Gestione dell’impianto TMB di Relluce, Comune e Ascoli Servizi Comunali sotto accusa


Per l’Anac l’affidamento diretto alla Picenambiente della gestione operativa dell’impianto di Trattamento Meccanico Biologico di Relluce non è in linea con la normativa . Il Comune ha tempo fino a ferragosto per comunicare come intende far fronte alla presunta illegittimità

Potrà anche sembrare eccessivo evocare l’immagine dell’orchestra del Titanic che continuava a suonare a festa mentre la nave stava tragicamente affondando. Ma è inevitabile che venga in mente ripensando alla surreale cerimonia di presentazione del progetto del biodigestore e del bioparco nell’area dell’attuale discarica di Relluce, pomposamente andata in scena sabato 17 giugno, alla presenza del ministro all’ambiente Pichetto Fratin e dell’archistar Boeri, nella Sala della Vittoria della Pinacoteca di Ascoli.

Perché poche ore prima di autocelebrarsi con la solita stucchevole enfasi, l’amministrazione comunale e Ascoli servizi comunali (Asc), avevano incassato una pesantissima “mazzata” che avrebbe consigliato, a chiunque dotato di un briciolo di buon senso, di evitare celebrazioni, in una situazione del genere quanto mai inopportune e del tutto fuori luogo. Infatti in quella stessa settimana era arrivata la notizia del durissimo affondo dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (Anac), proprio nei confronti del Comune di Ascoli e di Asc (e di Picenambiente), sull’affidamento e la gestione dell’impianto di trattamento dei rifiuti proprio di Relluce. Un documento di 11 pagine, che denuncia imbarazzanti errori e inaccettabili situazioni di illegittimità, anticipato da un comunicato pubblicato sul sito internet dell’Anac stessa.

Con Atto del Presidente del 13 giugno 2023 – si legge nel comunicato – l’Autorità Nazionale Anticorruzione ha richiamato un importante Comune capoluogo delle Marche per l’affidamento del servizio di gestione operative dell’impianto di trattamento dei rifiuti non in linea con la normativa di settore. Ora il Comune ha tempo 45 giorni per comunicare come intende far all’illegittimità al fine di ripristinare la gestione secondo i canoni previsti dalla normativa vigente”.  Analizzando nel dettaglio le 11 pagine di quel documento, innanzitutto emerge che l’Anac si è attivata in seguito alla presentazione di alcuni esposti (tra l’agosto 2021 e il marzo 2022) nei quali venivano segnalate presunte irregolarità negli affidamenti disposti in favore della Picenambiente Spa per l’impianto di Trattamento Meccanico Biologico (TMB) di Relluce, della Geta srl proprietaria della discarica di rifiuti urbani nell’Alto Bretta e della 4R srl, autorizzata alla realizzazione dell’impianto di digestione anaerobica del Comune di Force.

Ma, mentre per quanto concerne il caso dell’Alto Bretta l’Anac ha ritenuto non sussistente “il profilo di criticità evidenziato dal segnalante” e per l’impianto di Force “infondato il profilo di criticità censurato nell’esposto”, per l’impianto TMB di Relluce ha verificato l’esistenza di profili di illegittimità. Con l’aggravante del comportamento iniziale dell’amministrazione comunale che, a differenza dell’Ata-Ato 5 e della Provincia di Ascoli, non si è neppure degnata di rispondere all’Anac che aveva più volte chiesto chiarimenti.

Considerato che senza giustificato motivo il Comune di Ascoli non ha fornito i chiarimenti richiesti con la citata nota prot. Anac n.29757/2022 – si legge nel documento – sebbene sollecitati con successiva nota prot. Anac n.40103 del 25/5/2022, in data 6/10/2022 si è provveduto alla trasmissione degli atti all’Ufficio Usan (Ufficio sanzioni contratti pubblici) ai fini dell’avvio del procedimento sanzionatorio ai sensi dell’art. 213 comma 13 del decreto legislativo n. 50 del 2016”. Solo dopo l’avvio del procedimento sanzionatorio, finalmente il Comune di Ascoli si “degna” di rispondere, inviando prima (2 novembre 2022) una memoria dell’Ascoli servizi comunali, poi trasmettendo (il 27 marzo 203 e il 4 maggio 2023) il contratto di servizio n. 28477 del 24/9/2004 e il contratto di servizio rep. N. 29905 del 9/7/2013 stipulati con la stessa Ascoli servizi comunali (ai fini dell’affidamento della società del servizio di igiene integrato), “nonché il contratto di concessione amministrativa rep. n. 28494 del 16/12/2004 dell’impianto TMB di Relluce”.

