La disfatta di Cosenza mette a nudo i problemi dell’Ascoli


La pesante sconfitta in Calabria ha evidenziato tutti i limiti e le carenze dell’attuale rosa bianconera, amplificati dalle discutibili scelte di Viali e, soprattutto, dall’inqualificabile comportamento di alcuni giocatori. Necessario un intervento deciso della società, anche sul mercato

L’aspetto positivo di una serata da dimenticare è che siamo solamente alla prima giornata, con il mercato ancora aperto per altri 10 giorni, quindi con la possibilità di intervenire. In realtà i limiti e le gravi lacune di questa squadra erano già noti ed evidenti, così come era già sin troppo chiaro che questa rosa non è all’altezza. Ad aggravare ulteriormente la situazione, poi, ci hanno pensato le scelte a dir poco discutibili di Viali e il comportamento inaccettabile e inqualificabile, non da professionisti, di alcuni giocatori.

Per questo ora è fondamentale non archiviare la disastrosa serata di Cosenza come un semplice incidente di percorso. Le prime dichiarazioni post gara di Pulcinelli fanno pensare che il patron bianconero sia cosciente della situazione, ma ora è importante che alle parole seguano fatti concreti immediati. Che significa intervenire sul mercato per rinforzare la rosa con almeno 4 nuovi innesti di livello, pugno duro con quei giocatori che si sono comportati in quel modo ma anche un serio e schietto confronto con l’allenatore. Che ha suscitato grosse perplessità non solo per le scelte operate, ma anche e soprattutto perché all’esordio in campionato ha presentato una squadra in condizioni fisiche e mentali imbarazzanti. Prima che Falasco desse il via al festival della follia bianconero, in campo si era una vista una differenza fisica e di motivazioni impressionante.

I giocatori del Cosenza sembravano i nipotini di Bolt, velocissimi e agili, mentre i bianconeri lenti, macchinosi ed impacciati sembrava che corressero con la zavorra sulle spalle. Per certi versi ancora più imbarazzante l’atteggiamento molle e privo di mordente con cui la squadra è scesa in campo. C’è un’azione del primo tempo che è la migliore fotografia di come è scesa in campo l’Ascoli, quella che poi ha portato alla seconda espulsione, quella di Buchel. Prima il passaggio lento e molle di Masini, poi la superficialità e la macchinosità con cui prova ad andare su quella palla Adjapong che, con la squadra sbilanciata, non prova neppure a fermare il giocatore rossoblu con un fallo. Le tre espulsioni ed il conseguente andamento della partita hanno finito con il far passare quasi in secondo piano le scelte di Viali e il modo in cui l’allenatore bianconero ha schierato la squadra in campo.

Già molto ci sarebbe da dire sulla scelta del portiere, con Viviano in campo e Barrosi in panchina. Una vera e propria bocciatura per l’ex Juve Stabia che ha pagato l’errore (sul secondo gol) commesso a Verona. C’è il concreto rischio in tal modo di averlo definitivamente “bruciato”, anche in considerazione del fatto che al suo posto è sceso in campo un Viviano che non è certo sembrato fisicamente brillante (imbarazzante la lentezza e la macchinosità con cui è andato a terra sul non irresistibile colpo di testa di Mazzocchi in occasione del gol del 3-0). Le maggiori perplessità nascono, però, dalle scelte operate in difesa, con l’inserimento di Quaranta al centro a fianco di Botteghin e di Falasco a sinistra. Entrambi praticamente non avevano visto il campo nel precampionato e in Coppa, entrambi sembravano fuori dai programmi tecnici. E, purtroppo, le conseguenze si sono viste, soprattutto a causa dell’imbarazzante comportamento di Falasco, non nuovo a certi inaccettabili “colpi di testa”.

