Le grandi rivalità della storia della Formula 1: Lauda contro Hunt


Due piloti dagli stili di guida completamente opposti. Due persone che non avrebbero potuto essere più diverse tra di loro. Una sfida che colpì il pubblico a tal punto da diventare leggenda: Niki Lauda contro James Hunt

La rivalità tra Lauda e Hunt come fama probabilmente è seconda alla sola Senna-Prost. I due si scontrarono poco in pista, visto che l’unico anno in cui Hunt fu competitivo per il mondiale fu il 1976. La loro battaglia però è stata così intensa, e segnata dall’incidente più famoso della storia della Formula 1, che è entrata nell’immaginario collettivo. Come disse il pilota Jochen Mass, “C’è stata una sorta di pseudo-intensità intorno alla stagione del 1976, che è rimasta a far parte del carattere della Formula 1”. Nel corso degli anni la storia dello scontro tra Hunt e Lauda è diventata sempre più popolare tanto che pochi anni fa sulla vicenda è stato realizzato un film, “Rush”, che è probabilmente il più bel film sui motori mai realizzato. “Rush” è riuscito a far colpo sugli appassionati dei motori, vista l’accuratezza degli eventi sportivi raccontati, che sono stati solo in minima parte romanzati, ma anche su chi non ha mai seguito la Formula 1 visto che il contrasto tra i due fu netto non tanto sul piano sportivo ma su quello personale.

Lauda ed Hunt non potevano essere più diversi uno dall’altro. Lauda era freddo, cinico e calcolatore. Tutto questo si rifletteva sul suo stile di guida, mai sopra le righe e sempre calcolato. Lauda non si prendeva mai rischi e non tentava sorpassi azzardati, risultando poco divertente per il pubblico. L’austriaco aveva una dote innata nello sviluppare le vetture tanto da accorgersi del minimo difetto. Hunt al contrario era uno a cui piaceva divertirsi, aveva il vizio del fumo, della droga e del bere ed era sempre pieno di donne. L’inglese voleva vincere ogni gara e tentava sempre mosse azzardate, che spesso terminavano con spettacolari incidenti. La sua filosofia era prendere qualsiasi macchina gli fosse affidata e spingere al massimo. Nel paddock Hunt inoltre era famoso anche per alcuni suoi comportamenti fuori dalle righe verso il suo team e verso gli altri piloti.

Lauda veniva da una famiglia ricca, cosa che gli aveva consentito di entrare in Formula 1 senza grandi risultati nelle serie minori. Hunt invece aveva raggiunto la Formula 1 quasi per caso. Quando la carriera dell’inglese sembrava già finita l’incontro con un lord ricco ed eccentrico che aveva la passione per le corse lo aveva salvato. Hunt aveva ottenuto un posto in Formula 1 con il team di lord Hesketh ed era arrivato nella massima serie automobilistica. Alla fine del 1975 l’austriaco era diventato il pilota più famoso al mondo. Lauda era riuscito a vincere il mondiale con la Ferrari, che digiunava da più di 10 anni. Hunt invece a fine 1975, dopo aver vinto la sua prima gara in Formula 1, aveva rischiato una brusca fermata alla sua carriera. Lord Hesketh aveva finito i soldi e, pur potendo continuare a correre, non avrebbe potuto realizzare una monoposto competitiva. Il pilota inglese aveva firmato quindi per la McLaren che aveva bisogno di un primo pilota dopo l’abbandono di Fittipaldi.

Nei test precampionato 1976 è chiaro a tutti che Ferrari e McLaren sono le auto da battere. Tra il team italiano e quello inglese sta iniziando una rivalità che è destinata a diventare la più famosa tra team della Formula 1. Lauda è il favorito per il titolo, è il campione in carica e sembra inarrestabile. Hunt sembra poter essere il solo serio avversario di Lauda. Il mondiale inizia in Brasile e Hunt mostra subito di essere un serio avversario per Lauda, conquistando la pole. In gara però l’austriaco va in testa braccato dall’inglese. Lauda vince mentre Hunt rompe il motore. Si va in Sudafrica e Hunt fa di nuovo la pole. In gara però Lauda è di nuovo in testa. L’inglese cerca una rimonta e negli ultimi giri prova varie volte il sorpasso. Non serve a nulla e Lauda vince ancora. In America Hunt si schianta nel tentativo di passare Lauda. L’austriaco arriva secondo e allunga.

