Dalla parte degli scafisti…


Dopo aver tolto di mezzo il Gruppo interforze di contrasto all’immigrazione clandestina (Gicic), vero incubo per i trafficanti di esseri umani, il governo si appresta a varare norme che, di fatto, bloccano le Ong. Così per gli scafisti ricomincia la pacchia…

Partiamo da una premessa. Siamo sicuri che non lo fanno volontariamente, probabilmente è un misto di incompetenza e di incoscienza dovuta alla frenesia da propaganda. Quello che però è certo è che i provvedimenti e il comportamento del governo (e in particolare del ministro dell’interno Salvini) in tema di sbarchi stanno facendo felici gli scafisti e le organizzazioni criminali che ci sono dietro. Soprattutto se il decreto sicurezza 2 dovesse davvero essere approvato con gli emendamenti presentati dai partiti e dagli esponenti del governo (compresi quelli del M5S) allora il cerchio si chiude e quelle organizzazioni criminali che gestiscono la tratta degli esseri umani potranno davvero festeggiare.

Perché il governo (in questo caso specifico il ministero dell’interno in particolare) gli aveva già fatto un grandissimo favore chiudendo senza alcuna valida ragione il Gruppo interforze di contrasto all’immigrazione clandestina (Gicic), vero incubo per i trafficanti di essere umani (che aveva arrestato nel corso della sua attività 1051 scafisti e aveva realizzato un’incredibile banca dati sugli scafisti stessi, ora andata persa). Poi, con la sua incomprensibile “crociata” contro le Ong, sta ulteriormente spianando strada a quelle organizzazioni. Che ora potrebbero davvero avere campo libero se passasse il decreto sicurezza 2 con gli emendamenti concordati da Lega e M5S. Che vanno tutti in un’unica direzione, cioè rendere di fatto impossibile il lavoro di salvataggio naufraghi da parte delle Ong.

E non c’è neppure bisogno di sottolineare chi trarrebbe enorme vantaggio da una simile situazione…  Sempre tenendo ben presente la premessa iniziale, neppure quelle organizzazioni criminali e gli scafisti stessi sarebbero stati in grado  di mettere in campo azioni e provvedimenti così favorevoli a loro. Ribadendo che diamo per scontato la buona fede, chi ancora non si è fatto completamente irretire dalla propaganda e si limita a guardare e analizzare i fatti fatica non poco a capire le ragioni di questo atteggiamento di Salvini ma anche del resto del governo nei confronti delle Ong.

Innanzitutto perché, anche se ormai nel racconto strumentale fatto da alcuni membri del governo (subito assecondati da uno stuolo di giornalisti accondiscendenti) viene detto altro, non bisogna mai dimenticare che le Ong operano soccorso in mare di naufraghi che, non bisognerebbe neppure sottolinearlo, è cosa completamente differente dal traffico di essere umani effettuato dagli scafisti e dalle organizzazioni a cui gli stessi fanno riferimento.

Per chi ancora non riesce a capire, i primi (le Ong) pattugliano il mare (con il supporto di alcuni elicotteri che individuano gommoni in difficoltà) e raccolgono i naufraghi, ovviamente senza far pagare neppure un centesimo (ci mancherebbe…) a chi viene salvato e trasportato poi nel porto sicuro più vicino. I secondi (gli scafisti), per conto delle organizzazioni criminali russe, turche e ucraine che (in stretta connessione con la sedicente guardia costiera libica) si arricchiscono con il traffico e lo sfruttamento di essere umani, organizzano con piccole imbarcazioni (massimo 50-70 persone) il trasporto sulle coste italiane di migranti al prezzo di 3-5 mila a persona (i cosiddetti sbarchi fantasma).

E, allora, viene spontaneo chiedersi per quale ragione Salvini e il suo governo siano così impegnati per fermare i primi (cioè chi salva le vite in mare) mentre invece non solo non fa nulla ma, anzi, favorisce i secondi (cioè chi si arricchisce con gli esseri umani)? A rendere più inquietante l’interrogativo sono i dati, quelli ufficiali, sugli sbarchi. Nei primi 6 mesi del 2019 sono sbarcati in Italia 3.073 migranti. Di questi appena 248 (l’8%) sono arrivati a bordo di Ong. Gli altri 2.825 (il 92%) sono arrivati sulle nostre coste grazie agli scafisti, con i cosiddetti “sbarchi fantasma”.

