coraggio per confrontarsi seriamente sui fatti, è opportuno soffermarsi sull’unico argomento concreto che è stato toccato nel corso di quell’intervento: la scuola media Don Giussani di Monticelli. Che, chiusa perché dichiarata inagibile dopo il terremoto del 2016, era stata inserita nel primo programma delle opere pubbliche per la ricostruzione, approvato con ordinanza del Commissario straordinario del governo per la ricostruzione n. 33 dell’11 luglio 2017 (il programma straordinario per la riapertura delle scuole nelle regioni colpite dal terremoto).

Nella stessa ordinanza erano anche stati stanziati i fondi per l’intervento di adeguamento, complessivamente 5.150.000 euro. Dopo 2 anni e mezzo di incomprensibile e inaccettabile silenzio, giustamente il consigliere comunale Francesco Ameli ha chiesto lumi al sindaco Fioravanti. Che, incalzato dal capogruppo del Pd in Consiglio comunale, ha risposto che “il Comune sta aspettando la validazione del progetto definitivo da parte dell’Ufficio speciale per la ricostruzione per dare finalmente il via all’appalto”.

In realtà precedentemente, nel corso del suo intervento, il primo cittadino aveva fornito qualche indicazione in più “Sono già state completate le fasi dell’incarico professionale e il gruppo incaricato ha già trasmesso il progetto definitivo sul quale sono state già effettuate le prime analisi congiunte con la struttura tecnica dell’Ufficio speciale per la ricostruzione”.

Sorvolando sul quel “già” che, dopo 2 anni e mezzo, suona a dir poco canzonatorio, il problema è che secondo le ricerche effettuate dallo stesso Ameli sembrerebbe che in realtà all’Ufficio ricostruzione non è ancora arrivato alcun progetto definitivo del Don Giussani. E se così fosse saremmo di fronte ad una clamorosa ed inaccettabile bugia del primo cittadino che, per decenza, dovrebbe dimettersi al più presto.

Gli atti ufficiali del Comune e dello stesso Ufficio ricostruzione, tra l’altro, sembrano non lasciare spazio a dubbi. Tra quelli dell’Usr, l’unico che riguarda la scuola media Don Giussani è il decreto n. 2945 del 17 ottobre scorso con il quale si autorizza la liquidazione dell’anticipo del 20% delle spese tecniche per l’attività di progettazione dell’intervento alla Don Giussani.

Ma dal documento istruttorio allegato emerge con chiarezza come in realtà il progetto definitivo dell’intervento di adeguamento sismico della scuola è ben lungi dall’essere pronto, visto che l’attività di effettuazione dei suddetti servizi tecnici necessari per la progettazione definitiva è appena iniziata. E che la responsabilità di questo inaccettabile ritardo è esclusivamente dell’amministrazione comunale. Quel documento istruttorio spiega, infatti, che la richiesta di anticipazione del 20% delle spese tecniche è stata trasmessa a fine agosto (prot. 59894) dal Comune di Ascoli all’Usr che, un mese dopo l’ha autorizzata.

Passeranno, però, quasi altri 2 mesi prima che il Comune stesso concretamente dia il libero a quell’anticipazione, con determina n. 3825 del 4 dicembre 2019. Che a sua volta è emblematica perché evidenzia i tempi lunghissimi con i quali ogni volta procede l’amministrazione comunale. La determina 3825 svela, infatti, che la gara per l’affidamento dei servizi tecnici inerenti la progettazione definitiva era stata indetta il 14 settembre 2018, con determina n. 2629. E, nonostante i 5 operatori economici sorteggiati avevano presentato nei tempi previsti (il 10 ottobre successivo) le rispettive proposte, ci sono voluti ben 7 mesi prima di aggiudicare il relativo incarico (determina n. 1417 del 22 maggio 2019), per un importo complessivo di 112 mila euro oltre iva.

