Tempi di attesa infiniti, ad Ascoli c’è lo Sportello Sos Liste di Attesa


In una Sala dei Savi gremita di cittadini, il Comitato ascolano per il diritto alla salute ha presentato l’attività dello Sportello Sos Liste di Attesa che si è già occupato e ha seguito 86 casi. Sconcerto e indignazione per il comunicato stampa dell’Ast di Ascoli

Per raccontare l’incontro organizzato dal Comitato ascolano per il diritto alla salute per presentare l’attività e l’importanza dello Sportello Sos Liste di Attesa, che si è tenuto giovedì 7 novembre in una Sala dei Savi piena di cittadini ascolani, vogliamo partire da una delle storie raccontata da una dei volontari, Paola Mariani, che meglio di tante altre parole spiega quanto ci si bisogno nel nostro territorio di un servizio come questo. E’ la storia di Luca ultra 65enne già paziente oncologico che nel maggio 2023 subisce un’operazione alla carotide.

Lo specialista gli consiglia controlli periodici e nel maggio scorso necessita di una tac specifica che gli viene prescritta dal proprio medico curante con priorità B (quindi per legge da effettuare entro 10 giorni). Prova a prenotare ma si sente rispondere che non c’è posto, viene richiamato dal Cup a giugno che gli fissa l’appuntamento per aprile 2025 (300 giorni invece dei 10 previsti per legge). Decide, quindi, di rivolgersi allo Sportello Sos Liste di Attesa che invia immediatamente una pec all’Ast di Ascoli. Che risponde solo a luglio, dopo un’ulteriore sollecitazione, spiegando allo Sportello i percorsi da seguire e come il paziente dovrebbe essere indirizzato in base alle prescrizioni degli specialisti. “Chi lo doveva indirizzare? Perché non è stato informato subito, a maggio? Perché i medici che fanno prescrizioni non sono a conoscenza dei percorsi da seguire? Con quale stato d’animo Luca ha vissuto questa attesa?” chiede Paola Mariani.

Domande che già sono un manifesto della situazione in cui versa la sanità ascolana (ma più in generale marchigiana e nazionale), alle quali ne andrebbe aggiunta una, a nostro avviso fondamentale: ma se non ci fosse stato l’intervento dei volontari dello Sportello, qualcuno dell’Ast si sarebbe mai degnato di informare il povero Luca su quello che doveva fare per vedere riconosciuto il proprio diritto alla cura? La risposta, purtroppo, è ampiamente nota e altrettanto scontata. In ogni caso altrettanto ovviamente Luca, nelle sue condizioni, non può certo aspettare aprile 2025 e a luglio è quindi costretto ad effettuare l’esame a pagamento in intramoenia, alla modica cifra di quasi 300 euro. Lo Sportello attiva immediatamente, come previsto per legge in questi casi, la richiesta di rimborso, ricevendo questa volta tempestivamente la risposta negativa, perché evidente secondo l’Ast di Ascoli il nostro territorio è una sorta di zona franca dove le leggi dello Stato non si applicano (nel caso non vengono recepite, come se fosse facoltativo farlo…).

Dietro ai numeri, dietro ogni caso ci sono delle persone, con i timori, le ansie, lo stress che coinvolgono anche le persone che gli sono intorno” ha ricordato Paola Mariani. Persone inevitabilmente fragili, perché quando si è in determinate condizioni non si può essere in altre condizioni, che purtroppo sempre più spesso, invece del doveroso supporto, dalla sanità pubblica locale trovano solo ostacoli, disservizi e disagi che rappresentano una sorta di accanimento sulla loro fragilità. Persone che ora possono quanto meno avere un importante sostegno grazie allo Sportello Sos Liste d’Attesa nato nell’aprile scorso, inizialmente ospitato nella sede elettorale di Emidio Nardini ed ora in via Mercantini 35, con lo scopo “non di sostituirsi al cittadino quanto piuttosto di accompagnarlo, di non lasciarlo solo lungo il percorso della rivendicazione del diritto, sancito costituzionalmente, di vedere tutelato il proprio stato di salute da parte del Servizio sanitario pubblico attraverso le risposte che l’Ast di Ascoli è deputata istituzionalmente a fornire ai cittadini”.

Lo spirito è quello di evitare che i cittadini rinuncino alle cure” spiega la dott.ssa Patrizia Ciccanti in apertura del suo intervento. E per chi non lo sapesse, quello della rinuncia alle cure (per i tempi di attesa e per i conseguenti costi elevati delle prestazioni dai privati) è una vera e propria piaga, lo scorso anno si è toccato il record di 4,5 milioni di cittadini che hanno rinunciato, con le Marche ai vertici di questa per nulla edificante graduatoria. “Lo Sportello – ha proseguito Patrizia Ciccanti – si attiva a supporto dei cittadini che si rivolgono a noi quando, anche a seguito di svariati tentativi, non sono riusciti ad avere assegnata dal Cup la prenotazione di visita specialistica o di accertamento diagnostico nei tempi previsti dal codice di priorità, secondo quanto prescritto nell’impegnativa del proprio medico di famiglia. Gli elementi che ci supportano sono il diritto soggettivo (ogni cittadino deve essere preso in carica dal Servizio sanitario nazionale) e i diritti sociali (se i cittadini stanno bene possono dare di più e non essere un peso)”.