Per altro vale la pena sottolineare che i numeri relativi agli “sbarchi fantasma” sono ovviamente approssimati per difetto perché è chiaro che quei dati sono riferiti agli sbarchi di cui si ha notizia ed è certo che ce ne sono stati altri, quindi il numero di migranti portati dagli scafisti è sicuramente maggiore. Più volte, anche nei giorni scorsi, Salvini (ma anche Di Maio, in passato e nelle ultime ore per giustificare alcuni emendamenti al decreto sicurezza 2 di stampo “salviniano”) ha millantato presunti stretti legami tra le Ong e i trafficanti di esseri umani. Fino ad ora, però, i fatti hanno dimostrato esattamente il contrario.

Le Ong, in particolare, sono state oggetto di diverse indagini, alcune di loro sono finite sotto inchiesta della magistratura italiana (anche su “richiesta” di alcuni esponenti politici). Ma tutte le indagini e tutte le inchieste sono giunte alla stessa conclusione, cioè che non c’è alcun tipo di legame tra le Ong e le organizzazioni criminali che trafficano in esseri umani. Anzi alcune di quelle inchieste hanno confermato come in realtà la presenza delle Ong in mare sia un ostacolo per gli scafisti e per le organizzazioni criminali.

Quindi, è lapalissiano, se si mandano via le Ong dal mare o, comunque, si fa in modo di rendere praticamente impossibile il loro operato, è evidente che si fa (magari involontariamente) un grosso favore agli scafisti. D’altra parte le testimonianze di chi è sul campo (in mare) non lasciano tanto spazio a dubbi. Basterebbe ascoltare le testimonianze di Alessandra Sciurba, portavoce di Mediterranea, e del capomissione Erasmo Palazzotto (suffragate anche dai video) in merito alle vicende del salvataggio della Alex.

I due hanno raccontato che i migranti soccorsi erano stati numerati, esattamente come accadeva nei lager nazisti (ma, d’altra parte, qualcuno ha ancora dubbi sul fatto che i centri di detenzione libici siano qualcosa di diverso?), e se non fosse arrivata l’imbarcazione della Mediterranea a soccorrerli era già pronta la motovedetta libica per prenderli e riportarli in quei centri di detenzione. In altre parole pronti per essere nuovamente messi in mano a quelle organizzazioni che trafficano e si arricchiscono con gli essere umani (grazie anche agli scafisti).

A un essere umano alla deriva nel mar Mediterraneo oggi possono succedere tre cose – conferma Cecilia Strada (Emergency) – può morire. Può essere raggiunto dalla sedicente guardia costiera libica e ricominciare il cerchio: prigione, estorsione, violenze, stupri, torture, forse sopravvivere, pagare, essere rimesso in mare. Può essere raggiunto da un’imbarcazione che lo soccorre, salvandogli la vita, e non lo riconsegna ai trafficanti ma lo conduce nel più vicino porto sicuro”.

Quest’ultima possibilità rischia di diventare sempre meno probabile, per i provvedimenti già attuati dal governo e, ancor più, se verrà approvato il decreto sicurezza 2 con quegli emendamenti. Che, tra le altre cose, prevedono un inasprimento delle multe per le Ong (fino ad un milione di euro) che salvano i naufraghi, l’immediata confisca per le imbarcazioni che violano lo stop all’ingresso nei mari e porti italiani, l’inasprimento delle pene per i capitani delle imbarcazioni stesse.

Al di à dei dubbi sulla costituzionalità di determinate norme (ci sarebbe sempre l’art. 10 della Costituzione), è chiaro che con quelle norme (combinate con quelle che ci sono già) per le Ong diventa quasi impossibile continuare a svolgere il proprio compito di soccorso in mare. E, come abbiamo più volte sottolineato, senza le Ong ad esultare sono proprio gli scafisti. A cui già non è sembrato vero che il governo italiano (il ministero dell’interno in particolare) ha soppresso il Gicic, vero incubo delle organizzazioni criminali che trafficano in esseri umani (vedi articolo “Guerra alle Ong, assist agli scafisci: l’Italia ai tempi di Salvini“).

Non è un caso che da gennaio 2019 (il Gicic è stato soppresso nel dicembre 2018) si sono nuovamente impennati i cosiddetti sbarchi fantasma. Ed ora, se passa davvero quel decreto, per scafisti e organizzazioni criminali si può ben dire che ricomincia la pacchia…

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