Paradosso ponte di Monticelli tra un’attesa lunga 16 anni e i dubbi sulla sua utilità


Il 2 maggio scorso, dopo quasi 16 anni, si è chiuso l’interminabile iter progettuale e l’11 maggio è stata indetta la gara telematica per l’affidamento dei lavori. Costerà quasi 10 milioni di euro e dovrà essere completato in 565 giorni, Ma nessuno ha mai spiegato a cosa serve…

Non costerà come quello sullo stretto (ammesso che venga mai realizzato) ed è al centro dell’attenzione sicuramente da meno tempo, visto che di quello che dovrebbe unire la Calabria alla Sicilia se ne parla praticamente dall’unità d’Italia. Il ponte sul fiume Tronto ha una storia relativamente più breve, l’idea di realizzarlo concretamente ha preso piede 16 anni fa, per realizzarlo ci vorranno una decina di milioni e dovrà unire Castagneti a Monticelli. A differenza di quello sullo stretto, però, possiamo vantarci del fatto che quello sul Tronto verrà realizzato concretamente, anzi, presto prenderanno realmente il via i lavori.

Quanto poi in concreto possa essere davvero utile alla città è un altro discorso, in 16 anni si sono succedute 3 amministrazioni comunali ma nessuna di loro ha mai proferito mezza parola in proposito, ha anche solamente provato a spiegare per quali ragioni si sia deciso di utilizzare quel cospicuo finanziamento del Bando periferie per un ponte di dubbia utilità invece che per altri interventi a Monticelli (ci sarebbe solo l’imbarazzo della scelta…). D’altra parte quando mai i sovrani devono spiegare le proprie scelte e i propri capricci ai “sudditi” (ancor meno quando i “sudditi” sono cosi particolarmente accondiscendenti, come accade nel capoluogo piceno…). In ogni caso proprio nei giorni scorsi, dopo quasi 16 anni, si è concluso l’interminabile iter progettuale e ora non resta che aspettare (qualche mese) che vengano assegnati i lavori.

Infatti il 2 maggio scorso, con determina n. 1354, è stato definitivamente approvato il progetto esecutivo e il successivo 11 maggio, con determina n. 1503 è stata indetta la procedura telematica aperta per l’affidamento dei lavori di realizzazione del ponte sul fiume Tronto e viabilità di raccordo nell’ambito del programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie. Tutto era iniziato 16 anni, il 3 settembre 2007, quando l’amministrazione comunale, allora guidata dal sindaco Piero Celani, aggiudicava il servizio di progettazione relativo all’attraversamento del fiume Tronto ad un raggruppamento temporaneo di imprese, per una spesa complessiva di poco superiore ai 200 mila euro.

Sono poi seguiti anni di progettazione e di tavoli tecnici al punto che, visto l’interminabile tempo di gestazione dell’opera, la conseguente variante è confluita nel piano regolatore approvato con delibera di Consiglio comunale n. 2 del 26 gennaio 2016. Un anno dopo (5 gennaio 2017) sulla Gazzetta Ufficiale è stato pubblicato il bando relativo al “Programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle città metropolitane, dei comuni capoluogo di provincia e della città di Aosta”, con le modalità di presentazione dei progetti. Per quanto concerne il Comune di Ascoli, già da agosto (delibera n. 165 del 24 agosto 2016) aveva scelto di puntare sul ponte sul fiume Tronto ed il successivo 6 marzo 2017 sottoscriveva con la Presidenza del Consiglio dei ministri la convenzione per l’attuazione del programma in questione.

Il 29 giugno successivo, con delibera di giunta n. 107, veniva approvato il progetto definitivo dell’intervento ai soli fini tecnici, praticamente il primo concreto passo per l’avvio dell’iter progettuale. Finalmente terminato dopo quasi 6 anni, tra i soliti ritardi e omissioni, i consueti proclami (“il sindaco Marco Fioravanti e l’assessore ai lavori pubblici Marco Cardinelli hanno assicurato l’appalto dei lavori nel 2021” scriveva il 29 gennaio 2021 un quotidiano locale) e l’inevitabile lievitazione del costo dell’intervento. Per il quale nel 2017 era prevista una spesa di oltre 7 milioni euro, diventati poco più di 8 (8.056.415,60 euro per l’esattezza) con la rimodulazione del quadro economico dell’intervento approvato con delibera n. 96 del 16 giugno 2020.