La dott.ssa Ciccanti, poi, ha fornito alcune indicazioni pratiche essenziali sulle modalità di prenotazione e sui tempi stabiliti per legge entro i quali il Servizio sanitario pubblico dovrebbe erogarle. La prenotazione si deve effettuare presso il Cup regionale o dell’Ast di residenza, ma anche on line o in farmacia, muniti di ricetta che contiene un codice di prenotazione a cui poi si legano i limiti per i tempi di attesa: U (urgente) con la prestazione che deve essere erogata entro 72 ore, B (breve) entro 10 giorni, D (differibile) entro 30 giorni visita ed entro 60 esami strumentali, P (programmabile) entro 120 giorni. Importante sottolineare che il tempo di attesa decorre dal momento in cui si chiede la prestazione.

Nel rivolgersi allo Sportello il cittadino deve innanzitutto firmare il consenso informato, ovviamente deve presentarsi munito dell’impegnativa e di documenti di identità, poi naturalmente deve raccontare ed esporre quanto accaduto, la situazione. “I diritti dei cittadini – prosegue Patrizia Ciccanti – sanciti dalla normativa, sono il rispetto dei tempi di attesa, l’accesso rispettato, il diritto alla prestazione pubblica e quello della libera scelta in ambito territoriale, nel caso dell’Ast di Ascoli la provincia di Ascoli, con il fondamentale principio della raggiungibilità. E’ compito dell’Azienda sanitaria (nel caso del nostro territorio dell’Ast di Ascoli), per questo quando prendiamo in carica la richiesta di un cittadino inviamo immediatamente la pec all’Ast e all’Urp per chiedere il rispetto di quanto previsto dalle norme. Nel caso non sia possibile erogare la prestazione richiesta nei tempi previsti per legge chiediamo di effettuarla in libera professione intramoenia, senza costi aggiuntivi per i cittadini”.

Che i primi risultati della presenza dello Sportello si inizino a vedere è testimoniato da alcuni dati, a partire dal fatto che ora per le cosiddette liste di galleggiamento (l’attesa per essere richiamati per fissare la prestazione) viene dato un numero e una data (prima non si sapeva niente), poi il fatto che, come sottolinea la stessa Patrizia Ciccanti, “ultimamente abbiano avuto risposte e risoluzione del 65% dei casi che abbiamo seguito”, anche se restano delle inadempienze di lungo termine (7 casi ancora senza risposta da maggio e giugno). Nei giorni scorsi, poi, lo Sportello ha avuto un lungo incontro confronto (oltre 2 ore) con la direzione dell’Ast di Ascoli.

Spirito dell’incontro – spiega Patrizia Ciccanti – era quello di confrontarci e di crescere insieme. Per questo siamo meravigliati e dispiaciuti dal comunicato dell’Ast, nel corso del confronto c’era stata discussione, anche accesa, ma ci sembrava che era stato un incontro utile, invece dal comunicato non sembra che lo sia stato per l’Ast. Al di là dei numeri forniti, che non hanno un gran senso, da parte dell’Ast emerge forte la critica nei confronti del cittadino che chiederebbe prestazioni con superficialità e nei confronti dei medici da rimettere in riga perché farebbero ricette inappropriate. Surreale, poi, il fatto che l’Ast abbia il coraggio di sostenere che la nostra opera rallenti l’attività, da quando siamo attivi ci siamo occupati di 86 casi, è ridicolo sostenere che 86 casi su 12 mila possano rallentare l’attività”.

La cosa molto importante, invece è che finalmente sembra muoversi anche il territorio. Erano, infatti, presente all’incontro l’assessora del Comune di Spinetoli e consigliera provinciale (a proposito la Provincia ha dato il patrocinio all’evento, il Comune di Ascoli l’ha rifiutato) Germana Gagliardi e l’altra consigliera provinciale Serena Silvestri che nel fine settimana hanno promosso iniziative di promozione dello Sportello nei propri comuni (Spinetoli e Castel di Lama). “L’importante è capire fino in fondo che se ci sono persone che hanno bisogno di cure devono essere curate. Ignorare la sofferenza di un uomo è un atto di violenza” sosteneva Gino Strada.

Ora, contro quell’atto di violenza che purtroppo continua ad essere perpetrato dalla sanità pubblica locale, c’è almeno il supporto dello Sportello Sos liste di attesa. Per la cui meritevole opera non finiremo mai di ringraziare i volontari che si stanno adoperando con simile impegno.

Lo Sportello Sos liste di attesa riceve i cittadini ogni mercoledì dalle 17 alle 19 in via Mercantini 35 (angolo via XIX settembre), tel. 3758905816

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