Sette mesi, tanto ha impiegato la commissione giudicatrice per valutare 5 offerte, se non è un record (negativo), poco ci manca.  Ma d’altra parte questa vicenda di record negativi ne ha già collezionati differenti, tutti per unica responsabilità dell’inefficienza e della sconfortante lentezza del Comune. Basterebbe, ad esempio, pensare al fatto che, dopo aver ottenuto il finanziamento grazie all’ordinanza n. 33 del luglio 2017, sono trascorsi ben 14 mesi prima che l’amministrazione comunale approvasse il progetto di fattibilità dell’intervento di adeguamento sismico della Don Giussani (delibera n. 185 del 6 settembre 2018).

E se ormai non ci si stupisce più di fronte ai tempi così incredibilmente lunghi del Comune di Ascoli, in questo caso c’è un ulteriore inspiegabile paradosso. Come si evince chiaramente dalla delibera n. 185 e dall’allegata relazione istruttoria, in realtà il progetto approvato dalla giunta il 6 settembre 2018 è lo stesso presentato nel luglio 2017 per essere inserito nel programma delle opere pubbliche per la ricostruzione approvato con l’ormai famosa ordinanza n. 33.

Per quale incomprensibile ragione l’amministrazione comunale abbia dovuto attendere 14 mesi per approvare lo stesso progetto pronto 14 mesi prima è un mistero. E, soprattutto, è l’ennesimo inequivocabile dell’inefficienza, almeno per quanto riguarda questo aspetto, della nostra amministrazione. Per questo il sindaco Fioravanti dovrebbe smetterla di raccontare “favolette”, anche perché ovviamente al momento la responsabilità di questo inaccettabile ritardo è quasi completamente del suo predecessore Castelli e solo in minima parte sua.

Naturalmente continuando a nascondere la verità e proseguendo sulla stessa linea del precedente sindaco inevitabilmente la sua responsabilità aumenterà. Per altro, a togliere ogni eventuale dubbio sul fatto che non dipende da altri ma esclusivamente dal Comune ci sono altri dati molto interessanti ed altrettanto inequivocabili. Nella citata ordinanza n. 33 dell’11 luglio 2017 venivano approvati e finanziati interventi di adeguamento sismico o di ricostruzione di 87 scuole delle 4 regioni colpite dal sisma (Abruzzo, Lazio, Marche, Umbria).

Per capire come stanno realmente le cose è interessante vedere a che punto sono gli altri 86 interventi. Dopo un’accurata e approfondita ricerca è emerso come ben 8 interventi addirittura sono già terminati e le nuove (o adeguate) scuole sono state già inaugurate. In corso (nel senso che sono già partiti o comunque sono già stati assegnati i lavori) sono altri 58 interventi, mentre solo in altri 20 casi siamo ancora nella fase di progettazione. Va, però, sottolineato come tra i 20 interventi ancora in fase di progettazione in 4 casi intanto sono stati predisposti moduli provvisori dove gli studenti svolgono l’anno scolastico, in attesa della nuova struttura.

Numeri sin troppo eloquenti che confermano come il procedere a rallentatore (nei 20 casi in cui i lavori non sono ancora stati affidati nessuno è, però, così indietro come il Comune di Ascoli…) è un problema determinato esclusivamente dall’amministrazione comunale picena. Per quanto riguarda il sindaco prima la smetterà di coprire le inefficienze del suo predecessore e prima potrà finalmente dare una svolta.

Certo per Fioravanti resta il macigno di quanto ha dichiarato in Consiglio comunale. Non solo da quanto dichiarato dal consigliere comunale Ameli ma, come abbiamo visto, dagli atti dell’Usr e del Comune stesso appare improbabile che il progetto definitivo della nuova scuola Don Giussani sia fermo all’Ufficio ricostruzione in attesa di “validazione”, Sarebbe, quindi, opportuno che Fioravanti dimostri atti alla mano che il progetto definitivo è stato approvato dalla giunta e depositato all’Usr. Se così non fosse, dovrebbe avere il coraggio di rassegnare immediatamente le dimissioni.

Ma, come diceva Don Abbondio, “il coraggio se uno non ce l’ha mica se lo può dare”…

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