Sicuramente meno negativa, ma di certo lontana dalla sufficienza, la prestazione di Quaranta, in troppe occasioni fuori posizione. Difficile, poi, comprendere per quali ragioni Viali ha tenuto fuori dall’undici iniziale Pedro Mendes che anche a Verona era sembrato il più in palla degli attaccanti (e quando è entrato è sembrato tra i pochi che avesse gambe e condizioni sufficienti). Per altro fino a che le squadre sono rimaste in parità numerica (35 minuti circa), la disposizione tattica dell’Ascoli ha lasciato molto desiderare. Reparti distanti e scollegati, tanta confusione e difensori esterni (soprattutto Adjapong) che stringevano molto al centro, lasciando praterie al Cosenza sulle fasce. Nelle rare volte che superavano la metà campo, i bianconeri non sono mai riusciti a verticalizzare, mentre Forte, come già lo scorso anno, non ha ricevuto alcun pallone giocabile in area.

Poi, con i padroni di casa già in vantaggio, i 10 minuti di autentica follia che hanno chiuso definitivamente la gara, con l’Ascoli ridotto addirittura in 8 per tre espulsioni, 2 delle quali sono assolutamente inaccettabili. Detto di Falasco, non meno grave il comportamento di Forte che, con l’Ascoli già in 9, si è lasciato andare ad una reazione non degna di un professionista, ancor più considerando la situazione in cui si trovava la sua squadra. E’ quanto mai opportuno che la società prenda immediati provvedimenti nei confronti di chi si è comportato in tal modo, a prescindere da tutte le altre considerazioni.

Certo poi sarebbe interessante capire perché si decide di mettere ai margini e non convocare giocatori e professionisti che hanno sempre dato il massimo, come Dionisi e Eramo, perché considerati sul mercato mentre poi si mandano addirittura in campo altri giocatori che sono nelle stesse condizioni (come Falasco, Quaranta e Falzerano). Anche per questo è necessario subito un serio confronto tra Pulcinelli e Viali a cui si può concedere l’attenuante di avere comunque a disposizione una rosa molto incompleta. A sinistra, per esempio, con Haveri con qualche problema fisico l’allenatore bianconero in realtà non aveva molte scelte, così come a destra non esiste al momento un’alternativa all’impresentabile Adjapong, apparso in condizioni fisiche imbarazzanti. A meno che non si voglia considerare Falzerano…

Per altro ora con la cessione di Simic (e Bellusci che dovrà ancora scontare una giornata di squalifica e non sarà disponibile a Modena) la coperta è cortissima anche al centro della difesa, con l’allenatore bianconero che per la trasferta in Emilia ha a disposizione solo due centrali (Botteghin e Quaranta). E’ del tutto evidente, quindi, che servono al più presto 3 nuovi innesti nel pacchetto arretrato (due esterni, uno a destra e uno a sinistra, e un centrale di buon livello). E con Dionisi destinato a partire serve al più presto anche un altro attaccante che sia in grado sia di giocare insieme che di sostituire Forte. Che resta un centravanti di buon livello per la categoria ma ha bisogno di ricevere cross e palloni giocabili in area per poter sfruttare le sue caratteristiche di attaccante di area di rigore. Altrimenti rischia di diventare un peso per la squadra.

Una seria riflessione va anche fatta sul centrocampo che non ha convinto affatto. Già lo scorso anno aveva suscitato perplessità ed ora non sembra affatto migliorato, con Masini al momento schierato insieme a Buchel e Caligara. E’ tornato Giovane, a Modena probabilmente toccherà a Kraja (al posto dello squalificato Buchel), mentre resta l’interrogativo su Ganhorè reduce da un anno di stop per infortunio. Probabilmente servirebbe qualcosa in più per affrontare con maggiore tranquillità il campionato di serie B. I giorni che precedono la seconda partita a Modena, quindi, saranno fondamentali per cambiare subito rotta e archiviare la disfatta di Cosenza come una brutta pagina da cui trarre gli insegnamenti necessari. Per vedere già a Modena tutto un altro Ascoli, a partire dal giusto atteggiamento con cui è lecito pretendere che i bianconeri affrontino la prossima partita.

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