Ripavimentazione di piazza Arringo tra nuovo “tormentone” e il solito bluff


Annunciato già 3 anni fa, l’intervento in piazza Arringo è spuntato nuovamente fuori “guarda il caso” a due mesi dalle elezioni comunali, con la surreale giustificazione che allora il Comune ha voluto attendere la fine dei lavori in via Trieste che, però, non erano neppure iniziati…

Nel meraviglioso mondo incantato del regno di Ugualos accade sempre più spesso che l’informazione locale (o almeno una buona parte di essa) celebri con smisurata enfasi eventi e risultati che nella realtà non esistono. Non è certo una novità, era già più volte accaduto con la telenovela sui lavori di riqualificazione di via Trieste (secondo gli annunci di qualche giornale locale la via riqualificata doveva essere pronta addirittura entro fine 2021…) ma anche con il ponte di San Filippo, per non parlare della nuova curva sud… Ora, però, che si avvicinano le elezioni comunali era facilmente prevedibile che gli annunci e le promesse da parte del sindaco uscente e della sua coalizione aumentassero vertiginosamente.

Meno prevedibile, nonostante gran parte dell’informazione locale ormai sia ridotta a semplice megafono dei proclami del primo cittadino, che addirittura qualche organo di informazione di fatto inventasse qualcosa che al momento non esiste. Così l’annuncio “elettorale” del sindaco Fioravanti su quello che è destinato a diventare il tormentone dei prossimi anni, la ripavimentazione di piazza Arringo, in un attimo è stato trasformato nell’avvio dei lavori stessi.

“Cominciati i lavori di riqualificazione di piazza Arringo” si legge nel titolo, con l’incipit dell’articolo che conferma che “è cominciata la riqualificazione di piazza Arringo”, sostenendo che lo avrebbe annunciato il sindaco stesso in un video pubblicato sulla propria pagina facebook. Non è neppure necessario andare a vedere quel video per sapere che nella seconda piazza cittadina non sono iniziati affatto, e non sono neppure prossimi ad iniziare, i lavori di ripavimentazione, non fosse altro per il fatto che proprio in questi giorni (dal 19 al 28 aprile) in piazza Arringo era in programma “Fritto Misto” e che nel prossimo fine settimana è atteso il raduno dei bersaglieri che, poi, sfileranno per le vie del centro. In realtà siamo semplicemente ad uno dei tanti annunci fatti dall’amministrazione comunale in vista delle elezioni del prossimo giugno.

Qualche anno fa abbiamo aperto un concorso di idee in sinergia con l’Unicam per il rifacimento di piazza Arringo – afferma il sindaco Fioravanti – poi però abbiamo preferito aspettare la fine del cantiere di via Trieste perché in molti all’epoca dicevano che c’erano troppi lavori in centro storico e non era il caso di avviarne un altro. Ora, però, non si può più aspettare: c’è il massetto da rifare, molte mattonelle si sollevano, quindi occorre intervenire. Pertanto, in questo momento, stiamo procedendo alla progettazione insieme al Demanio per sistemare la piazza”. Con tutti gli annunci e i proclami che ha fatto e che continua a fare in questi ultimi mesi il primo cittadino inizia a fare confusione, fatica a ricordare bene ciò che lui stesso aveva annunciato e finisce per stravolgere la realtà. Perché il primo annuncio su piazza Arringo risale ad oltre 3 anni fa e all’epoca il sindaco sosteneva che “stiamo lavorando insieme all’assessore ai lavori pubblici Cardinelli per avviare i lavori nel breve tempo”, lasciando appena una settimana di tempo ai cittadini che volevano partecipare alla progettazione, mandando un’idea o una proposta.

Per altro all’epoca, nell’annunciare l’intervento, il sindaco e l’amministrazione comunale avevano parlato di una collaborazione con l’Università di Parma “incaricata dal Comune di effettuare monitoraggi sulla pietra attualmente utilizzata nella piazza in rapporto alla tenuta e al sottosuolo”. Soprattutto, però, la “storiella” racconta ora dal sindaco secondo cui allora l’intervento non è andato avanti perché “abbiamo preferito aspettare la fine del cantiere di via Trieste” è una vera e propria “barzelletta”, impietosamente smentita dai fatti e dagli atti comunali. Perché all’epoca, aprile 2021, non solo non c’era nessun cantiere in via Trieste ma, addirittura, non esisteva ancora neppure il progetto dell’intervento di riqualificazione della via (approvato solamente a fine 2021), con l’approvazione della definitiva manifestazione di interesse “ai fini dell’avvio della procedura telematica di affidamento dell’appalto” che è avvenuta addirittura quasi un anno dopo (il 26 febbraio 2022 con determina n. 579), con il cantiere che ufficialmente è stato aperto a fine giugno 2022.

Siamo, quindi, di fronte all’ennesimo bluff e, pur senza essere dei veggenti, è sin troppo facile prevedere sin da ora che difficilmente il cantiere in piazza Arringo aprirà a fine estate, come ipotizzato dal primo cittadino stesso. Sulla vicenda, ma anche sull’intervento in via Trieste concluso nelle settimane scorse, con “appena” un anno di ritardo rispetto a quanto previsto è intervenuta l’associazione “Dipende da noi”.

Nel 2003 – si legge nel comunicato – l’amministrazione Celani rifece la pavimentazione di piazza Arringo che poi, malgrado la decisione iniziale, fu riaperta al traffico e l’allora sindaco disse che ciò che era inevitabile perché il traffico della nostra città non può sopportare la chiusura della piazza. Malgrado la successiva pedonalizzazione, la piazza dopo 20 anni necessita di una nuova pavimentazione, tanto che nei giorni scorsi il sindaco Fioravanti ha annunciato la riqualificazione con 1,5 milioni di euro ottenuti dalla Regione. Sarebbe il caso di riflettere anche perché corso Trento e Trieste, inaugurato in pompa magna il 12 aprile e costato 1,9 milioni di euro, non ha propriamente l’aspetto del nuovo e ben fatto, non solo per la presenza di scarichi che scorrono sui marciapiedi ma anche perché la boiaccatura tra le lastre è già usurata e sconnessa dopo solo 10 giorni di transito”.

Come amava ripetere Andreotti, “a pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca” ed in questo caso è inevitabile “pensar male”, cioè avere il forte sospetto che l’incomprensibile ritardo nel termine della riqualificazione di via Trieste, che sindaco e amministrazione comunale si sono ben guardati dallo spiegare, in realtà sia stata una precisa scelta “elettorale”. Perché se la via fosse stata completata e riaperta nell’aprile 2023, come da contratto, ora probabilmente sarebbe già in condizioni tali da sollevare forti dubbi e perplessità sull’intervento. Con tutto quello che una simile eventualità avrebbe potuto comportare in termini elettorali.

Abbiamo già scritto della mancanza di progettualità e della frettolosità dell’inaugurazione fatta a lavori non completati e ne abbiamo avuta un’ulteriore prova – conclude il comunicato – Ora possiamo aggiungere anche la mancanza di accuratezza tanto da domandarci se questa amministrazione ha realmente a cuore la città che per noi, invece, è un bene comune da custodire”.

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