Accuse, illazioni, rassicurazioni e sospetti: la versione di Pulcinelli


Dopo aver assicurato che non ci saranno problemi per l’iscrizione dell’Ascoli in Lega Pro, Pulcinelli annuncia la rinuncia di Metalcoat, sfruttando abilmente i vergognosi fatti accaduti venerdì e tirando in ballo anche il Comune. Con tanto di tradizionale provocazione finale…

Fuori uno! Non c’è più la Metalcoat, almeno nella versione di Pulcinelli, tra i possibili acquirenti dell’Ascoli. Oggetto delle voci di tifosi e stampa da diverse settimane, la società di Bergamo era stata tirata in ballo anche dal sindaco e dall’assessore Stallone che, nel corso dell’incontro dei tifosi precedente all’ultima partita di campionato, avevano confermato l’interesse e la trattativa. D’altra parte lo stesso Pulcinelli, nelle dichiarazioni rilasciate lunedì scorso a Vera Tv, aveva citato la Metalcoat tra chi aveva manifestato interesse a valutare la possibile acquisizione della società.

Metalcoat ci ha comunicato ufficialmente, ancor prima di entrare in due diligence e di ricevere, quindi, i numeri dettagliati, di voler rinunciare all’acquisizione dell’Ascoli Calcio in Serie C. L’essersi sentiti ‘tirati per la giacca’ dopo aver letto da più parti dell’acquisizione certa del Club da parte di Metalcoat – notizia non diffusa dai massimi rappresentanti delle nostre rispettive aziende e neppure condivisa – insieme al clima teso che si è venuto a creare intorno all’Ascoli prima e dopo la retrocessione (i vertici di Metalcoat erano al Del Duca ad assistere ad Ascoli-Pisa), ha contribuito, con ogni probabilità, a far desistere la Metalcoat dal portare avanti la trattativa.

Siamo molto amareggiati dai recenti fatti di cronaca – balzati anche all’attenzione nazionale – che hanno fornito uno spettacolo fortemente degradante di Ascoli città e dei tifosi bianconeri. Auspico che quanto prima si torni a respirare un’aria più distesa per il bene di tutti e, soprattutto, per il bene dell’Ascoli Calcio perché quello a cui molti hanno assistito dopo Ascoli-Pisa ha creato una distanza incolmabile coi possibili acquirenti” sostiene Pulcinelli nel comunicato stampa diffuso giovedì 16 maggio. Comprensibili le perplessità dei tifosi bianconeri, che ormai non si fidano più e, di conseguenza, sospettano che non sia quella la verità e che, anzi, alla base ci sia qualche secondo fine.

Vale la pena di ricordare che, quando si è iniziato a parlare di un interessamento da parte della Metalcoat, tutti gli organi di informazione hanno sempre sottolineato come la permanenza in serie B fosse per l’azienda bergamasca condizione imprescindibile. Allo stesso tempo, però, è altrettanto doveroso sottolineare come nel comunicato stampa di Pulcinelli non si fa riferimento a questo ma vengono citate altre due presunte motivazioni che avrebbero spinto Metalcoat a fare un passo indietro: l’essersi sentiti “tirati per la giacca” e il clima che si è creato intorno all’Ascoli “prima e dopo la retrocessione”. E’ bene subito specificare che sono supposizioni del patron bianconero, purtroppo da parte della Metalcoat non c’è mai stata alcuna comunicazione ufficiale, che invece sarebbe stata e sarebbe ancor più ora quanto mai necessaria, per chiarire definitivamente se davvero l’interesse c’era e quali sono eventualmente le motivazioni che l’avrebbero spinta a farsi da parte (sempre ammesso che abbia realmente rinunciato).

Inevitabilmente i dubbi, fortissimi e impossibili da scacciare senza un intervento diretto dei diretti interessati, restano, anche se per onestà bisogna ammettere che, pur con tutte le riserve del caso, in qualche passaggio il numero uno bianconero fa affermazione in linea teorica condivisibili. In realtà non c’era certo bisogno dell’intervento di Pulcinelli per scoprire quanto inopportune e fuori luogo fossero state le affermazioni del sindaco e dell’assessore Stallone, si spera per un eccesso di zelo e di amore e non per biechi calcoli elettorali, proprio in merito alla Metalcoat. E, ancor più, quanto accaduto venerdì scorso, prima e dopo la partita, oltre ad essere un’autentica vergogna e una brutta macchia difficile da cancellare, di sicuro non aiuta e non invoglia ad andare avanti chi avrebbe l’interesse a prendere l’Ascoli.

Per questo, a danno comunque già fatto, sarebbe stato almeno opportuno una risposta forte e una decisa presa di posizione e di distanza da parte delle istituzioni locali ma anche del tifo organizzato. Le vergognose immagini di quella assurda serata, insieme alle dichiarazioni e ai comunicati “di fuoco” delle sigle sindacali delle forze dell’ordine, hanno fatto il giro e hanno provocato sdegno in tutto il paese. La passione per i colori bianconeri, la delusione e la rabbia per la retrocessione non c’entrano nulla, le scene viste venerdì sera nel post Ascoli – Pisa (ma anche il manichino raffigurante Pulcinelli appeso al cavalcavia) sono semplicemente teppismo, della peggior specie. E i protagonisti di quei comportamenti sicuramente non rappresentano la stragrande maggioranza dei tifosi ma, soprattutto, non hanno a cuore le sorti della squadra bianconera e non hanno alcun rispetto, non di Pulcinelli, ma dell’Ascoli calcio e della città.

