Ascoli come la Palermo del film “Johnny Stecchino”, cronaca di un disastro annunciato


Dopo la chiusura del ponte di San Filippo si erano già creati grossi disagi, ora la riapertura delle scuole sta mandando in tilt la città. E mentre il Comune avverte che “il peggio deve ancora venire” (sabato 17), da lunedì 19 chiude anche lo svincolo Ascoli Ovest della superstrada

Tutto come ampiamente previsto. Se, dopo la chiusura del ponte di San Filippo, si erano già creati grossi disagi alla circolazione, la riapertura delle scuole inevitabilmente ha mandato in tilt la città. E mentre sui social imperversano polemiche e proteste, in una surreale nota congiunta Comune e Start avvisano che… il peggio deve ancora venire! Se il Comune stesso non l’avesse pubblicata sul proprio sito istituzionale, avremmo pensato si essere di fronte ad una “burla” di uno dei tanti profili fake che si divertono a fare ironia sull’amministrazione comunale, visto il contenuto sconfortante del comunicato stesso.

L’Amministrazione Comunale e la Start spa – si legge nel comunicato – informano che, nella giornata di sabato 17 settembre, sono in programma in città alcuni appuntamenti che richiameranno un considerevole numero di persone. In centro storico riprenderanno le consuete attività e iniziative del mese di settembre (ad esempio il Mercatino dell’Antiquariato), mentre presso lo stadio Cino e Lillo Del Duca, dalle ore 14:00, andrà in scena la partita del campionato di calcio di serie B tra Ascoli e Parma. In relazione al previsto afflusso di tifosi allo stadio e in considerazione dell’attuale chiusura del Ponte di San Filippo e di Corso Trento e Trieste per i relativi lavori di rifacimento, l’Amministrazione Comunale e la Start avvertono della concreta possibilità che si verifichino ritardi e disagi nel servizio di trasporto scolastico, in particolar modo nella fascia oraria tra le ore 13 e le ore 14”.

E’ incredibile come in poche righe di fatto l’amministrazione comunale stessa ammetta non solo la propria incapacità di programmare ma anche di non essere in grado neppure di apportare qualche minimo correttivo per fare in modo non di eliminare completamente ma quanto meno di diminuire i disagi. Per fare un esempio, programmare significa fare in modo che due interventi così impattanti per la città (come quello sul ponte di San Filippo e su corso Trieste) non vengano effettuati contemporaneamente per così tanti mesi. Ma significa anche cercare di far partire quei lavori che inevitabilmente comportano delle chiusure e, quindi, dei disagi, nel periodo dell’anno in cui comunque i disagi stessi sono minori. Nel caso del ponte di San Filippo, considerato che secondo quanto prevede il cronoprogramma del Comune l’intervento dovrebbe durare non più di 4 mesi, si poteva e si doveva aprire il cantiere ad inizio maggio, sfruttando il periodo estivo e non far svolgere i lavori (con la conseguente chiusura) proprio nelle settimane e nei mesi più problematici dal punto di vista della circolazione.

Ancora, programmare significa muoversi anche in base al calendario di appuntamenti che già si conoscono. Il calendario dell’Ascoli è noto da luglio, così come il calendario del mercatino dell’antiquariato. Che, magari, poteva essere spostato almeno di una settimana per evitare la concomitanza con la partita dell’Ascoli che, con questo scenario, è un vero e proprio incubo. Ma programmare significa anche studiare e prevedere con largo anticipo le possibili soluzioni per fare in modo di ridurre il più possibile i disagi. E nel caso del ponte di San Filippo c’era tutto il tempo per farlo.

Perché, come è noto, i lavori dovevano partire l’estate passata, con tanto di annuncio a metà giugno che da luglio il ponte sarebbe stato chiuso. Poi, invece, i problemi della ditta che si era aggiudicata l’appalto hanno fatto slittare l’apertura del cantiere. Quindi, al di là del fatto che già nel luglio scorso dovevano essere state previste le soluzioni alternative per attenuare i disagi, c’era comunque tutto il tempo per programmare l’intervento in un periodo migliore rispetto a questo e, soprattutto, c’è stato un anno di tempo per studiare le soluzioni per evitare il caos che invece si sta verificando ora. Invece in quel singolare posto che è il capoluogo piceno solo dopo l’apertura del cantiere (e la conseguente chiusura del ponte) ci si è preoccupati di iniziare a pensare a soluzioni alternative.

Così nei giorni scorsi per un attimo abbiamo pensato ad un refuso o ad un clamoroso errore da parte di un quotidiano quando abbiamo letto che il 30 agosto scorso, 15 giorni dopo la chiusura del ponte, si è svolta una riunione in Prefettura “per individuare soluzione per ridurre i disagi causati dai lavori e la conseguente chiusura del ponte di San Filippo”. Invece era incredibilmente tutto vero, nel “mondo al contrario” del capoluogo piceno solo dopo l’apertura del cantiere si valutano “i percorsi alternativi, la percorribilità dei veicoli del trasporto pubblico locale, nonché le misure finalizzate a favorire e non intralciare il transito dei mezzi di soccorso”. Il risultato, inevitabile, è il caos più completo.

La giornata di oggi – si legge in una nota del 14 settembre del segretario comunale del Pd Angelo Procaccini – ha evidenziato ancora una volta la totale incapacità di programmazione di un’Amministrazione Comunale che continua a navigare a vista senza una minima visione della città nel suo complesso. La chiusura, l’ennesima, del Ponte di San Filippo, figlia di un errore progettuale degli ultimi lavori di rifacimento, ha causato il blocco totale di una parte della città oggi per la riapertura delle scuole. E chi poteva aspettarsi a settembre la ripartenza degli istituti scolastici con migliaia di studenti?  Lo slittamento dei lavori di più di un anno poteva consentire a chi governa questa città di pensare piani alternativi che aiutassero i genitori o chi semplicemente doveva recarsi sul posto di lavoro. E invece si è preferito passare il tempo con selfie, dirette sui social, caffè e inaugurazioni.  

Sabato ci saranno anche il mercatino dell’antiquariato e la partita Ascoli ‐ Parma. Come affronterà il Comune questa situazione? Semplice, con un comunicato dove annuncia, insieme alla Start, che c’è la concreta possibilità che si possano verificare ritardi o disagi.   Il calendario dei mercatini e quello della Serie B sono noti da tempo. Era davvero impensabile trovare alternative? Era impossibile spostare almeno il mercatino di una settimana. Aspettiamo risposte e fatti concreti dal sindaco”.

Sabato si preannuncia una giornata da incubo. Ma, come anticipato, i giorni successivi saranno addirittura peggiore. Proprio mercoledì 14 settembre l’Anas ha comunicato che a partire da lunedì 19 settembre per lavori di manutenzione verrà chiuso anche lo svincolo di Ascoli Ovest/Rosara fino al prossimo 2 ottobre. Di questo passo il capoluogo piceno rischia davvero di diventare simile alla Palermo raccontata nel film di Benigni “Johnny Stecchino”. Solo che in questo caso non c’è proprio nulla di divertente…

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