Governo da vergogna, schiaffo agli alluvionati dal viceministro “mascherato”


Mentre esponenti e giornali di destra cercano di spostare l’attenzione sulle dichiarazioni di Beppe Grillo, Galeazzo Bignami, già noto per le foto mascherato da nazista, umilia e offende un’intera regione, confermando di essere inadeguato al ruolo istituzionale che riveste

Con sprezzo del ridicolo, esponenti e giornali della destra che governa il paese non hanno perso tempo per montare una surreale campagna intorno alle parole pronunciate da Beppe Grillo sabato alla manifestazione del M5S sul precariato. “Fate le brigate di cittadinanza, mascheratevi con il passamontagna e di nascosto andate a fare i lavoretti: mettete a posto marciapiedi, aiuole e tombini. Fate il lavoro e scappate” ha affermato Grillo. E bisogna avere qualche insana deviazione per poter anche solo immaginare che una simile affermazione possa in qualche modo essere pericolosa ed incitare alla lotta armata, come qualche giornale di destra ha incredibilmente evocato.

Più realisticamente, però, l’indegna gazzarra scatenata intorno alle dichiarazioni di Grillo è servita per distogliere l’attenzione su altre dichiarazioni, queste si realmente molto gravi e inaccettabili, che in qualsiasi paese normale avrebbero scatenato un putiferio e provocato immediate e inevitabili conseguenze. Stiamo parlando di quelle sui fondi per la ricostruzione post alluvione in Emilia Romagna del viceministro “mascherato” al secolo Galeazzo Bignami.

Di lui, prima di queste indecenti dichiarazioni che gettano ulteriore grave discredito sul governo, si ricordano le foto in bella mostra con la divisa da nazista e il duro (e assolutamente condivisibile) attacco nei suoi confronti da parte di Fedez nel corso dell’ultimo Sanremo. Prima ancora, nel 2019, si era “guadagnato” una denuncia al garante della privacy per una “pagliacciata” insieme al suo collega di Fratelli d’Italia Marco Lisei, un video alla Bolognina mentre indicava i nomi degli stranieri che risiedevano in una casa popolare. Con un simile pedigree bisogna avere qualche sadica perversione anche solo per pensare di affidargli qualche incarico istituzionale.

In realtà in questi mesi, al di là dell’episodio di Sanremo con Fedez, praticamente ci si era dimenticati del viceministro alle infrastrutture (il ministro è Salvini, una coppia da brividi…). Poi nei giorni scorsi sui social il viceministro “mascherato” è tornato a far parlare di se nel modo peggiore possibile. “Ad oggi ancora la Regione Emilia Romagna non ha trasmesso al governo, benché richiesto, nessun elenco degli interventi da eseguire. Ha chiesto 2,3 miliardi subito, sulla fiducia. Voi vi fidereste di Schlein e compagni?” ha scritto sui social l’esponente di Fratelli d’Italia che, in un colpo solo, ha umiliato e offeso un’intera regione, mostrando al tempo stesso la sua più profonda ignoranza (nel senso di mancanza di conoscenza) e la più totale inadeguatezza a rivestire un simile ruolo istituzionale.

In un paese civile, ma purtroppo l’Italia da tempo non lo è più, non servirebbe neppure ricordare che, al di là degli schieramenti politici e dell’appartenenza a questo o quel partito, chi assume incarichi di governo deve avere la consapevolezza di rappresentare l’intero paese. Ed è del tutto evidente che il viceministro “mascherato” al massimo, a voler essere magnanimi, potrebbe rappresentare qualche spocchioso bulletto di quartiere. Di sicuro certe affermazioni sono assolutamente inaccettabili e gettano ulteriore discredito sull’intero governo e sulla presidente del Consiglio Meloni che gli ha affidato quell’incarico istituzionale e che neppure di fronte a questa vergogna non ha il coraggio di cacciarlo dall’esecutivo “a calci nel sedere”.