Memorie e documenti che, però, secondo l’Anac confermano l’illegittimità. “Non sussistendo dubbi interpretativi in merito alla criticità esaminata – si legge nel documento – il Consiglio dell’Autorità nell’adunanza del 13 giugno 2023 ha disposto la definizione del procedimento di vigilanza ai sensi dell’art. 21 del vigente Regolamento sull’esercizio dell’attività di vigilanza in materia di contratti pubblici, con i seguenti rilievi: l’affidamento del servizio di gestione operativa dell’impianto TMB alla Picenambiente spa non risulta in linea con la normativa di settore; si richiede al Comune di Ascoli di comunicare le decisioni che intende assumere in merito, entro il termine di 45 giorni dalla ricezione della proposta nota di definizione, ove la gestione dell’impianto fosse ancora in capo alla Picenambiente spa, al fine di ripristinare la gestione secondo i canoni previsti dalla normativa di settore vigente”.

Il Consiglio dell’Anac è giunto a queste conclusioni sulla base della documentazione acquisita, nel corso dell’istruttoria, che parte dal 2000 quando la Regione Marche, proprietaria dell’impianto TMB (fino al trasferimento all’Ata Ato 5 di Ascoli nel 2015), ne ha concesso l’uso, finalizzato alla sua gestione, al Comune di Ascoli. Dalla quale emerge con chiarezza che “la società mista Ascoli servizi comunali srl non era legittimata ad affidare in via diretta la gestione operativa dell’impianto alla Picenambiente spa mediante la stipula del protocollo d’intesa” perché “il servizio di gestione operativa di un impianto pubblico è qualificabile alla stregua di un servizio pubblico locale di rilevanza economica”.

Quindi è necessario rispettare le forme di gestione stabilite dall’ordinamento europeo che prevedono: esternalizzazione a terzi mediante procedure ad evidenza pubblica; società mista pubblico-privata la cui selezione del socio avvenga mediante gara a doppio oggetto; gestione diretta da parte dell’ente locale purché sussistano i requisiti previsti dall’ordinamento comunitario e vi sia il rispetto dei vincoli nomativi vigenti. Non è previsto e consentito, di conseguenza, l’affidamento del servizio di gestione dell’impianto ad una società mista preesistente, come invece è avvenuto con l’impianto TMB a Picenambiente, perché in contrasto con i principi di libera concorrenza e di parità di trattamento tra gli operatori economici. “Ne discende – si legge ancora nel documento dell’Anac – che, almeno a far data dal 26/7/2019 la Picenambiente spa ha gestito e presumibilmente continua a gestire l’impianto TMB senza averne titolo”.

Una chiara illegalità, secondo l’Anac “imputabile a una carente programmazione delle attività da parte dell’Ascoli servizi comunali e ad una carente attività di controllo e di vigilanza da parte del Comune di Ascoli. L’Ascoli servizi comunali avrebbe, infatti, dovuto attivarsi per tempo, in prossimità della scadenza del rapporto contrattuale in essere con la Ecoimpianti srl (30/6/2016) già in regime di proroga dal 2014, e garantire l’affidamento della gestione operativa dell’impianto TMB secondo i canoni previsti dalla normativa di settore vigente”. Chiara, da parte dell’Anac, anche l’indicazione per il futuro.

Alla luce di ciò – si legge infine nel documento – non appare legittimo anche un eventuale ed ulteriore futuro affidamento diretto del servizio di gestione operativa dell’impianto di Relluce all’Ascoli servizi comunali e alla Picenambiente da parte dell’Ata, una volta che l’autorità d’ambito diventerà proprietaria dell’impianto di trattamento meccanico biologico e nelle more dell’approvazione definitiva del piano d’ambito”. Il Comune di Ascoli avrà ora 45 giorni di giorni di tempo (dal giorno della ricezione del documento) per comunicare le decisioni che intende adottare per ripristinare la gestione secondo i canoni previsti dalla legge.

Considerato che il documento stesso è stato trasmesso all’amministrazione comunale il 29 giugno scorso, la scadenza è prevista per il 14 agosto. E’ facile immaginare che sarà un ferragosto di fuoco per l’amministrazione comunale…

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