Questo naturalmente, per evitare fraintendimenti, non significa affatto avvalorare o sposare le tesi del patron bianconero. Ma in un momento come questo, così delicato e particolare per la lunga e gloriosa storia dell’Ascoli calcio, una riflessione e un po’ di sana autocritica da parte dei tifosi sarebbe una gran bella dimostrazione di maturità. Anche perché prendere le distanze e condannare “senza se e senza ma” quanto accaduto venerdì mattina e nel post partita non vuol certo dire dare ragione a Pulcinelli o attenuare le critiche e la richiesta di andar via. Per altro non bisognava certo essere dei geni per prevedere che il patron bianconero avrebbe cavalcato e sfruttato quanto di inaccettabile accaduto per cercare di spostare il tiro, di trovare qualche alibi. Lo stesso Pulcinelli, nella prima parte del comunicato, ha smentito ogni ipotesi di difficoltà e ha scongiurato l’ipotesi che l’Ascoli non possa iscriversi al campionato di Lega Pro.

Intervengo per porre fine alla campagna denigratoria operata da alcuni organi di informazione, o forse di disinformazione, che mettono a forte rischio l’iscrizione dell’Ascoli Calcio al prossimo Campionato – scrive Pulcinelli –  l’Ascoli è un Club finanziariamente sano e solido e nulla lascia immaginare che l’attuale proprietà possa avere problemi ad iscrivere la squadra al Campionato di Serie C; d’altra parte, in sei anni di gestione, sono stati sempre rispettati tutti gli adempimenti, senza mai incappare in punti di penalizzazione. Inoltre, finché non perverranno proposte serie e concrete per rilevare la Società, questa proprietà resterà ed onorerà i propri impegni, fermo restando che il messaggio ‘via da Ascoli’ è giunto forte e chiaro ed è nostra intenzione cedere il Club”.

In questo caso bisogna ammettere che il patron bianconero qualche ragione ce l’ha, purtroppo era quasi inevitabile che accadesse, ma le voci, i sospetti e le illazioni intorno alla situazione finanziaria del club che si sono diffuse nei giorni scorsi sono quasi ai limiti dello sciacallaggio. Per altro era chiaro sin dall’inizio che, visti i tempi ristrettissimi (entro il 4 giugno), l’iscrizione al nuovo campionato sarebbe toccata all’attuale dirigenza, non certo agli eventuali nuovi acquirenti. Pulcinelli ha assicurato che da questo punto di vista non ci saranno problemi e non ci sono ragioni per credere il contrario. Ci spiace per il patron bianconero ma qualche dubbio in più resta sul l’altra parte del messaggio. Vista la situazione che si è creata e che non è in alcun modo sanabile, sarebbe una follia o una provocazione continuare a guidare l’Ascoli.

E’ altrettanto vero, però, che per vendere ci deve essere qualcuno disposto seriamente intenzionato ad acquistare a determinate condizioni. Senza comunicazioni ufficiali da parte di eventuali interessati, però, le uniche informazioni in proposito arrivano direttamente da Pulcinelli e dall’attuale società. E, visto il clima e la comprensibile totale mancanza di fiducia da parte dei tifosi, non è certo il massimo. Naturalmente non poteva mancare la solita provocazione finale. Presto daremo, attraverso una conferenza stampa, ulteriori delucidazioni, ma ora l’auspicio è di ricevere un aiuto concreto anche da parte di chi aveva garantito che la Metalcoat sarebbe subentrata all’attuale proprietà” conclude Pulcinelli facendo riferimento, neppure troppo velatamente, al sindaco Fioravanti e all’amministrazione comunale. Che pure, anche se ora cercano di nasconderlo e di farlo dimenticare (con le elezioni alle porte), fino a qualche settimana fa andavano d’amore e d’accordo con il patron bianconero, probabilmente perché per certi versi simili (in particolare per quanto riguarda la capacità di fare annunci e di costruire un mondo virtuale per nulla aderente alla realtà).

Stucchevole e ai limiti del nauseante, invece, l’ennesimo richiamo a chissà quali verità e fatti misteriosi, fatto da Pulcinelli anche nelle dichiarazioni rilasciate lunedì scorso a Vera Tv. Invece di continuare a fare inutili e snervanti allusione, se ci sono fatti e situazioni particolari che i tifosi bianconeri dovrebbero conoscere, le tiri fuori e faccia definitivamente chiarezza. Possibilmente documentato in maniera inequivocabile quanto eventualmente affermerà perché in caso contrario è inevitabile che gran parte dei tifosi bianconeri faranno fatica a credergli...

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