In Spagna Hunt è di nuovo in pole. Al via però l’inglese sbaglia nuovamente e Lauda prende la vetta. Dopo trenta giri di duello infuocato Hunt riesce a passare e vince la prima gara della stagione. Ma ecco la beffa, la sua McLaren viene giudicata irregolare e Hunt squalificato. In Belgio e a Monaco l’inglese continua la sua striscia negativa con errori e rotture mentre Lauda vince entrambe le gare. In Svezia Hunt arriva quinto e conquista punti dopo molte gare senza risultati ma il suo rivale è terzo e allunga ancora in classifica. Non siamo neanche a metà stagione ma Lauda ha 52 punti, Hunt solo 8. Il mondiale sembra già finito.

In Francia è Lauda a rompere il motore mentre sta duellando con Hunt, l’inglese ringrazia e vince la prima gara stagionale. La vittoria vale doppio perchè dopo la gara la squalifica in Spagna viene revocata. In un solo giorno Hunt ha recuperato quasi 20 punti al rivale. A Silverstone Lauda ed Hunt partono appaiati in prima fila ma alla prima curva l’inglese centra l’austriaco e si ritira. Ci sono vari altri incidenti però e viene esposta la bandiera rossa. Hunt riparte con il muletto e vince la gara davanti a Lauda tra mille polemiche. La Ferrari fa ricorso ma inizialmente viene respinto. In ogni caso quando mancano sette gare a fine stagione Lauda ha ancora oltre 20 punti di vantaggio su Hunt e il mondiale è saldamente nelle mani dell’austriaco.

Il primo agosto 1976 si corre al Nurburgring, la pista più difficile e più pericolosa del calendario, “l’inferno verde”. Il “Ring” è lungo 21 kilometri e si snoda in mezzo alla foresta. Sul circuito tedesco in media muore un pilota ogni tre gare disputate, nessun altra pista ha un tasso di mortalità così alto. E ad aumentare la pericolosità della pista ci pensa la pioggia che bagna la pista il sabato e la domenica mattina. La pole è di Hunt ma Lauda è fiducioso. L’austriaco sa di essere il miglior pilota del mondo, con la migliore vettura del mondo sulla pista perfetta per lui. Nessuno ha mai girato al Nurburgring in meno di sette secondi, nessuno tranne Niki Lauda.

Si parte sul bagnato e tutti montano gomme da pioggia tranne il tedesco Jochen Mass, che tenta l’azzardo delle slick. Al via succede il caos, vari piloti vanno in testacoda e i due duellanti per il mondiale si trovano ben presto nel gruppone. La pista si sta asciugando e Mass prende la testa e va in fuga. Hunt e Lauda si fermano ai box alla fine del primo giro e cambiano le gomme. L’austriaco è quello che ha perso più tempo nel primo giro e ora deve recuperare. Sulla sua Ferrari però si rompe qualcosa. Lauda perde il controllo della vettura e si schianta contro un muro e rimbalza in pista dove viene centrato da altri due piloti. L’austriaco ha perso il casco nel botto e la sua vettura ha preso fuoco. Sono gli altri due piloti coinvolti nell’incidente e un altro, fermatosi per dare soccorso, ad estrarre Lauda dalla sua vettura. Il campione è in condizioni critiche, gravemente ustionato, e viene portato via in elicottero.

