Falsa partenza, flop e insuccessi di inizio anno in Comune


Gennaio doveva essere il mese della fine dei lavori del ponte di San Filippo, ma anche dell’assegnazione dell’incarico del progetto per la curva sud. E poi i progetti per le scuole, la procedura di dialogo competitivo, scadenze puntualmente non rispettate dal Comune

Ponte San Filippo, scuole, procedura di dialogo competitivo, curva sud. L’inizio del nuovo anno si annunciava come un periodo ricco di aspettative per l’amministrazione comunale alle prese, sin da gennaio, con fondamentali scadenze, frutto della pioggia di annunci e proclami insistentemente rilanciati negli ultimi mesi 2022. Che, proprio per il mese di gennaio, prevedevano la fine dei lavori e la riapertura al traffico del ponte, l’avvio della procedura per la gara per l’affidamento dei lavori, dopo l’approvazione dei progetti esecutivi, per alcune scuole, l’individuazione delle strutture da utilizzare come sedi scolastiche temporanee e l’affidamento della progettazione per l’intervento di ricostruzione della curva sud.

Chi è abituato a non fermarsi agli annunci e ai proclami, ma è abituato a verificare prendendo come riferimento gli atti ufficiali del Comune, sapeva con largo anticipo che nessuna di quelle scadenze sarebbe stata minimamente rispettata. Ma i fedeli e ingenui “adepti” dell’amministrazione comunale si erano invece illusi che davvero ciò che era stato annunciato sarebbe diventato realtà. Così nei giorni scorsi sindaco e assessori, consapevoli di essere “spalle al muro” (almeno per quanto riguarda quegli specifici interventi), hanno pensato bene di confondere le acque e sviare l’attenzione sfornando una nuova serie di annunci roboanti, come il palazzetto dello sport, il polo equestre allo Squarcia e nuove piazze, parcheggi, illuminazione e chi più ne più ne metta. Trovando, come al solito, pieno appoggio e complicità dalla quasi totalità dei quotidiani locali che, d’altra parte, hanno identica (se non addirittura maggiore) premura nel distogliere l’attenzione, avendo non solo condiviso senza verificare, ma spesso addirittura amplificato quei proclami.

Allora è più che opportuno fare il punto della situazione partendo dall’intervento che secondo tutti gli atti ufficiali dovrebbe completarsi proprio in questi giorni, quello sul ponte di San Filippo.

I lavori accelerano, la scadenza slitta…

L’appalto prevedeva, infatti, che, dalla consegna del cantiere, i lavori dovessero concludersi massimo in 161 giorni. Quindi, considerando che il cantiere è stato consegnato alla ditta che si è aggiudicata l’appalto il 22 agosto scorso, entro il 30 gennaio 2023 i lavori dovrebbero essere conclusi, come è riportato anche nel cartellone che il Comune ha posizionato all’inizio del cantiere. Per altro dalla fine dell’estate in poi sui quotidiani locali è stato un continuo ripetere che  “i lavori stanno accelerando”. Poi nel novembre scorso, in surreale video pubblicato sui social, anche il sindaco Fioravanti ha dichiarato che “stiamo procedendo speditamente con i lavori del ponte di San Filippo”.

Solo che, mentre nel resto del mondo “accelerare” e “procedere speditamente” con i lavori significa anticiparne la conclusione, in quel meraviglioso posto che è diventato il capoluogo piceno sortisce inspiegabilmente l’effetto contrario, cioè la scadenza slitta. Manca, infatti, meno di una settimana al 30 gennaio ed è del tutto evidente che per quella data i lavori non termineranno, bene che vada serviranno almeno altri 40-50 giorni. D’altra parte negli ultimi giorni di dicembre anche sindaco e amministrazione comunale avevano parzialmente fatto marcia indietro, auspicando (non assicurando…) la fine dell’intervento entro marzo 2023…

scomparsi i progetti esecutivi per le scuole

Passando alle scuole ormai è praticamente impossibile trovare le parole giuste per commentare quello che sta accadendo, siamo ampiamente oltre ogni limite del ridicolo. Limitandoci rigorosamente a ricordare i fatti, nel Consiglio comunale aperto del 3 novembre 2022 il sindaco Fioravanti, cambiando per l’ennesima volta il cronoprogramma, aveva fissato per la fine del 2022 l’approvazione del progetto esecutivo per gli interventi relativi alle scuole Malaspina, Cagnucci e Tofare. In realtà già così si trattava dell’ennesimo slittamento, visto che nel Peg e nel Piano obiettivi del 2022 il cronoprogramma per quelle tre scuole prevedeva l’approvazione del progetto definitivo ed esecutivo, l’indizione della gara e l’aggiudicazione dei lavori entro la fine dell’anno passato.

