La “bufala” della Casa di Comunità ad Appignano e il brutto vizio della politica di prendere in giro i cittadini


Secondo la consigliera regionale Acciarri e il gruppo comunale “La Lanterna” l’assessore regionale alla sanità, davanti ad un centinaio di presenti, avrebbe promesso di istituire la Casa di Comunità ad Appignano. Ma, incalzato dalla sindaca Moreschini, Saltamartini nega…

E’ durata poco più di 48 ore la promessa Casa di Comunità ad Appignano del Tronto. E’ invece destinata a rimanere nel tempo, almeno fino a che qualcuno non tragga le necessarie conseguenze, la “figuraccia” rimediata dalla destra che è al governo della Regione e dai suoi esponenti del territorio che, “drogati” di propaganda, non si vergognano di prendere in giro i cittadini anche su tematiche, come la salute, sulle quali non si dovrebbe in alcun modo scherzare. Quanto accaduto intorno all’ipotetica Casa di Comunità ad Appignano è la dimostrazione più emblematica e sconcertante di come per questa destra marchigiana e ascolana l’unica cosa che conta è fare propaganda, in nome della quale si può fare di tutto, anche prendersi gioco dei cittadini. E se per caso, come in questa situazione, poi l’inganno viene a galla, chi se ne frega, si fa finta di nulla come niente fosse e passa la paura!

Per altro questa volta, grazie alla prontezza della sindaca di Appignano Sara Moreschini, di fatto sono stati costretti a smentirsi da soli, messi spalle al muro dalla prima cittadina. Tutto nasce in occasione dell’incontro organizzato alcuni giorni fa dal gruppo comunale “La Lanterna” (vicino alla destra) sul tema della sanità locale, con la presenza dell’assessore regionale Filippo Saltamartini. Al di là del fatto che in queste situazioni, a prescindere dal colore politico, sarebbe buona norma invitare a partecipare anche il sindaco del comune dove si svolge l’incontro (invece Sara Moreschini non c’era), all’incontro hanno partecipato il sindaco di Ascoli Marco Fioravanti e la consigliera regionale ascolana Monica Acciarri, della Lega così come l’assessore Saltamartini.

E proprio la consigliera regionale Acciarri il giorno successivo sui social annuncia quella che teoricamente dovrebbe essere una clamorosa e positiva novità: la promessa dell’assessore Saltamartini di istituire una Casa di Comunità proprio ad Appignano. “E’ stato davvero interessante l’incontro organizzato questo pomeriggio dal gruppo La Lanterna ad Appignano del Tronto – scrive su facebook Monica Acciarri – davanti a circa 100 cittadini appignanesi, ascolani e sambenedettesi ho introdotto i lavori illustrando il nuovo piano sanitario regionale. L’assessore Saltamartini ha illustrato quanto è stato fatto finora e i tanti progetti che ha messo in atto tra cui il nuovo ospedale di San Benedetto. Non solo, ha promesso ai presenti che Appignano avrà la sua Casa di Comunità per la prima assistenza ai pazienti”.

Sulla stessa linea l’ex candidato sindaco de “La Lanterna”, Giuseppe Falciani, che sulla propria pagina facebook commenta “importante la promessa di istituire la Casa di Comunità ad Appignano”. Addirittura il suo gruppo in proposito ha subito presentato una mozione urgente rivolta al sindaco sulla Casa di Comunità. E anche diversi quotidiani hanno subito rilanciato la presunta promessa dell’assessore Saltamartini, come vedremo assolutamente priva del minimo fondamento. Che, però, ha avuto l’effetto di provocare la reazione di altri Comuni del territorio, con quelli di Cupramarittima, Ripatransone e Montefiore che subito hanno chiesto a loro l’istituzione della Casa di Comunità.

