Inaugurazione anticipata ma lavori non ancora terminati, l’incredibile “pasticcio” della scuola di Poggio di Bretta


Il 30 ottobre scorso, in anticipo rispetto alla scadenza, la cerimonia di inaugurazione della scuola primaria di Poggio di Bretta. Ma la determina 4240 del 14 dicembre scorso svela non solo che l’intervento non è terminato ma che servono lavori suppletivi per ulteriori 60 giorni

In una data simbolica, quella del 30 ottobre, e in tempi record, grazie allo snellimento degli iter dovuto all’ordinanza speciale del commissario Legnini e all’ex assessore regionale Castelli restituiamo la scuola alla comunità ascolana”. Con queste parole il sindaco Fioravanti, il 30 ottobre scorso, inaugurava la scuola primaria di Poggio di Bretta oggetto dei lavori di miglioramento sismico. “E’ una grande soddisfazione che voglio condividere con tutti gli attori di questa bella pagina della ricostruzione” aggiungeva il senatore Castelli (sindaco di Ascoli nel 2016, all’epoca del terremoto), presente all’inaugurazione.

Poco meno di due mesi dopo, però, gli atti ufficiali del Comune raccontano una realtà completamente differente, che trasforma questa vicenda in una delle pagine più brutte e più imbarazzanti dell’amministrazione comunale nel contesto della vergognosa telenovela sulla messa in sicurezza delle scuole cittadine che si trascina da 6 anni, dai giorni del terremoto. Eppure questa volta, al netto della solita stucchevole propaganda e del consueto stravolgimento della realtà (sull’Ordinanza Ascoli, praticamente inutile se non per ricorrere in questo caso all’affidamento diretto, sorvolando per decenza sui presunti “tempi record”…), quanto meno sembrava che per una volta i lavori si erano conclusi addirittura in anticipo rispetto alla scadenza prevista (dicembre 2022).

Almeno così ha fatto credere l’amministrazione comunale, anche se in realtà già in quei giorni non mancavano dubbi e perplessità. Alimentati dalle dichiarazioni fatte nel corso del Consiglio comunale del 3 novembre dallo stesso Fioravanti che, dopo aver rivendicato con orgoglio la conclusione anticipata dei lavori, quasi distrattamente aveva spiegato che comunque gli studenti sarebbero tornati nella nuova scuola solo ad anno nuovo, dopo le vacanze di Natale. Nonostante gli inevitabili conseguenti dubbi, nessuno poteva immaginare il clamoroso e sconfortante “pasticcio” che in concreto si stava verificando.

Venuto come al solito a galla grazie agli atti ufficiali del Comune, nel caso in questione con la determina 4240 del 14 dicembre scorso, “Lavori di miglioramento sismico della scuola primaria Poggio di Bretta. Approvazione di variante suppletiva con aumento di spesa rispetto all’importo autorizzato ai sensi dell’art. 8, comma 4 lett. A dell’ord. spec. 3/2021 e approvazione atto di sottomissione e concordamento nuovi prezzi”, con il contestuale affidamento dei lavori suppletivi necessari per completare l’intervento. Di conseguenza quella determina svela come l’inaugurazione sia stata fatta nonostante i lavori sono tutt’altro che finiti, anzi, a questo punto è del tutto evidente che si concluderanno dopo la scadenza prevista di fine dicembre, per giunta con un consistente aumento della spesa.

Quella pomposa cerimonia del 30 ottobre, quindi, assume i connotati di una surreale messa in scena da parte dell’amministrazione comunale e del senatore Castelli, un’inaccettabile presa in giro nei confronti dei cittadini. Come sempre avviene in questi casi, anche la determina 4240 ripercorre le tappe dell’iter dell’intervento, sgretolando inesorabilmente l’improbabile “bufala” dei tempi record e, ancor più, confermando ancora una volta l’inutilità, almeno per quanto riguarda i tempi, dell’Ordinanza Ascoli. Il cui cronoprogramma per la scuola prima Poggio di Bretta prevedeva la conclusione di tutto il ciclo dell’intervento, dall’affidamento della progettazione alla conclusione dei lavori, in 9 mesi.

