Ascoli con poca benzina ma ancora con qualche speranza


Il pareggio casalingo con il Cosenza complica la corsa playoff dei bianconeri ai quali ora potrebbe non bastare vincere a Reggio Calabria per centrare l’obiettivo. Contro i calabresi la squadra di Breda, colpita a freddo, è apparsa spenta e mentalmente scarica

Non è ancora finita, ma ora è molto più complicato. Era fondamentale vincere contro il Cosenza per alimentare le possibilità di disputare i playoff promozione ma i bianconeri non sono andati oltre l’1-1. I risultati degli altri campi non chiudono definitivamente la porta alla speranza ma ora servirà una fortunata combinazione di risultati, naturalmente insieme alla vittoria a Reggio Calabria. Un peccato perché, con una vittoria contro la formazione di Viali, l’Ascoli sarebbe stato padrone del proprio destino e, addirittura, anche con un pareggio avrebbe avuto la possibilità di centrare l’obiettivo.

Va, comunque, subito precisato che l’andamento della partita e la prestazione della squadra non possono certo alimentare particolari rimpianti perché il pareggio è il giusto risultato di una sfida dove, semmai, proprio i calabresi hanno cercato con più convinzione la vittoria (che gli avrebbe spalancato le porte della salvezza diretta). Certo è innegabile che la partita sia stata condizionata dal repentino vantaggio siglato dall’ex D’Orazio (su assist dell’altro ex D’Urso) che ha facilitato le cose ai rossoblu e messo subito in salita la partita dell’Ascoli.

E’ però indiscutibile che il gol iniziale non è arrivato per caso ma è frutto del differente approccio alla gara delle due squadre, aggressivo e determinato del Cosenza, molle e svagato dell’Ascoli. Per altro i bianconeri, dopo aver rischiato di trovarsi dopo meno di mezzora sotto di 2 gol, prima della fine del primo tempo hanno comunque trovato il pareggio con l’eurogol di Buchel, quindi avevano tutto il tempo per andare a caccia della vittoria. Invece, dopo l’incoraggiante parte finale del primo tempo, la formazione di Breda si è nuovamente spenta, non è riuscita neppure a spingere con decisione e nella ripresa è stato il Cosenza a cercare con più determinazione la vittoria.

La sensazione, già avuta a Marassi, è che i bianconeri siano arrivati a questo finale di stagione scarichi, spenti più dal punto di vista mentale che fisico. Come già con il Genoa, l’Ascoli non ha messo in campo, se non per una breve frazione di gara, la cattiveria agonistica necessaria in queste partite. A Marassi solo dopo il rigore fallito da Coda l’Ascoli aveva ritrovato e messo in campo quella feroce determinazione vista nelle partite precedenti, mettendo paura nel finale alla formazione di Gilardino. Contro il Cosenza, invece, la molla è scattata dopo il gol del pareggio di Buchel, con un finale di primo tempo nel quale si è vista la giusta cattiveria nell’andare a contrasto, nel pressare alti i rossoblu e nello spingere per provare a ribaltare il risultato già prima del riposo.

Solo in quei 10 minuti, però, si è visto l’atteggiamento che i bianconeri avrebbero dovuto avere per tutta la partita. Gli unici che lo hanno avuto per 90 minuti sono stati i due centrali difensivi, Botteghin e Simic e un indiavolato Caligara. Che a centrocampo, soprattutto nelle prima mezzora di gara, si è trovato quasi da solo a fronteggiare la mediana avversaria, con Buchel che non sembrava in gran giornata (e che ha perso diversi palloni) e Proia praticamente non pervenuto e nel complesso autore di un’altra prova molto deludente (unico spunto il tiro nel secondo tempo deviato da Micai).

Con Adjapong e Giordano quasi sempre costretti alla difensiva dalla vivacità degli esterni calabresi, in avanti di palloni giocabili se ne sono visti pochissimi. Una parzialissima giustificazione per una prestazione tutt’altro che brillante per gli avanti bianconeri. Pedro Mendes, come a Marassi, non è partito male ma non ha mai inciso e si è spento molto presto. Dionisi ha avuto uno sprazzo nell’ultimo quarto d’ora del primo tempo ma prima e dopo si è visto pochissimo, mentre Forte di fatto non è pervenuto. Questa volta neppure i cambi hanno dato la scossa, chi è entrato a partita in corso non ha certo fatto meglio di chi è uscito.

