Taglio dei docenti, “scacco matto” degli Istituti Storici all’Ufficio scolastico regionale


L’Usr si era giustificato aggrappandosi ad una presunta nuova norma. “Non c’è alcun impedimento legislativo” replicano gli Istituti Storici che accusa l’Usr di “ostacolare il lavoro di ricerca e didattica della storia condotte nelle scuole e con la cittadinanza”

La decisione dell’Ufficio scolastico regionale (Usr) ostacola gravemente il lavoro di ricerca e didattica della storia condotte sia nelle scuole che con la cittadinanza, e mette in discussione le esperienze altamente innovative e sperimentali avviate (come la rete regionale “Le Marche fanno Storie”), che avevano segnalato la nostra regione come modello virtuoso a livello nazionale”.

Non si è fatta attendere la replica degli istituti storici di Macerata e Ascoli all’Usr che aveva cercato di giustificare la mancata assegnazione di docenti facendo appello ad una presunta nuova norma. In realtà già nei giorni scorsi avevamo evidenziato come non ci fosse alcuna norma in proposito e, anzi, come il Protocollo d’intesa siglato il 7 giugno 2022 dal Ministero della pubblica istruzione, l’Istituto Parri e gli istituti ad esso associati nel ribadire il ruolo fondamentale che gli Istituti storici rivestono, addirittura indicava la strada da seguire per rafforzarne gli organici.

Nella nota congiunta, che già nel titolo mette spalle al muro l’Usr (“Le mancate risposte dell’Ufficio scolastico delle Marche”), dopo aver ricordato la situazione che si è venuta a creare, i due Istituti ricordano come “il nostro precedente comunicato stampa congiunto si chiudeva con l’auspicio di poter tornare quanto prima a un rapporto di collaborazione reale con le autorità scolastiche regionali. Siamo pertanto lieti di leggere, nell’articolo pubblicato da “Il Resto del Carlino il 18 ottobre scorso che l’Usr assicurava agli Istituti Storici marchigiani la massima collaborazione e nessuna preclusione nei confronti delle iniziative da essi proposte, attribuendo la propria decisione unicamente all’impossibilità per norme di legge di distaccare personale docente del ministero della pubblica istruzione presso altri ento con oneri a carico dell’erario”.

In realtà, come ampiamente ricordato, non esiste alcuna nuova norma e gli Istituti Storici marchigiani ne sono pienamente consapevoli. “In realtà non c’è alcun impedimento legislativo – prosegue il comunicato – gli Istituti Storici marchigiani non hanno chiesto all’Usr di distaccare personale docente presso di noi, ma di assegnarli all’Ufficio Scolastico Provinciale competente e utilizzarli nell’ambito delle attività culturali e scientifiche promosse dagli Istituti Storici, esattamente come è stato fatto negli ultimi anni da parte dello stesso Ufficio Scolastico Regionale. Dal momento in cui negli ultimi 3 anni la normativa nazionale non è cambiata, come mai ciò che è stato possibile fare in precedenza non può più esser fatto?

I dati forniti in questi giorni dall’Istituto Nazionale “Ferruccio Parri”, alla cui rete gli Istituti Storici marchigiani aderiscono, testimoniano come ben 35 Istituti Storici a livello nazionale utilizzino personale docente di ruolo all’uopo designato dai rispettivi Usr. Viene dunque da chiedersi come mai a livello nazionale gli Uffici Scolastici delle altre regioni siano stati in grado di trovare una soluzione per salvaguardare le attività promosse dalla rete Insmli. Riteniamo del tutto infondata, peraltro, anche l’affermazione secondo cui tale servizio implicherebbe ulteriori oneri a carico dell’erario in quanto, secondo quanto stabilito nell’art. 3 del protocollo d’intesa tra il Miur e l’Istituto Nazionale “Ferruccio Parri”,  gli insegnanti da utilizzare sulla base di patti territoriali e/o convenzioni con altri enti vengono sostituiti da docenti che sono in organico di potenziamento già in servizio nella scuola di titolarità del docente utilizzato, senza quindi alcun onere a carico dello Stato. È solo in presenza di quest’ultima condizione che il distacco può avere luogo

Per queste ragioni gli Istituti Storici di Ascoli e Macerata accusano l’Usr di ostacolare “gravemente il lavoro di ricerca e didattica della storia condotte sia nelle scuole che con la cittadinanza” pur rimanendo assolutamente disponibili a continuare a collaborare con le autorità scolastiche regionali. “Ciò premesso – conclude il comunicato –  gli Istituti Storici intendono proseguire la propria azione formativa nelle scuole e sul territorio e ribadiscono la disponibilità già manifestata nel precedente comunicato a tornare quanto prima a un rapporto di collaborazione reale con le autorità scolastiche regionali, che confidano, stanti le ragioni sopra riportate, li possa portare ad avvalersi nuovamente di personale docente di ruolo già a partire dall’anno scolastico 2023-24”.

La speranza è che, messo spalle a muro, l’Ufficio scolastico regionale torni alla ragione e chiuda questa brutta parentesi, consentendo agli Istituti Storici marchigiani di avere a disposizione i docenti necessari per proseguire nella loro meritevole opera.

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