Un anno e mezzo dopo, con delibera n. 421 del 23 dicembre 2021, l’amministrazione comunale decide di sviluppare una proposta progettuale alternativa “a seguito dello straordinario aumento dei prezzi di mercato e della non prevedibile esplosione dei prezzi delle materie prime ed in particolare dell’acciaio” e la settimana successiva viene affidato l’incarico di revisione del progetto all’ing. Colasanti, mentre alla Seteco Ingegneria srl quello di verifica della progettazione stessa (determina 4400 del 31 dicembre 2021). Trascorrono altri 7 mesi e nel luglio 2022 il Comune chiede una nuova rimodulazione economica del progetto, ancora per l’aumento dei prezzi, con il nuovo quadro economico che fissa l’importo complessivo dell’intervento a poco meno di 10 milioni di euro (9.741.379,49 euro per l’esattezza), nel settembre successivo approvato anche dalla Presidenza del Consiglio.

Intanto pochi giorni prima era stata indetta la Conferenza dei servizi, per valutare la revisione del progetto, che il 22 novembre “prende atto della prevalenza dei pareri favorevoli”, dando il via libera all’approvazione della revisione del progetto definitivo, formalmente ufficializzata con la delibera n. 409 del 1 dicembre 2022. Il 2 maggio scorso l’iter progettuale di fatto si è concluso con l’approvazione del progetto esecutivo, con il contestuale via libera alla procedura selettiva per l’individuazione dell’affidatario dei lavori. Che, poi, è stata indetta l’11 maggio scorso con la determina 1503. Va per altro sottolineato che la determina n. 1354, quella con la quale è stato approvato il progetto esecutivo, ci svela che fino ad ora è stato già speso quasi un milione di euro, di cui quasi 300 mila euro per gli espropri, 200 mila euro per la progettazione iniziale, poco meno di 150 mila per la revisione e l’adeguamento del progetto iniziale, ecc.

Per quanto concerne la procedura selettiva, la scadenza per la presentazione delle offerte è fissata per il prossimo 16 giugno, poi il successivo 19 giugno, con l’apertura delle buste, partirà la lunga procedura che porterà all’aggiudicazione dell’appalto. E’ oltre modo singolare che in questa circostanza i quotidiani locali, solitamente abituati ad anticipare anche di molti le possibili, sono molto più prudenti ed indicano in 3-4 anni il tempo necessario per completare l’intervento. In realtà, però, nel bando di gara (che nei luoghi civili è l’unico che dovrebbe far fede) viene espressamente indicato che i lavori devono concludersi al massimo in 565 giorni, praticamente poco più di un anno e mezzo.

Quindi, indicativamente, tra i tempi per l’aggiudicazione dell’appalto e per l’effettuazione dei lavori, se non ci saranno intoppi tra la fine del 2025 e l’inizio del 2026 il ponte dovrebbe essere pronto, esattamente 20 anni dopo dall’avvio della procedura. Una lunghissima attesa che, però, non è servita per comprendere le ragioni per cui si è deciso di realizzare il ponte, la sua reale utilità per la città, per Monticelli. Nessuno dei tre sindaci che in questi 16 anni si sono succeduti si è mai degnato di spiegarlo concretamente, non c’è (o se c’è non è mai stato reso noto) uno studio sui flussi di traffico, su come il ponte potrebbe andare ad incidere in questo senso.

Dubbi che si amplificano in considerazione del fatto che il ponte, lungo 180 metri, verrà realizzato tra Castagneti (a circa 1 km dalla stazione di San Filippo) e il bivio di Croce di Tolignano, quindi all’entrata (o, per chi viene da Monticelli) del quartiere di Monticelli. Ed è difficile capire per quale ragione chi da Monticelli è diretto verso la zona di piazza Immacolata o del centro di Ascoli (che ha come percorso alternativo anche la circonvallazione) da Croce di Tolignano dovrebbe percorrere il nuovo ponte, per transitare da Castagneti, invece che proseguire tranquillamente per il ponte di San Filippo (che, è presumibile, quando sarà pronto il nuovo ponte dovrebbe finalmente essere riaperto).

A maggior ragione, poi, chi da Monticelli è in uscita dalla città non si comprende per quale motivo dovrebbe allungare il proprio percorso, solo per transitare sul nuovo ponte. Misteri che, tanto per cambiare, sono destinati a rimanere tali…

bookmark icon