Dopo “AgriCultura”, “LibrArte”: Folignano veste i panni del capoluogo di provincia


Mentre ad Ascoli da oltre 20 anni  manca una rassegna culturale di livello, con un programma artistico di qualità, in grado di dare un’impronta al calendario degli eventi, Folignano ne ha addirittura due: dopo “AgriCultura”, la settimana scorsa grande successo per “LibrArte”

Non siamo più una costola di Ascoli, siamo diventati un’eccellenza del territorio” affermava qualche anno fa, al termine del suo secondo mandato da primo cittadino, il sindaco uscente di Folignano Angelo Flaiani. Qualche tempo dopo provocatoriamente (ma non troppo…) in un articolo sottolineavamo come Folignano in diversi campi (dalle scuole allo sport, dai rifiuti alla cultura) in realtà sembrava il vero capoluogo di provincia. La conferma, almeno per quanto riguarda la cultura, è arrivata nei giorni scorsi, esattamente dal 15 al 20 aprile scorso, quando al PalaRozzi di Villa Pigna è andata in scena l’edizione 2024 di “LibrArte”, il festival dedicato a letteratura, cultura, arte e spettacolo che è la naturale evoluzione della fiera del libro che si svolgeva sempre a Folignano.

Dove, per altro, da diversi anni ormai a fine estate si svolge uno degli eventi culturali che maggiormente caratterizzano l’estate picena, “AgriCultura – Green Festival” la più emblematica dimostrazione di come, senza spese folli, si possa comunque organizzare un festival di ottimo livello, innovativo e con un programma culturale e artistico di qualità, in grado di richiamare l’attenzione di un vasto pubblico e di dare un’impronta al calendario degli eventi culturali. Folignano di eventi del genere, di livello e caratterizzanti, ne ha addirittura due (“AgriCultura” e “LibrArte”), mentre quello che si fatica sempre più a riconoscere come il capoluogo di provincia, Ascoli, ne è sprovvisto da oltre 20 anni (dai tempi del festival della satira), nonostante ne avrebbe terribilmente bisogno per compiere l’atteso salto di qualità dal punto di vista culturale. Tornando a “LibrArte”, già i numeri dicono molto del livello della rassegna, con ben 13 incontri con l’autore, 10 spettacoli, 6 mostre esposizioni, 2 convegni tematici e ben 39 laboratori.

E poi gli ospiti che si sono alternati nello spazio incontri del PalaRozzi, gli ex magistrati Gherardo Colombo e Antonio Ingroia, Giovanni Muciaccia (il conduttore del noto programma televisivo “Art Attack”), la scrittrice Melissa Panarello (autrice del famosissimo libro “100 colpi di spazzola prima di andare a dormire”, un romanzo erotico molto controverso, distribuito con successi in ben 42 paesi nel mondo). Il festival, organizzato dal Comune di Folignano in collaborazione con la Pro Loco, l’Istituto comprensivo Folignano-Maltignano, la libreria Mondadori e il centro commerciale Al Battente, ha avuto come filo conduttore “la cura” declinata nei più diversi aspetti della società attuale e tra, i vari appuntamenti in programma, ha visto anche l’incontro con l’illustratore per l’infanzia Sergio Ruzzier e il live del rapper Flavius.

Sicuramente la giornata più suggestiva ed emozionante è stata quella di venerdì 19 aprile, dedicata alla cultura della legalità, con l’incontro con la figlia di Giorgio Ambrosoli (il commissario liquidatore della Banca Privata italiana di Michele Sindona ucciso nel 1979 da un sicario del banchiere che era a stretto rapporto con la mafia) e Luisa Impastato, nipote di Peppino Impastato, giornalista e attivista politico ucciso dalla mafia il 9 maggio 1978. Nella stessa serata di venerdì, poi, l’incontro-dibattito dal titolo “Tra Stato e mafia” con la presenza del presidente di “Libera” Ascoli Stefano Girolami, lo scrittore-giornalista Stefano Baudino e (da remoto) l’ex magistrato Antonio Ingroia che hanno parlato della trattativa tra Stato e mafia sulla base delle sentenze emesse nei tre gradi di giudizio, con gli atti e le testimonianze raccolte, e Luana Ilardo che ha raccontato la storia di suo padre, uomo della famiglia Madonia (boss di Caltanisetta), ucciso il 10 maggio 1996.

Luigi Ilardo era stato arrestato nel 1983 e condannato a 10 anni. Scontata la pena decise di cambiare vita, mettendosi a disposizione dello Stato come infiltrato all’interno dell’organizzazione mafiosa, naturalmente all’insaputa dei boss della mafia che continuarono a trattarlo come uno di loro. Grazie alla sua collaborazione con il colonnello Riccio, dopo aver fatto catturare numerosi latitanti e fatto arrestare diversi capi provincia, nel 1995 Ilardo riuscì a condurre i carabinieri del Ros al covo dell’allora capo di Cosa Nostra, Bernardo Provenzano. Per misteriosi motivi, però, i carabinieri stessi non fecero mai irruzione nel covo e, di conseguenza, non arrestarono Provenzano. Venne ucciso 4 giorni prima di entrare ufficialmente nel programma di protezione per i collaboratori di giustizia, come sancito nel processo in cui sono stati condannati gli esecutori materiali del suo omicidio a seguito di una “soffiata istituzionale”.

Nei giorni precedenti alla sua uccisione, Ilardo aveva anticipato al colonnello Riccio che avrebbe fornito scottanti rivelazioni sui mandati occulti delle bombe del biennio stragista 1992-93, secondo lui collegati agli ambienti della destra eversiva e dei servizi deviati protagonisti già negli anni ’70, e sugli intrecci con la politica della mafia palermitana che, dopo Tangentopoli e l’azzeramento dei suoi referenti politici, aveva deciso di puntare su Forza Italia. Una citazione particolare merita anche la giornalista Veruska Cestarelli che ha moderato con grandissima competenza quello ma anche gli altri incontri di “LibrArte”.

Abbiamo investito molto nella cultura – ha affermato il sindaco di Folignano Mattero Terrani – per offrire un servizio di qualità alla cittadinanza. Grazie all’ottimo lavoro svolto dall’assessora Brunella Casini siamo riusciti a trasformare la fiera del libro per ragazzi in un festival che, oltre al coinvolgimento di ragazzi e scuole, si è arricchito con lo scopo di abbellire il nostro territorio.  Così ora LibrArte è un festival rivolto e aperto a tutti, grazie anche la potenziamento dell’organizzazione della rassegna che ha favorito la partecipazione di personaggi importanti che hanno dato al festival una qualità superiore”. Chissà, magari dopo le elezioni del prossimo giugno, quando sarà finita l’interminabile campagna elettorale e si potrà finalmente tornare ad occuparsi di cose concrete, se entrambi verranno rieletti (come sembra probabile), il sindaco Fioravanti potrebbe farsi spiegare dal suo collega di Folignano come è possibile avere due rassegne culturali di così grande prestigio…

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