Anche fingendo di credere che davvero i lavori sono terminati a fine ottobre, ci sarebbero comunque voluti poco meno di 2 anni, praticamente più del doppio del previsto. Infatti l’incarico di progettazione definitiva/esecutiva è stato affidato il 22 dicembre 2020, con determina n. 3515. Quattro mesi più tardi, con determina n. 1188 del 22 aprile 2021, veniva approvato il progetto esecutivo per un importo complessivo di 1 milione di euro, di cui 820 mila euro per i lavori. Solo a fine anno, però, il 14 dicembre 2021 (determina n. 3943) si procedeva all’affidamento diretto dei lavori (utilizzando, guarda il caso, quanto previsto dall’Ordinanza Ascoli) alla ditta Ubaldi Costruzioni Spa che aveva proposto un ribasso del 9,68% , per un importo complessivo per i lavori di 744.787,80.

Ad inizio del nuovo anno veniva siglato il contratto di appalto e consegnato il cantiere, poi, a pochi giorni dall’inaugurazione farsa, ecco spuntare l’inattesa e imprevista novità dei lavori aggiuntivi. “In fase di esecuzione dei lavori – si legge nella determina – si sono rese necessarie alcune variazioni rispetto alle previsioni del progetto originario che rappresentano migliorie rispetto al progetto stesso, allo scopo di far fronte alle nuove contingenze verficatesi in corso d’opera per cause impreviste ed imprevedibili nella fase progettuale”. Più avanti vengono anche elencate quali sarebbero le nuove contingenze: interventi al piano terra e in fondazione, di recupero dei solai, sostituzione degli interventi di rinforzo nelle tramezzature, sostituzione degli infissi preesistenti con nuovi infissi a taglio termico, definizioni di alcuni componenti dell’impianto termico, realizzazione di opere di sistemazione esterne quali marciapiedi, rampe per disabili, ecc.

In effetti, chi mai avrebbe potuto prevedere che fuori dalla scuola servissero anche dei marciapiedi e, addirittura, persino delle rampe per consentire l’accesso ai disabili… Ci vuole davvero un gran coraggio per definire simili interventi “imprevisti ed imprevedibili in fase di progettazione”… In ogni caso per quella serie di interventi, sempre secondo quanto è riportato in determina, si rendono necessari dei lavori suppletivi che vengono affidati sempre alla ditta Ubaldi Costruzioni Spa, per un importo complessivo di 217.780,61 euro, quindi con un aumento rispetto a quanto previsto del 26,58%, per un costo complessivo che sale a 1.138.947,70 euro.

Nella determina si spiega anche che la ditta aggiudicataria “ha concordato con la direzione dei lavori che, per effetto dei lavori suppletivi, sono stati concessi ulteriori 60 giorni”. In altre parole, se tutto va bene e se non spuntano fuori altre “contingenze impreviste e imprevedibili”, se ne parla a febbraio, cioè 4 mesi dopo l’inaugurazione farsa. In conclusione, quello che emerge è un quadro complessivo a dir poco desolante, siamo davvero di fronte ad uno dei punti più bassi toccati da questa amministrazione comunale, con diversi aspetti davvero scoraggianti.

A partire dal paradosso dei lavori affidati al ribasso, con poi la “scoperta” della necessità di interventi suppletivi ed il conseguente aumento del costo, al punto da far schizzare l’impegno di spesa complessiva ben oltre l’importo originariamente stabilito. Proseguendo con la tanto decantata e blandita Ordinanza Ascoli che fino ad ora non è mai servita per accelerare e il cui cronoprogramma di fatto è diventato “carta straccia” ma che, guarda il caso, per la prima e fino ad ora unica volta viene utilizzata per consentire l’affidamento diretto, per altro neppure in tempi brevi (visto che tra l’approvazione del progetto esecutivo e l’affidamento sono trascorsi ben 8 mesi).

Naturalmente, però, il paradosso più clamoroso e surreale è rappresentato dall’inaugurazione “in pompa magna” effettuata non solo prima della reale conclusione dei lavori ma, addirittura, mentre si prendeva atto che erano necessari dei lavori aggiuntivi per completare l’intervento. Davvero superfluo aggiungere altro…

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