Un anno da dimenticare: il Controllo Strategico demolisce la propaganda


Secondo il Controllo Strategico 1 semestre 2023, approvato ad  ottobre, l’amministrazione comunale fino ad ora ha realizzato solo 11 dei 74 obiettivi fissati ad inizio anno. E, nella migliore delle ipotesi, entro fine anno riuscirà a malapena a superare il 50% di obiettivi realizzati…

Come da tradizione per il Comune di Ascoli, quando dagli annunci e dai proclami di sindaco e assessori si passa alla realtà concreta disegnata dai fatti e dagli atti comunali lo scenario e la situazione del capoluogo piceno si trasforma radicalmente rispetto a quello virtuale e “fiabesco”, dove tutto procede al meglio, raccontato dall’amministrazione comunale e dai suoi fedeli cantori (gran parte dell’informazione locale).  Ed emergono con inequivocabile chiarezza tutte le enormi difficoltà e la confusione che regna sovrana in Comune, tra promesse e obiettivi innegabilmente falliti e il grave ritardo praticamente su tutti gli interventi principali per la città faticosamente portati avanti.

Emblematico in tal senso è uno degli atti ufficiali più importanti di un’amministrazione, il Controllo Strategico del 1° semestre 2023, approvato con delibera di giunta comunale n. 355 del 5 ottobre scorso e pubblicato sull’albo pretorio comunale on line la settimana scorsa. Per chi non lo sapesse il Controllo Strategico è una sorta di verifica (anzi, autoverifica vista che è effettuato e poi ratificato dall‘amministrazione comunale) sull’attività e l’operato dell’amministrazione stessa, una valutazione sui risultati conseguiti dall’ente e, soprattutto, sul livello di realizzazione degli obiettivi annuali indicati ad inizio anno nel Documento Unico di Programmazione (Dup). Come sempre avviene in queste occasioni, sindaco e assessori hanno provato a mescolare le carte, a gettare fumo negli occhi, cercando di far credere di essere sulla buona strada.

Ma analizzando attentamente quel documento emerge con chiarezza come il 2023 rischia di diventare l’anno nero dell’amministrazione comunale (non che gli anni precedenti siano andati molto meglio), destinato a concludersi con una serie imbarazzanti di insuccessi e con la mancata realizzazione di gran parte degli obiettivi che erano stati fissati, dal Comune stesso, ad inizio anno. In particolare quel Controllo Strategico smaschera impietosamente il bluff di sindaco e giunta su due degli interventi più attesi dalla città, due autentiche telenovele che hanno caratterizzato tutto il percorso dell’amministrazione Fioravanti: la ricostruzione della curva sud e la riqualificazione di via Trieste. Per quanto concerne la curva sud è ancora fresco il ricordo di quanto accaduto solo qualche settimana fa in occasione della festa per i 125 anni dell’Ascoli calcio, con il sindaco Fioravanti che aveva presentato in “pompa magna” il presunto progetto definitivo, lanciandosi nei soliti annunci, promesse e proclami.

Ma, al di là del fatto che ad oggi ancora non c’è alcun progetto definitivo regolarmente approvato dalla giunta comunale (quindi quello presentato alla festa dell’Ascoli dal sindaco di fatto è “carta straccia”), nel Controllo Strategico approvato nell’ottobre scorso la ricostruzione della curva sud dello stadio Del Duca è indicato tra gli obiettivi per il 2023 che non sono e non verranno rispettati. Per centrarlo, sulla base di quanto previsto nel Dup, l’amministrazione comunale avrebbe dovuto indire la gara “entro 30 giorni dalla determina a contrarre” che, però, ovviamente non c’è ancora (e non ci sarà a breve), visto che non è stato ancora neppure approvato il progetto definitivo (poi, prima di arrivare alla gara per l’assegnazione dei lavori, bisognerà approvare anche quello esecutivo). Così, nel Controllo Strategico, alla voce “Stato di attuazione obiettivo” viene indicato un eloquente e inequivocabile 0% che non lascia spazio a dubbi sul fatto che, nonostante i proclami del sindaco, quell’obiettivo è stato completamente fallito.