Perché, a prescindere dal fatto che il riferimento alla Schlein è del tutto gratuito e completamente fuori luogo, quelle parole innanzitutto feriscono e umiliano i cittadini di quella regione e i tanti amministratori colpiti dall’alluvione che il governo ha il dovere di aiutare, non di sbeffeggiare in quel modo. Soprattutto, però, quelle vergognose affermazioni dimostrano tutta l’incompetenza e l’ignoranza in materia del viceministro che dovrebbe essere a conoscenza del fatto che l’ordinanza dello scorso 8 maggio del capo del dipartimento della Protezione civile ha disposto che la ricognizione puntuale dei danni deve essere attivata, nei 90 giorni successivi, dal commissario per l’emergenza.

Che, però, ancora non c’è perché il governo, di cui Bignami fa parte, non l’ha ancora nominato per il semplice fatto che, per bieche ragioni politiche, la Meloni e l’esecutivo non vogliono che il commissario sia il governatore della Regione Bonaccini, come avviene solitamente in queste situazioni. Per altro la “cantonata” presa da Bignami è ancora più grave e imbarazzante perché il viceministro “mascherato” dovrebbe sapere che in realtà, anche se spetterebbe al commissario straordinario, la Regione una stima complessiva dei danni con l’elenco degli interventi urgenti e necessari l’ha già presentata giovedì 15 giugno in occasione del Tavolo con quel governo di cui, purtroppo, Bignami fa parte.

E’ una prima stima frutto dell’intenso lavoro condotto da sindaci, presidenti di provincia, Agenzia regionale di protezione civile, consorzi di bonifica, associazioni imprenditoriali e professionisti. Un lavoro estremamente importante che ci ha già consentito di presentare da un lato l’ammontare complessivo dei danni subiti dal sistema dell’Emilia Romagna, dall’altro di individuare e quantificare gli interventi urgenti e necessari per mettere in sicurezza i fiumi entro la fine dell’estate, quelli per riparare le infrastrutture che ancora isolano le comunità e impediscono a diverse imprese di operare, quelli per le prime misure di sostegno alle attività economiche” spiega il sottosegretario alla Presidenza della giunta regionale Davide Baruffi.

Probabilmente il viceministro “mascherato” non se ne rende conto e non è in grado di capirlo ma con le sue parole, che volevano essere uno strumentale quando indegno (vista la situazione e il ruolo istituzionale che riveste) attacco politico, di fatto prende in giro e offende quegli imprenditori, quei professionisti, quegli artigiani e quelle attività economiche che hanno subito tutti quei danni e che da più di un mese stanno coraggiosamente e strenuamente lottando per avere la possibilità di sopravvivere. Per altro l’indecente “sparata” del viceministro “mascherato” contribuisce a rendere più incandescente la situazione, con il governo che sul post alluvione in Emilia Romagna sta davvero mostrando il suo volto peggiore, quello di chi non è capace di gestire adeguatamente una simile emergenza e che anche in una situazione delicata e complessa come questa mette davanti a tutto la propaganda, sulla pelle dei cittadini emiliani, e l’interesse di parte.

Abbiamo già parlato dello sconcertante capitolo inerente la nomina del commissario straordinario, ma prima di Bignami anche il ministro della protezione civile Musumeci si era reso protagonista di una dichiarazione assolutamente fuori luogo, rispondendo alle comprensibili richieste dei rappresentanti dei territori alluvionati con un imbarazzante “l’esecutivo non è un bancomat”. Per non parlare dell’indecorosa “manfrina” della presidente del Consiglio che per giorni si è vantata per il tempestivo intervento del governo e per aver stanziato “in appena 48 ore” più di 2 miliardi, salvo poi scoprire che nel decreto (pubblicato in Gazzetta non dopo 48 ore ma dopo una quindicina di giorni…) i fondi concretamente previsti (non ancora materialmente stanziati) erano decisamente inferiori. Non è certo una novità che questo governo abbia nella propaganda il suo (unico) cavallo di battaglia.

Ma che si faccia bassa propaganda anche sulla pelle di chi ha subito una simile disgrazia è davvero imbarazzante. Così come è ancora più imbarazzante il fatto che faccia ancora parte dell’esecutivo l’impresentabile viceministro “mascherato”…

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