Gli ultimi giorni di dicembre, mentre nell’albo pretorio comunale non c’era alcuna traccia di delibere o determine inerenti quelle scuole, qualche solerte quotidiano locale sosteneva che i progetti esecutivi per quelle tre scuole erano stati approvati, ovviamente senza citare alcun atto ufficiale. Che, in realtà, non esiste per il semplice motivo che i progetti esecutivi ancora non sono stati approvati. E, ironia della sorte, negli stessi giorni in cui i quotidiani locali invece li davano per approvati, nel periodico comunale “Le Cento Torri” veniva pubblicato lo stato dei lavori nelle scuole cittadine nel quale veniva fissata una nuova scadenza per l’approvazione di quei 3 progetti, entro fine gennaio 2023. Per altro, non per essere pedanti, manca una settimana alla fine di gennaio e, neanche a dirlo, al momento non c’è traccia di alcun progetto esecutivo.

Quelli che aspettano… le sedi scolastiche temporanee

Così come non si hanno notizie della procedura di dialogo competitivo, l’ennesimo disperato tentativo, dopo una serie interminabile andati a vuoto, di trovare le sedi scolastiche temporanee indispensabili nel momento in cui partiranno i lavori di demolizione e ricostruzione o di adeguamento sismico di alcune scuole cittadine. La singolare procedura era stata indetta dal Comune il 1 dicembre scorso, con scadenza per la presentazione delle candidature fissata per il successivo 13 dicembre. Come spesso accade, però, quella data è passata senza che nulla accadesse. Qualche giorno dopo, poi, è venuta alla luce la clamorosa “magagna”, la richiesta di chiarimenti da parte dell’Autorità nazionale anticorruzione e la conseguente inevitabile decisione dell’amministrazione comunale di sospendere la procedura.

Nel corso della conferenza stampa di fine anno è poi arrivata la rassicurazione del sindaco Fioravanti, sicuro che già a gennaio la procedura si sarebbe sbloccata. “E’ ormai certo che si sbloccherà ad inizio del nuovo anno, già nel mese di gennaio, la procedura di dialogo competitivo per individuare le sedi scolastiche temporanee per consentire i prossimi trasferimenti degli studenti dettati dall’apertura di nuovi cantieri per la messa in sicurezza delle scuole. La conferma è arrivata nel corso del resoconto di fine anno dal sindaco Marco Fioravanti” scriveva gli ultimi giorni dell’anno passato un quotidiano locale. Superfluo ricordare che manca meno di una settimana alla fine di gennaio e, ovviamente, della procedura di dialogo competitivo non si hanno notizie.

Il 2023 non è più l’anno della curva sud…

Sempre secondo i proclami di fine anno, gennaio doveva essere anche il mese dell’affidamento della progettazione dell’intervento di ricostruzione della curva sud, l’ennesima indecorosa “telenovela”, autentico tormentone di fine 2022, dall’annuncio del finanziamento di 3,5 milioni (in realtà servono 6,5 milioni di euro) che il Comune ha scelto di utilizzare per la curva invece che per interventi più importanti (come Municipio e Palazzo dei Capitani che sarebbero stati interamente coperti da quel finanziamento). “Il 2023 sarà l’anno della curva sud” hanno ripetuto in continuazione l’amministrazione comunale e i suoi fedeli vassalli, nonostante fosse chiaro, almeno sulla base degli atti ufficiali, che non fosse così e non solo perché mancano 3 milioni di euro per coprire il costo dell’intervento (anche se qualche quotidiano locale continuava a sostenere che il costo dell’intervento fosse di 4,5 milioni di euro).

A fine novembre (determina 3957) è stata avviata la procedura di gara per l’affidamento dell’incarico di progettazione, utilizzando 500 mila euro dei fondi di riserva di Ascoli Reti Gas che da più parti si chiedeva di utilizzare per aiutare le famiglie per il caro bollette, con scadenza della presentazione delle offerte il 22 dicembre. Il successivo 28 dicembre sono state aperte le buste delle 4 offerte pervenute, con amministrazione comunale e quotidiani che non avevano dubbi sull’iter: a gennaio l’incarico per la progettazione, 60 giorni per presentare il progetto e, sulla base di quel progetto, entro marzo la gara per l’assegnazione dei lavori, con il cantiere aperto sicuramente entro la fine dell’anno. Invece nei giorni scorsi nel corso di una conferenza stampa il sindaco Fioravanti ha stravolto il cronoprogramma (sai che novità…).

La commissione sta valutando le offerte tecniche pervenute – ha dichiarato – entro fine marzo affideremo la progettazione, per la quale abbiamo messo a bilancio 500 mila euro, che durerà 6 mesi, poi avvieremo la gara per i lavori”. E’ significativo che il primo cittadino non ha neppure il coraggio di dire da dove ha preso (e a chi li ha tolti) i 500 mila euro per la progettazione, mentre è semplicemente sconcertante prendere atto che per esaminare 4 proposte ci vogliono 4 mesi, praticamente una al mese (per fortuna che ne sono arrivate così poche…). Così come è imbarazzante prendere atto come, nel giro di un paio di settimane, gennaio sia diventato marzo e il tempo necessario per fare il progetto sia passato da 60 giorni a 6 mesi.

E’ inevitabile immaginare che da qui ai prossimi mesi ci siano nuovi cambiamenti, tempi ulteriormente allungati e nessuna certezza. Se non quella che (l’ha confermato anche il sindaco) il 2023 non sarà l’anno della curva sud…

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