Mentre Hunt vince la gara al Nurburgring Lauda lotta per quattro giorni tra la vita e la morte. L’austriaco viene dichiarato fuori pericolo ma il suo 1976, se non la sua carriera, sembra finito qui. Per Hunt si prospetta una marcia trionfale. L’inglese la gara successiva è quarto ma vince quella dopo, portandosi a soli due punti da Lauda. Con l’austriaco che non è in grado di guidare e quattro gare disponibili Hunt è ormai quasi certo di diventare campione del mondo. Il 12 settembre 1976 si corre a Monza e, con grande sorpresa di tutti, Niki Lauda è pronto al rientro a poco più di un mese dall’incidente che poteva costargli la vita. Nessuno si aspetta granchè dall’austriaco ma già dalle qualifiche si capisce che Lauda sa ancora guidare alla grande. Il campione in carica è quinto, Hunt è ultimo.

La gara va ancora meglio per Lauda che arriva quarto mentre Hunt rompe il motore e si ritira. Pochi giorni dopo la Federazione accoglie il ricorso della Ferrari per la gara di Silverstone e squalifica Hunt. Lauda ora ha 17 punti di vantaggio su Hunt a tre gare dalla fine ed è vicinissimo al suo secondo titolo mondiale. L’inglese però non ha intenzione di mollare e vince le due gare successive mentre Lauda riesce a rimediare un ottavo e un terzo posto. Ad una gara dalla fine i due sono separati da tre punti in classifica, chi vince in Giappone è campione del mondo.

Il 24 ottobre 1976 al Fuji si corre la gara decisiva. La gara però è in forte dubbio. La pista è bagnatissima è c’è una pioggia torrenziale. Dopo quello che è successo in Germania quasi tutti i piloti chiedono di non correre o di rimandare la gara. Tutto il mondo però aspetta l’ultima sfida tra Lauda e Hunt e allora lo spettacolo deve andare avanti. La gara parte con quasi due ore di ritardo sull’orario previsto. Hunt al via prende la vetta, Lauda scivola indietro e alla fine del primo giro si ferma ai box. L’austriaco ha paura, correre in quelle condizioni è troppo rischioso e Lauda non ha intenzione di morire in pista. Hunt, se vuole il titolo, è costretto a continuare e senza il rivale in pista gli basta un podio. L’inglese domina la gara ma a pochi giri dalla fine fora una gomma e si ritrova quinto a tre giri dalla fine. Hunt le prova tutte e passa due piloti negli ultimi due giri, conquistando il terzo posto che gli serve a laurearsi campione del mondo. L’inglese ce l’ha fatta, ha battuto Lauda.

Per Hunt è il punto più alto della carriera. Dopo il 1976 l’inglese non riuscirà più ad esprimersi ad alti livelli e non lotterà più per il titolo mondiale. Dopo qualche anno Hunt, demoralizzato da brutti risultati e disilluso dal mondo della Formula 1, abbandonerà lo sport. I suoi vizi gli saranno fatali. James Hunt muore nel 1993 per un infarto, probabilmente causato dall’eccessivo uso di alcolici e fumo. L’immagine, che si era costruito, del campione playboy che se ne frega delle regole e che vive la sua vita al massimo però è destinata ad essere immortale. Lauda invece vuole vendetta e nel 1977 vincerà il secondo mondiale, per poi fare tris nel 1984 e diventare uno dei più grandi di sempre. Ancora oggi il campione austriaco è una delle personalità più rispettate del mondo della Formula 1 ed è ancora nel circus come presidente onorario della Mercedes, scuderia che sta dominando in tempi recenti.

Il 1976 è stato un anno cruciale per la Formula 1. Il forte dualismo che lo contraddistinse e tutto quello che accadde in pista ha reso l’automobilismo uno degli sport più popolari e conosciuti al mondo. Fu la storia di due grandi avversari, nemici in pista ma ottimi amici fuori. Due piloti ma soprattutto due persone dallo stile di vita completamente opposto che diedero vita ad una rivalità indimenticabile: Niki Lauda e James Hunt. (DDS)

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