Probabilmente all’inizio Viali ha sorpreso Breda che non si aspettava un Cosenza così offensivo nello schieramento e nell’atteggiamento, con i rossoblu che hanno aggredito sin dal calcio d’inizio l’Ascoli. Che si è fatta subito sorprendere dall’intraprendenza rossoblu nell’azione che ha portato al calcio d’angolo ed ha difeso in maniera disattenta sul corner, consentendo a D’Orazio di segnare di testa. I bianconeri hanno visibilmente accusato il colpo e non sono riusciti a reagire subito, con il Cosenza mai pressato che aveva gioco facile a far girare palla per poi provare ad affondare sulle fasce.

Fortunatamente la difesa bianconera ha retto bene, anche se poco prima della mezzora gli ospiti hanno gettato al vento la più facile delle opportunità per raddoppiare, dopo una bella azione sulla sinistra iniziata da D’Urso e proseguita da Finotto che, dalla linea di fondo, ha servito un assist delizioso a Marras. Che, fortunatamente, ha “graziato” l’Ascoli, calciando incredibilmente alto a due passi dalla porta praticamente spalancata. Quel gradito omaggio è servito a risvegliare i bianconeri che, sia pure molto faticosamente, piana piano sono entrati in partita, iniziando a spingere con maggiore convinzione.

Si è acceso Dionisi che, con un colpo di testa quasi dal limite, ha chiamato alla deviazione in angolo Micai. E dal successivo corner è arrivato il pareggio, con lo straordinario tiro al volo dei 20 metri di Buchel sulla respinta della difesa calabrese. I minuti successivi, fino al termine del primo tempo, sono stati i migliori dell’Ascoli, con i bianconeri che pressavano alto e non consentivano al Cosenza di costruire e che hanno chiuso gli avversari nella propria metà campo. Proprio nel finale Dionisi con uno spunto ha sfiorato il vantaggio, negato da un ottimo intervento di Micai che ha messo in angolo la conclusione del capitano bianconero. Dopo l’intervallo ci si aspettava di vedere la stessa squadra determinata degli ultimi minuto della prima frazione e, invece, è tornato in campo un Ascoli spento e in affanno, con gli ospiti che hanno provato ad approfittarne.

Ad evitare il peggio ci ha pensato dopo pochi minuti Adjapong che, con uno straordinario recupero, è riuscito a deviare in angolo la conclusione di D’Orazio che, dopo una veloce ripartenza, si era presentato solo davanti a Leali. Dopo un altro paio di potenziali pericoli, ben sventati dalla difesa rossoblu, all’improvviso i bianconeri sono tornati ad essere pericolosi con una conclusione dai 25 metri di Proia, su sponda aerea di Pedro Mendes su un lancio dalla difesa, deviata in angolo da Micai. Un lampo isolato perché nel proseguo della ripresa sono stati i rossoblu a provarci con più decisione, con la difesa bianconera che, però, ha retto bene rischiando solo ancora su calcio d’angolo, con Meroni che, liberissimo a centro area, fortunatamente ha messo a lato di testa.

Nel finale Ascoli nuovamente pericoloso su una conclusione non irresistibile dai 25 metri di Caligara che Lungoyi, di testa, ha deviato sulla parte alta della traversa. Proprio negli ultimi attimi del recupero i rossoblu, tutti protesi all’attacco, si sono fatti trovare scoperti e Vaisanen si è fatto espellere per fermare Gondo lanciato tutto solo verso la porta di Micai con la possibilità di segnare in extremis quel gol vittoria che avrebbe consentito alla formazione di Breda di presentarsi all’ultima giornata di campionato con maggiori possibilità.

La speranza di conquistare i playoff, però, ancora è viva e va alimentata necessariamente con una vittoria a Reggio Calabria, contro una squadra che a sua volta deve vincere per sperare di agguantare quei playoff che sul campo avrebbe ampiamente conquistato (la Reggina ha subito una penalizzazione di 5 punti). Naturalmente per fare il “colpaccio” al Granillo servirà un Ascoli diverso da quello visto contro il Cosenza, più cattivo agonisticamente, più determinato e attento. Solo in caso di vittoria i bianconeri potranno poi preoccuparsi dei risultati delle altre squadre, con il Venezia e il Palermo padroni del proprio destino.

Entrambe, però, sono attese da due sfide complicate, i lagunari in casa di quel Parma che è in lotta per il quarto posto (che consente di saltare il primo turno dei playoff), mentre i rosanero sono impegnati in casa con il Brescia che ha bisogno di un punto per evitare la retrocessione diretta. Tutto può ancora accadere, non resta che attendere i prossimi 90 minuti, sperando che per l’Ascoli non siano gli ultimi della stagione.

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