Discorso un po’ differente per quanto riguarda via Trieste, con il Controllo Strategico che svela altrettanto inequivocabilmente come in realtà l’amministrazione comunale, nonostante i ripetuti annunci che ipotizzavano una fine dei lavori immediata, fosse ampiamente consapevole che non sarebbe stata in grado di rispettare quanto previsto dal contratto di appalto (secondo cui l’intervento doveva concludersi entro 292 giorni, quindi entro fine aprile 2023). Infatti nella “tempistica realizzazione” la fine dei lavori era stata prevista per la fine del 2023 e nello “Stato di attuazione obiettivo” viene ribadito che “si prevede la conclusione entro la fine del 2023”.  In realtà guardando la situazione attuale del cantiere sorge qualche legittimo dubbio che quella scadenza verrà concretamente rispettata (di fatto il Comune ha a disposizione un mese per farlo) e che, quindi, l’intervento verrà concluso con “appena” 8 mesi di ritardo.

Come amava ripetere spesso Giulio Andreotti, “a pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca” ed in questo caso è inevitabile “pensar male”, cioè che alla fine la nuova via Trieste verrà “magicamente” inaugurata tra marzo-aprile, “casualmente” a ridosso delle elezioni comunali… (e con un anno di ritardo rispetto a quanto previsto nel contratto di appalto). Certo, però, chi possiede ancora un briciolo di memoria non può non ricordare la serie di annunci e assicurazioni fatti ad inizio dell’estate scorsa, con l’amministrazione comunale che garantiva che la nuova via Trieste sarebbe stata pronta entro ottobre. Con tanto di patetiche allucinazioni di chi (qualche solerte quotidiano locale) vaneggiava di inesistenti lavori notturni per rispettare l’ennesimo cronoprogramma che prevedeva la fine dei lavori e la riapertura della via entro il mese di ottobre…

Al di là dei casi “curva sud” e “via Trieste”, in generale il Controllo Strategico certifica che dei 73 obiettivi fissati ad inizio anno solamente 11 ne sono stati concretamente realizzati, mentre 5 presentano criticità (insormontabili) e 13 ancora non sono stati neppure avviati. Ciò significa che il 25% degli obiettivi fissati per il 2023 di fatto è certo che non verranno portati a termine. In altre parole, se l’amministrazione comunale riuscisse miracolosamente a portare a termine entro il prossimo mese (fine anno) i rimanenti 44 obiettivi, resterebbe entro il limite di almeno il 70% degli obiettivi realizzati che assicura un giudizio comunque positivo circa l’operato dell’amministrazione comunale (che, sotto la soglia del 70%, è invece giudicato negativo). Ma la realtà dei fatti e, nonostante alcuni imbarazzanti tentativi di nascondere il reale stato delle cose, la stessa rendicontazione dei vari obiettivi effettuata in quel Controllo evidenziano che per molti di quei 44 obiettivi non c’è alcuna possibilità che, entro la fine del 2023, vengano concretamente portati a termine.

A voler essere senza alcun motivo ottimisti, ce ne sono almeno una quindicina che di fatto non hanno alcuna possibilità di essere realizzati entro la fine dell’anno. Tra loro la realizzazione del ponte sul fiume Tronto (a Monticelli) i cui lavori, secondo quanto era stato stabilito nel Dup, dovevano di fatto essere già partiti. Ma anche l’intervento di ristrutturazione della Fortezza, con 3 dei 4 lotti in cui è suddiviso l’intervento che sono in estremo ritardo, o, ancora, i lavori di adeguamento sismico delle scuole Cagnucci e Tofare, i cui rispettivi cantieri dovevano essere aperti entro l’estate (mentre per la Cagnucci siamo ancora in attesa dell’approvazione del progetto esecutivo che, invece, è stato approvato proprio nei giorni scorsi per la scuola Tofare), solo per citare alcuni esempi.

In altre parole, dal Controllo Strategico approvato ad inizio ottobre emerge con assoluta chiarezza che, pur volendo essere smisuratamente e immotivatamente ottimisti, almeno più di 30 dei 74 obiettivi fissati ad inizio anno non verranno portati a termine, con una percentuale di concretizzazione che, ben che vada, supererà a malapena il 50%. Che, come sottolineato nello stesso Dup e nella Relazione Perfomance del Comune di Ascoli, vorrebbe dire giudizio estremamente negativo.

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