A smascherare quella che, a chi conosce gli atti ufficiali della Regione, era subito apparsa una clamorosa “bufala” di stampo prettamente propagandistico, ci ha pensato la sindaca di Appignano Sara Moreschini che, in una nota subito inviata all’assessore Saltamartini, di fatto l’ha messo “spalle al muro”. “Non ero a conoscenza di questa iniziativa – scrive la Moreschini – in quanto nel piano sanitario regionale 2023-2025 non è menzionata, inoltre non è stata mai indicata questa possibilità negli incontri istituzionali sul tema da lei organizzati a cui abbiamo partecipato come amministrazione comunale”. “Rallegrandomi di questa notizia da lei condivisa con i presenti al convegno e sulla stampa, ci siamo subito messi al lavoro con gli uffici comunali e la giunta per cercare di essere di supporto alla Regione in questo intento” aggiunge la sindaca, chiedendo anche informazioni dettagliate sull’iniziativa (come il tipo di immobile necessario, l’ammontare dell’investimento previsto dalla Regione, l’annualità in cui partirà la progettazione, ecc.).

La risposta dell’assessore regionale è arrivata abbastanza celermente, chiudendo ogni discorso. “Nessuno ha parlato di istituire una Casa di Comunità nel suo Comune” ha, infatti, risposto Saltamartini alla nota della Moreschini. Resta invece l’imbarazzante e profonda vergogna di una politica e di dei politici che, in nome della propaganda, non si fanno alcuno scrupolo nel prendere in giro i cittadini, promettendo cose che sanno già di non poter realizzare, per giunta in un tema così delicato come la salute dei cittadini.

Perché in questa vicenda così triste e contorta, due cose sono comunque certe e indiscutibili: la prima è che non c’è e non c’è mai stata neppure mezza possibilità che Appignano avesse una sua Casa di Comunità, la seconda che qualcuno ha pesantemente preso in giro i cittadini. Secondo logica è difficile pensare che così tante persone (la consigliera regionale Acciarri, gli esponenti de “La Lanterna”) si siano contemporaneamente inventati quella promessa dell’assessore, ma abbiamo visto già più volte che logica e politica quasi raramente vanno a braccetto.

Di certo, però, non ci sono alternative: o Saltamartini in quell’occasione ha davvero promesso la Casa di Comunità ad Appignano, quindi è lui ad aver preso in giro i cittadini, o la consigliera regionale Acciarri e il gruppo “La Lanterna” si sono inventati qualcosa che l’assessore non ha mai detto, e allora sono loro ad aver preso in giro i cittadini. Per altro in un caso o nell’altro sarebbero comunque gravi ed evidenti le responsabilità della consigliera regionale leghista Monica Acciarri che di certo conosce il piano sanitario regionale 2023-2025 (ha scritto di averlo illustrato ai presenti nell’occasione).

E, allora, doveva essere consapevole che in alcun modo sarebbe stato possibile istituire la Casa di Comunità ad Appignano perché quel piano sanitario regionale parla chiaro, prevede 29 Case di Comunità nelle Marche, da finanziare con 42,5 milioni del Pnrr (che, però , ad inizio estate è stato modificato dal governo Meloni con il taglio complessivo di 424 Case di Comunità, quindi una decina in meno nelle Marche). E, per l’Ast di Ascoli indica con esattezza dove verranno istituite: Ascoli, Acquasanta, Comunanza, Offida, San Benedetto. Quindi, se anche Saltamartini quella promessa l’avesse davvero fatta, era dovere dell’Acciarri (che, ricordiamo, dovrebbe rappresentare il territorio piceno in Regione) incalzare l’assessore, chiedere spiegazioni e informazioni, come poi invece ha fatto molto bene la sindaca Moreschini.

In ogni caso o l’uno (Saltamartini) o l’altra (Acciarri) si sono presi gioco dei cittadini. E in qualsiasi posto civile, chi si è macchiato di un simile comportamento per decenza dovrebbe immediatamente farsi da parte, dimettersi. “Trovo davvero poco serio prendere in giro una comunità per questioni di potere regionale, mi spiace molto che in tutto questo “gioco” hanno dovuto coinvolgere gli appignanesi, chi incoraggia ciò, è colpevole delle stesse menzogne” commenta amaramente Sara Moreschini. In questa vicenda l’espressione migliore di quello che dovrebbero essere la politica e gli amministratori locali.

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