Acquaroli e la Regione umiliano il Piceno, solo briciole nel piano opere pubbliche 2023-2025


Solo 10 dei 235 milioni di fondi previsti nel piano opere pubbliche 2023-2025 destinati alla provincia di Ascoli. “Siamo la provincia più penalizzata da Acquaroli, lo conferma anche un organismo indipendente come il Crel” accusa la consigliera regionale Anna Casini

Appena il 4,3% dei fondi stanziati dalla Regione per le opere pubbliche nel triennio 2023-2025. Che il Piceno fosse di gran lunga la Cenerentola delle Marche (soprattutto ma non solo nella sanità) era ampiamente risaputo. Così come che per il governatore Acquaroli e per la destra che governa la Regione la nostra provincia fosse l’ultima ruota del carro, da poter penalizzare e umiliare senza alcun problema. Ma questa volta con il piano delle opere pubbliche 2023-2025, approvato dal Consiglio regionale nei giorni scorsi, si è davvero passato il limite. Perché attendersi un riequilibrio rispetto agli altri territori, destinando quindi più risorse al Piceno che da anni è svantaggiato e penalizzato, magari sarebbe stato eccessivo.

Ma avere almeno un trattamento quasi pari alle altre province era davvero il minimo che ci si potesse aspettare. E invece è arrivata l’ennesima pesantissima penalizzazione, una vera e propria umiliazione inferta alla nostra provincia da Acquaroli e dalla sua giunta per i quali evidentemente penalizzare e umiliare il Piceno e i suoi cittadini sembra essere diventato lo sport preferito. Tanto hanno la piena consapevolezza che gli amministratori del territorio e i rappresentanti politici del territorio ascolano (almeno quelli che sono della loro stessa fazione politica), da bravi soldatini e sudditi sottomessi, accettano senza fiatare, senza mai neppure proferire parola qualsiasi umiliazione.

Perché per loro in ordine di importanza conta innanzitutto il mantenimento della propria poltrona, della propria posizione di privilegiati, poi l’interesse della propria parte politica e del proprio partito e solo dopo eventualmente le esigenze dei cittadini. D’altra parte basta guardare quello che è accaduto e che sta accadendo con la sanità, ridotta in condizioni pietose, con l’ospedale di Ascoli ormai ai livelli di un ospedaletto di terzo-quarto livello, senza che il sindaco Fioravanti o qualcuno di quegli esponenti politici della destra ascolana, che avevano promesso di difenderlo contro ogni penalizzazione, si siano mai degnati di sollevare anche solo una semplice obiezione.

In questo caso, poi, per completare l’opera al danno si è aggiunta anche la beffa delle sconcertanti parole pronunciate dall’assessore regionale alle infrastrutture Francesco Baldelli al momento dell’approvazione in Consiglio regionale del piano regionale delle opere pubbliche 2023-2025. Che è composto da 87 interventi, per un investimento complessivo di circa 235 milioni di euro, ed è chiaramente pensato per la campagna elettorale per le elezioni regionali del 2025, visto che più della metà degli investimenti (122 milioni di euro) e degli interventi sono stati programmati per quell’anno, mentre il piano annuale 2023 prevede interventi per poco meno di 43 milioni di euro (e per il 2024 per 70 milioni di euro).

Ma, come anticipato, il dato che maggiormente salta agli occhi è la pesante penalizzazione di cui è oggetto ancora una volta la provincia di Ascoli, praticamente ignorata da Acquaroli e dalla sua giunta che per il Piceno prevedono interventi per poco più di 10 dei 235 milioni di euro stanziati, pari al 4,3%. Una cifra semplicemente ridicola, una vergognosa e inaccettabile discriminazione per la nostra provincia che assume connotati ancora più clamorosi se paragonata al trattamento riservato alle altre province marchigiane.

Con, tanto per cambiare, ancora una volta la provincia di Ancona che fa la parte del leone con 82,7 milioni di euro (pari al 35,4%), seguita guarda il caso dalla provincia di Macerata (da cui proviene il presidente Acquaroli) con 69,6 milioni di euro (pari al 29,9%). Più indietro, ma con investimenti maggiori più del triplo rispetto a quelli riservati al Piceno, la provincia di Pesaro con 38 milioni di euro (pari al 16,5) e quella di Fermo con 34,3 milioni di euro (pari al 14,7%). E’ addirittura riduttivo parlare di provincia più penalizzata, siamo di fronte a qualcosa che assomiglia ad un sadico accanimento nei confronti del Piceno.

