Un Ascoli come non si vedeva da tempo, a Rimini per la conferma


L’esordio di Cudini in panchina regala una vittoria, molto più netta di quanto non dica il risultato, ed una prestazione davvero convincente, con una squadra apparsa solida, determinata e anche brillante. Bene il centrocampo a tre, regge la difesa rivoluzionata rispetto a Lucca

Come amava ripetere spesso Max Allegri, il calcio è un gioco semplice che troppo spesso c’è chi cerca di complicarlo. La conferma è arrivata venerdì sera al Del Duca, con l’Ascoli di Mirko Cudini, all’esordio sulla panchina bianconera, che ha messo in mostra quella che probabilmente è stata la sua migliore versione di questa stagione, al netto del valore degli avversari. Il 2-1 finale, con tanto di brivido finale al 94°, è quanto mai bugiardo, è stata una gara dominata dall’Ascoli che non è finita in goleada per le parate di Sorzi, un paio davvero straordinarie, e per gli errori sotto porta della formazione di Cudini, in particolare di Corazza e Tremolada.

Non capitava da tempo di vedere una squadra così equilibrata, solida in difesa e, al tempo stesso, molto ficcante ed incisiva in attacco. La differenza con la squadra inguardabile e impresentabile di Lucca è stata impressionante, non a caso rispetto a quella partita il nuovo allenatore ha cambiato più di metà squadra, 6 giocatori su 11. Cudini ha fatto cose semplice e logiche, ha schierato nei vari ruoli i giocatori migliori che ha a disposizione, senza provare ad inventarsi nulla di particolare. Quasi totalmente rinnovato il pacchetto arretrato rispetto a Lucca, dal portiere Raffaelli al posto di Livieri, passando per la coppia di centrali, Curado e Menna, che tutti avrebbero voluto già vedere contro i toscani, con Alagna a destra unica conferma e Adjapong schierato a sinistra.

A proposito di quest’ultimo, da diverso tempo è tra i giocatori più presi di mira da una parte dei tifosi e nell’ultimo periodo Di Carlo lo aveva di fatto accantonato. Sicuramente negli ultimi mesi (compresa la parte finale del campionato scorso) non ha offerto un rendimento sufficienti ma è altrettanto evidente che, tra gli esterni difensivi in rosa, è di gran lunga quello con maggiore qualità. Venerdì sera è stato tra i migliori, sia in fase offensiva (in particolare nel primo tempo), sia in quella di copertura (nella ripresa). Ovviamente “una rondine non fa primavera” e sono necessarie conferme.

Ma è giusto che possa farlo in un clima meno ostile nei suoi confronti. Anche perché, se motivato e determinato come l’altra sera, se non è un lusso per la Lega Pro poco ci manca. In mezzo al campo Cudini ha presentato un centrocampo a tre, riportando al centro Bando dietro Varone e Carpani, e gli effetti si sono visti sia in fase di spinta che in quella di copertura.

Non è un caso che le due reti le abbiano segnate proprio i due centrocampisti bianconeri che, per altro, avrebbero potuto tranquillamente rimpinguare ulteriormente il proprio bottino personale (incredibile la doppia parata di Sorzi nel primo tempo, poco dopo il vantaggio dell’Ascoli, prima su Varone poi su Carpani che stava ribadendo in rete quasi a colpo sicuro). Anche grazie al proporsi continuo dei due, ben protetti da Bando, oltre naturalmente agli affondo sulla sinistra di Marsura e Adjapong e sulla destra di Silipo, l’Ascoli ha a tratti sviluppato un gioco in verticale molto spettacolare e incisivo, mettendo in grande difficoltà il Carpi e creando occasioni a ripetizione. Certo se poi Marsura è in giornata con venerdì sera, anche più se anche Silipo fa la sua parte, tutto diventa più facile.

Complessivamente si è mosso bene anche Corazza che ha dato una mano importante alla squadra anche se in questo momento continua a litigare con il gol. Un po’ per sfortuna, come nel primo tempo quando Sorzi con un miracolo ha deviato il suo colpo di testa (dal successivo calcio d’angolo è arrivato il vantaggio). Un po’ per la mancanza di tranquillità sotto porta, come nel secondo tempo quando un suo colpo di testa da due passi, dopo una respinta del portiere, con la porta praticamente sguarnita è finito di pochissimo fuori. E’ un momento così, che in fase realizzativa non va, ma il giocatore visto contro il Carpi è sembrato tonico e vivo e, non abbiamo dubbi, giocando così il gol arriverà presto.

Tornando alla partita per 85 minuti l’Ascoli è stato quasi perfetto, con l’unica pecca di non aver realizzato quanto meno il 3-0 che avrebbe chiuso ogni discorso. I bianconeri non hanno concesso quasi nulla agli avversari, solo un’occasione di testa poco dopo il 2-0, creando tantissime nitide occasioni da gol. Già dopo un paio di minuti la formazione di Cudini poteva passare in vantaggio con l’accelerazione di Marsura, perfettamente lanciato da Adjapong, con il primo grande intervento del portiere del Carpi. Che si è ripetuto poco dopo, con una parata sensazionale, sul colpo di testa di Corazza.

Poi, dopo il vantaggio di Varone, l’incredibile doppio intervento sullo stesso centrocampista e su Carpani dopo l’ennesimo affondo sulla sinistra della coppia Marsura-Adjapong e la perfetta sponda di Corazza in area. Nella ripresa, dopo l’immediato 2-0 di Carpani e l’unico brivido sul colpo di testa di Gerbi di poco fuori, ancora Sorzi protagonista con un paio di interventi su Varone e Carpani, una respinta su Silipo e poi sulla girata ravvicinata del nuovo entrato Gagliardi. Nel finale l’occasionissima per Tremolada, con ancora una respinta di Sorzi, e il citato colpo di testa di Corazza incredibilmente a lato.

Poteva e doveva essere goleada invece nel recupero, dopo il rigore per uno di quei falli di mano che non ci convinceranno mai a pieno che debbano essere puniti con il penalty, lo spettro della clamorosa beffa, con quel brivido al 94° sul colpo di testa ravvicinato di Sall che, però, sembrava partito da una macroscopica posizione di fuorigioco. Alla fine è comunque arrivata la vittoria, meritatissima, che poi è quello che più conta. Quanto accaduto in questa stagione non consente di illudersi troppo e deve consigliare di rimanere con i piedi ben piantati per terra, anche se oggettivamente una squadra così convincente era da diverso tempo che non si vedeva da queste parti.

Bisogna, però, attendere una conferma, già dalla trasferta di Rimini dove sicuramente il livello di difficoltà cresce. In quell’occasione non ci sarà Carpani, squalificato, un problema per Cudini visto che la rosa a centrocampo resta decisamente ridotta. Certo il mercato ancora non è terminato, ma è diventato ormai un inutile tormentone e non vale neppure la pena di parlarne. Senza, però, dimenticare che, se non ci saranno particolari novità dell’ultima ora, ancora una volta la società non ha fatto il proprio dovere. Purtroppo non una novità…

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