Migranti e Ong, dai dati ufficiali “schiaffo” al governo Meloni


Secondo i dati ufficiali forniti dal ministero dell’interno, dall’insediamento del nuovo governo sono aumentati del 45% gli sbarchi, mentre nel mese di gennaio l’aumento supera il 60%. E sono meno del 10% quelli sbarcati in Italia dopo essere stati salvati dalle Ong

“Meloni se la canta e se la suona sulle accise e usa i migranti per spostare l’attenzione” titolava 20 giorni fa (esattamente il 12 gennaio 2023) un quotidiano nazionale accusando il governo di provare a spostare il discorso sui migranti per cercare di far passare in secondo piano il fatto di non aver rispettato le promesse fatte da anni e in campagna elettorale in merito all’abolizione delle accise sulla benzina (che invece sono addirittura aumentate). Ma se questa è la strategia, è facile immaginare che molto presto, magari già dai prossimi giorni, la Meloni e il suo sgangherato governo torneranno a parlare di accise (o di chissà cos’altro) per spostare l’attenzione dalle ennesime promesse elettorali non mantenute (per fortuna, verrebbe da dire in questo caso): quelle sui migranti.

Il 25 settembre si volta pagina, attueremo subito il blocco navale” aveva solennemente annunciato l’attuale presidente del Consiglio in campagna elettorale “La nostra intenzione è sempre la stessa, ma se non volete che si parli di blocco navale lo dico così: è nostra intenzione recuperare la proposta originaria della missione navale Sophia dell’Unione europea che nella terza fase, prevista e mai attuata, prevedeva proprio il blocco delle partenze dei barconi dal Nordafrica” aveva ribadito la Meloni nel suo discorso di insediamento alle Camere.

Promesse che avevano scatenato quelli del “non siamo razzisti ma…” che al grido “la pacchia è finita” inneggiavano e festeggiavano in anticipo la fine dei ripetuti sbarchi sulle coste italiane. Ci piacerebbe prendere quei “leoni da tastiera” e portarli a spasso nel mare burrascoso in una “carretta del mare” non per giorni ma anche solo per qualche ora, poi tenerli mezza giornata in uno dei centri di smistamento dove vengono trasferiti provvisoriamente i migranti, siamo sicuri che non avrebbero più la voglia di continuare a ripetere quell’insopportabile slogan…

Tornando alle promesse elettorali della Meloni e dei suoi alleati, la settimana scorsa il ministro delle infrastrutture Salvini, sempre molto sensibile al tema dei migranti, intervenendo ad “Otto e mezzo” ha affermato che “negli ultimi due anni il governo non si è preoccupato del problema degli sbarchi, ora con il governo Meloni e con l’impegno e la competenza di Piantedosi le cose sono cambiate”. Ed in effetti per una volta bisogna dare ragione al leader leghista, è innegabile che con il governo Meloni e il ministro PIantedosi le cose sono decisamente cambiate, sono vertiginosamente aumentati gli sbarchi.

Lo dicono i dati ufficiali del ministero dell’interno secondo cui dal 1 al 31 gennaio sono sbarcati sulle coste italiane poco meno di 5 mila migranti, 4.959 per l’esattezza, con un incremento di più del 60% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno quando arrivarono 3.035 migranti. Se poi si prende a riferimento l’anno precedente, il divario è ancora più netto, visto che nel 2021 gli sbarchi furono poco più di mille (1.039 per la precisione). E non si tratta certo di un dato occasionale, visto che la tendenza è la stessa da quando si è insediato il nuovo governo. Dal 1 novembre 2022 al 2 febbraio 2023 sono sbarcati 24.815 migranti, con una crescita del 45% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno quando furono 17.086 gli sbarchi.

Per certi versi, però, il dato più significativo è quello relativo alle Ong. Secondo i dati ufficiali dell’Istituto per gli studi di politica internazionale (Ispi), a gennaio sono sbarcati in Italia 527 migranti salvati da navi delle Ong, poco più del 10% degli sbarchi totali. Se poi si considera il periodo da quando è in carica il governo Meloni siamo addirittura al di sotto del 10% (2.321), in linea con i numeri degli anni passati. La conferma di quello che comunque era già ampiamente noto a chi non si lascia incantare dalla propaganda, cioè che l’incidenza delle Ong sulla questione migranti è totalmente marginale (e del resto tutti i rapporti internazionali lo confermano). E’ del tutto evidente, quindi, che anche in questo campo il governo si preoccupa solo di fare propaganda, non di affrontare in concreto e con serietà un problema sicuramente molto complesso con infiniti risvolti.

Al punto che l’unico provvedimento adottato è quello più che discutibile (in realtà un’autentica schifezza) che ha introdotto norme più severe per rendere sempre più complicati e difficoltosi i salvataggi in mare operati dalle Ong. Compresa quella di inutile e indicibile crudeltà dell’assegnazione del porto di sbarco che non deve essere il più vicino al punto in cui si trova l’imbarcazione al momento del salvataggio. Che sta producendo ulteriori inutili atrocità e situazioni indegne di un paese civile, come la vicenda dei migranti salvati dalla Geo Barents nel Mediterraneo, costretta poi a portarli a sbarcare addirittura fino a La Spezia. Da dove, poi, parte di minori non accompagnati sono stati trasportati in pullman a Foggia.

Per tirare le somme, da quando si è insediato il governo Meloni in tema di di migranti non ha fatto nulla di quello che aveva promesso (per fortuna verrebbe da dire…), si è dimostrato impotente di fronte al vertiginoso aumento degli sbarchi, ha peggiorato sensibilmente i rapporti con molti dei partners europei, mettendo a rischio anche i ricollocamenti, si è accanito senza ragione contro le Ong, adottando norme di inutile crudeltà che producono situazioni indegne per un paese civile e, proprio nelle ultime ore, è finito nel mirino del Consiglio d’Europa che ha chiesto di revocare il decreto in questione, perché mette concretamente a rischio la vita dei migranti. Un vero e proprio capolavoro…

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