Nei prossimi mesi con le variazioni al Piano e l’adozione di quello in studio per il 2024, verranno inseriti ulteriori investimenti per opere infrastrutturali strategiche che sbloccheranno le Marche. Dai nuovi ospedali di Pesaro e Macerata agli ampliamenti alle opere ‘extra Piano’, come tra le altre la Fabriano-Sassoferrato, la bretella tra Marotta e Fano, il Ponte sul Tenna all’uscita dell’A14 a Porto Sant’Elpidio, le Palazzine delle Emergenze Urgenze a Civitanova Marche, Fano, Senigallia e Urbino, il nuovo presidio di Cagli e la completa ristrutturazione dell’ospedale di Pergola. Ma anche la variante a Campiglione di Fermo” ha affermato in Consiglio regionale l’assessore Baldelli, per il quale evidentemente le Marche hanno solamente 4 province e finiscono a Fermo.

Perché tra gli ulteriori investimenti per “opere infrastrutturali strategiche” ancora una volta è completamente escluso il Piceno, con l’inevitabile conseguenza che il divario (e la penalizzazione) è destinato ad aumentare notevolmente. “Abbiamo aumentato gli impegni rispetti al passato, con investimenti pari a 159 euro a cittadino” ha aggiunto l’assessore Baldelli. A voler essere pignoli in realtà la cifra esatta dell’investimento previsto nel piano regionale delle opere pubbliche 2023-2025 ammonta a 157 euro a cittadino. Ma ovviamente c’è una differenza abissale per quanto concerne l’impatto degli investimenti nelle 5 province marchigiane.

Davanti c’è la provincia di Acquaroli, Macerata, che riceve fondi pari a 221 euro a cittadino. Un po’ più distante la provincia di Fermo con 197 euro a cittadino, poi la provincia di Ancona con 175 euro a cittadino e quella di Pesaro con 105 euro a cittadino. Lontanissima la provincia di Ascoli, con appena 49 euro a cittadino.

Siamo la provincia più penalizzata da Acquaroli – accusa la consigliera regionale Anna Casini – a confermarlo è anche un organismo indipendente come il Consiglio regionale dell’Economia e del Lavoro. Solo 10 milioni di euro per il Piceno a fronte di 235 milioni di opere previste, un dato imbarazzante e che dovrebbe far indignare ogni abitante della nostra provincia perché le Opere Pubbliche sono beni comuni. È chiaro che c’è una penalizzazione costante della nostra Provincia che è frutto del totale disinteresse della destra, anche quella ascolana che dimostra come tra assessori e consiglieri le tante posizioni acquisite non giovino poi nel concreto al territorio. Non vorrei però che non sia solo disinteresse ma che si stia pagando il prezzo politico per compensare le prestigiose poltrone date ad alcuni esponenti del Piceno. Chi proclamava “mai più Cenerentola delle Marche” l’ha sedotta e abbandonata senza scarpette e con la zucca al posto della carrozza”.

Analizzando nel dettaglio il piano sono appena 8 gli interventi previsti nel Piceno nel prossimo triennio (l’elenco completo in fondo all’articolo), per un investimento complessivo di 10.234.463 euro di cui 2.550.000 previsti nel 2023, 4.935.186 nel 2024 e 2.749.277 nel 2025. Neppure un sussulto nell’anno delle elezioni regionali, evidentemente Acquaroli e la destra sono certi che non ce ne è bisogno…

Piano regionale opere pubbliche 2023-2025 – provincia di Ascoli

Manutenzione straordinaria ed efficientamento energetico Soi via Marche Ascoli Piceno (1.127.855 e.)

Mitigazione rischio idraulico torrente Vibrata Maltignano (410.000 e.)

Intervento di riparazione ripristino Poliambulatorio Offida  (2.305.394,04 e.)

Realizzazione collegamento ciclopedonale sul fiume Tronto (3.500.000 e.)

Interventi manutenzione straordinaria ponte sul Tronto raccordo Monticelli-Marino (1.310.000 e.)

Riduzione rischio idrogeologico torrente Tesino località Messieri (220.000 e.)

Protezione argini torrente Tesino nel tratto Ripatransone-Grottammare (354.634 e.)

Intervento manutenzione idraulica fiume Tronto zona Marino (1.000.000 e.)

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