Comune “cancella” la nuova curva sud e il progetto Capitale della Cultura 2024


Negli annunci e nei proclami di sindaco e giunta la nuova curva sud e il progetto su cui si fondava la candidatura a Capitale della Cultura 2024 sono considerati tra le priorità. Eppure non vengono neppure menzionati nei documenti programmatici più importanti del Comune…

Dopo mesi di propaganda, tra promesse, proclami e annunci, è finalmente emersa la verità su due questioni che da tempo sono al centro dell’attenzione dell’opinione pubblica locale: la nuova curva sud (e la complessiva sistemazione del Del Duca) e il progetto su cui si fondava la candidatura a Capitale della Cultura. E in entrambi i casi si tratta di una verità per nulla piacevole, anche se di certo non particolarmente sorprendente (almeno per chi segue con attenzione le vicende del Comune di Ascoli degli ultimi anni). Perché dagli atti ufficiali del Comune, gli unici che contino per davvero, emerge con chiarezza come la realizzazione della nuova curva sud non sia nei programmi immediati e futuri dell’amministrazione comunale, mentre il progetto per la Capitale della Cultura del 2024 in concreto non viene affatto portato avanti, anzi, sembra davvero essere stato abbandonato.

Di entrambi si è molto parlato e scritto nelle settimane scorse e, a parole, gli scenari prospettati erano ben più ottimistici. Il 13 aprile scorso, ad esempio, con la solita enfasi Fioravanti aveva annunciato su facebook la prossima ricostruzione della curva sud, con tanto di render di un presunto progetto, per altro a dir poco impresentabile, lasciando credere che per l’apertura del cantiere, se non proprio settimane, fosse una questione di qualche mese. Anche il problema su dove prendere i fondi per l’intervento (6,5 milioni di euro) sembrava praticamente risolto, con lo stesso sindaco che aveva assicurato che sarebbero arrivati grazie ai fondi per il sisma, mentre la settimana scorsa qualche ben informato quotidiano locale ha fatto sapere che il Comune avrebbe trovato anche l’eventuale alternativa, i fondi del Pnrr.

Discorso simile per il progetto su cui si fondava la candidatura a Capitale della Cultura, inesorabilmente bocciato dopo la disastrosa audizione. Il primo cittadino ha sempre sostenuto che sarebbe stato portato avanti a prescindere dall’esito della candidatura e, passato lo shock per la bocciatura, lo ha ribadito a fine marzo con tanto di conferenza stampa, assicurando che anche gli altri sindaci del territorio erano d’accordo nel proseguire il percorso nei prossimi mesi e nei prossimi anni. Come sempre, però, nella realtà la situazione è completamente differente, praticamente opposta. Ed in concreto la presunta frenetica attività per portare avanti quelle che vengono spacciate come priorità per l’amministrazione comunale esiste solo nel meraviglioso mondo virtuale propagandato da sindaco e assessori.

Come dimostra il fatto che dell’una (curva sud) e dell’altro (progetto Capitale della Cultura) non c’è alcuna traccia nei documenti programmatici più importanti del Comune, in quelli in cui si delineano i programmi, gli interventi, le priorità, i progetti da portare avanti e gli obiettivi da raggiungere nell’anno in corso e fino al termine del mandato (2024). Lo conferma, in maniera inequivocabile, la delibera n. 137 del 6 maggio scorso, pubblicata sull’albo pretorio on line nei giorni scorsi, con la quale è stato approvato il Piano esecutivo di gestione (Peg) unitamente al Piano delle performance (Pdf) e al Piano degli obiettivi (Pdo) 2022/2024.

Per comprendere meglio di cosa stiamo parlando, il Peg è lo strumento più importante di programmazione dell’amministrazione, in cui vengono individuati e assegnati gli obiettivi, in coerenza con il bilancio di previsione e con il documento unico di programmazione. Il Pdf è invece il documento di programmazione triennale, che contiene indirizzi e obiettivi strategici ed operativi del Comune, mentre il Pdo è lo strumento di programmazione e controllo che consente la pianificazione delle risorse e rende possibile la verifica di quanto realizzato.

In pratica quei documenti programmatici svelano tutto ciò che intende fare l’amministrazione nel 2022 e fino al 2024, le priorità, i progetti, gli interventi, gli obiettivi. Ed è sin troppo significativo il fatto che nelle 167 pagine del Peg, integrato con il Pdf e il Pdo, non compaiono né la curva sud né il progetto Capitale della Cultura 2024, non inseriti tra gli interventi e i progetti da portare avanti nel corso di questo anno o, quanto meno, entro la fine del mandato. Altro che priorità, per il sindaco e la giunta non sono neppure da prendere in considerazione.

La nuova curva sud addirittura non viene mai neppure citata in quelle 167 pagine, mentre viene menzionato nelle pagine introduttive, quando si ricordano le linee programmatiche di mandato amministrativo 2019-2024, lo stadio Del Duca la cui ristrutturazione e rigenerazione era tra gli obiettivi dell’indirizzo strategico n. 8, “Ascoli città che verrà”. Il progetto “Capitale della Cultura 2024”, invece, viene citato sempre nelle pagine introduttive, nel capitolo dedicato all’indirizzo politico amministrativo della giunta comunale, ma esclusivamente in riferimento a quanto già avvenuto.

L’Amministrazione Comunale di Ascoli Piceno – si legge – ha stabilito di presentare la candidatura della città di Ascoli Piceno a Capitale Italiana della Cultura per il 2024, titolo che, previa pubblicazione di apposito bando e dopo specifica procedura di selezione, viene annualmente conferito dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, e si classificata tra le dieci finaliste”. Nessun cenno, neanche come ipotesi, al fatto che quel progetto possa comunque essere portato avanti ugualmente nonostante la bocciatura.

D’altra parte quando poi si vanno ad elencare e a spiegare i progetti e la programmazione da portare avanti e gli obiettivi da perseguire nel corso del 2022 e fino al termine del mandato, non c’è nulla che possa, anche solo indirettamente, far riferimento al progetto Capitale della Cultura 2024. Nel dettaglio, complessivamente sono 133 gli obiettivi strategici descritti nel Pdf e che si intendono perseguire nel corso del 2022 e fino alla fine del mandato (maggio 2024). Per quanto concerne il settore cultura, numericamente gli obiettivi strategici sono 10 (8 per quanto concerne l’indirizzo strategico “Ascoli città della cultura” e 2 nell’indirizzo strategico “Ascoli città del turismo”).

In concreto, però, sono decisamente meno, perché ci vuole una fervida immaginazione e una fantasia smisurata per considerare attinenti alla sfera culturale la “riscossione coattiva dei crediti per mense e trasporto scolastico”, “l’applicazione della nuova convenzione integrativa sottoscritta con la Saba”, “l’introduzione del sistema Pagopa per gli utenti dei servizi scolastici” e la “ristorazione scolastica” che, invece, sono tra gli obiettivi da perseguire per l’indirizzo strategico “Ascoli città della cultura”. Sono, quindi, solamente 6 gli obiettivi realmente inerenti la sfera culturale: “realizzazione eventi”, “valorizzazione e promozione della Quintana”, “progetto espositivo relativo alla mostra “Sulle orme di San Michele Arcangelo: pellegrini e devoti nell’arte da Crivelli a Caravaggio”, “Tau Teatri Antichi uniti”, “Apertura biblioteca polo Sant’Agostino in regime di efficientamento energetico”, “potenziamento biblioteca Monticelli”. Al di là del fatto che siamo al minimo sindacale, anzi anche qualcosa meno, è del tutto evidente che in quei 6 obiettivi strategici da perseguire nei prossimi mesi fino al 2024 non c’è alcun riferimento all’intenzione di portare avanti ugualmente il progetto Capitale della Cultura 2024. Del tutto ignorato, esattamente come la nuova curva sud. Altro che priorità, quindi. Gli atti ufficiali, tutti i documenti programmatici del Comune dimostrano che al momento non rientrano nei piani dell’amministrazione comunale. E che, come al solito, gli annunci e i proclami servono solo a gettare “fumo negli occhi”…

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