Telenovela curva sud tra improbabile propaganda e dura realtà


Con la solita enfasi Fioravanti annuncia la ricostruzione della curva sud. Ma con la delibera 113 del 13 aprile scorso è stato solo approvato il documento preliminare finalizzato all’affidamento della progettazione. E non c’è alcuna certezza sul finanziamento dell’intervento…

La nuova curva sud entra di diritto a far parte della straordinaria città virtuale che dal 2019 stanno realizzando, a colpi di proclami, annunci e propaganda, il sindaco Fioravanti e l’amministrazione comunale. Che dopo la “batosta” per la “Capitale della Cultura” avevano bisogno di un nuovo tormentone propagandistico da dare in pasto agli ascolani. E, a maggior ragione ora che l’Ascoli vola e dopo tanti anni si appresta a tornare a giocare i playoff promozione, cosa poteva esserci di meglio che l’amata curva sud dello stadio Del Duca? Per la quale non ci sono i fondi e non c’è neppure la certezza che mai ci saranno.

In realtà al momento non c’è neppure un progetto concreto, perché con la delibera n. 113 del 13 aprile scorso (ricordando sempre che per un’amministrazione pubblica contano gli atti ufficiali, non i proclami…) è stato approvato solo il documento preliminare finalizzato all’affidamento della progettazione dei “lavori di ricostruzione della curva sud dello stadio Cino e Lillo Del Duca”. Però quello che interessa concretamente al sindaco Fioravanti è solamente la propaganda, consapevole che non manca certo un buon numero di “boccaloni” pronto a credere che davvero presto la nuova curva sud sarà realtà.

Lanciando sui social e sulla stampa l’ennesimo render, una semplice elaborazione grafica senza un reale progetto dietro, si illudono i tifosi che hanno a cuore la squadra della nostra città con un’opera che, ad oggi non può essere realizzata in quanto senza copertura finanziaria – si legge in una dura nota del Pd – sappiamo bene che il sindaco vuole solo sfruttare per fini elettorali il momento di euforia calcistica che stiamo vivendo tutti grazie agli ottimi risultati della nostra squadra. L’Ascoli Calcio ha un ruolo sociale importante per la nostra città ed è per questo che, in tempi non sospetti, avevamo sostenuto la possibilità di realizzare un impianto nuovo e moderno nell’ex area carbon. L’amministrazione Fioravanti invece non è in grado di fare altro che proporre il solito render privo di sostanza, che alimenta le illusioni dei tifosi e non ha elementi innovativi e non tiene conto del tessuto urbano della città”.

Questa volta, però, l’operazione non è andata esattamente come il primo cittadino sperava perché l’ipotetico progetto per la nuova curva sud presentato con la solita enfasi ha riscosso molte più critiche che apprezzamenti. Più che comprensibile perché è ai limiti dell’impresentabile e, se mai venisse portato avanti in quel modo, renderebbe il Del Duca una surreale “caricatura”, in lizza probabilmente per lo stadio più brutto d’Italia e tra i più brutti dell’intera Europa. In realtà le indecenti condizioni in cui è stato ridotto il Del Duca è un problema che si trascina da anni ed è stato determinato dalle scelte miopi e incomprensibili delle passate amministrazioni comunali, in particolare di quella guidata dal sindaco Castelli. Che, contro ogni logica, invece di affrontare il problema nel complesso, ha deciso di intervenire “a pezzi”, settore dopo settore, pur sapendo perfettamente che tutto lo stadio, tutti i settori, avevano bisogno di profondi interventi di ristrutturazione.

Già prima del terremoto del 2016 che, inevitabilmente, ha ulteriormente peggiorato la situazione. Già nel 2014, quando Francesco Bellini diventava presidente dell’Ascoli, si discuteva dell’urgenza di una serie di interventi nelle due curve e nella tribuna coperta. Con il nuovo presidente che aveva ventilato l’ipotesi di realizzare una nuova struttura. Nel 2015, però, l’amministrazione Castelli decise di inserire nel piano delle opere pubbliche l’intervento di ristrutturazione della curva sud, per un importo di circa 2,5 milioni di euro.

Da una successiva analisi statica su tutto l’impianto, però, emerse che il settore più a rischio era la tribuna est, quindi quei fondi furono dirottati sull’intervento di demolizione e ricostruzione dell’allora tribuna scoperta, con conseguente annullamento di quello di ristrutturazione della curva sud. Cosa poi è accaduto è storia nota, l’intervento per la nuova tribuna est si è trasformato in un’imbarazzante e sconcertante telenovela tra ritardi record (doveva essere pronta nel 2016, è stata inaugurata con ancora lavori da fare a maggio 2019) e un’incomprensibile lievitazione dei costi (più del doppio di quanto inizialmente previsto).

Per altro con un risultato finale sconfortante, visto che la nuova tribuna Mazzone non è neppure lontana parente di quella scintillante tribuna moderna, piena di ogni genere di comfort, con tanto di bar, ristorante, palestre, negozi, che aveva promesso l’allora sindaco Castelli. Quel che è peggio, però, è che nel frattempo i problemi di curva sud e tribuna ovest ovviamente non sono certo scomparsi, anzi, con il terremoto si sono accentuati. Negli ultimi giorni da sindaco, mentre inaugurava la nuova tribuna est, Castelli aveva annunciato che in estate sarebbero partiti i lavori di demolizione e ricostruzione della curva sud, finanziati (per 5 milioni di euro) con i fondi del terremoto.

Lo stesso Fioravanti, nel corso della campagna e nei primi giorni da sindaco, aveva rilanciato l’annuncio del suo predecessore. A riportare tutti con i piedi per terra, però, ci aveva pensato il commissario straordinario, sottolineando che (giustamente) erano ben altre le priorità e gli interventi da finanziare con i fondi per il terremoto. In ogni caso l’amministrazione Fioravanti inseriva l’intervento di ricostruzione della curva sud (che a giugno 2020 veniva intanto demolita), associato al rifacimento della tettoia della tribuna ovest, nel piano opere pubbliche del 2020, senza però indicare alcuna fonte di finanziamento da cui attingere i 5 milioni di euro necessari per i due interventi. Il doppio intervento, con le stesse modalità, veniva riproposto anche nel piano opere pubbliche del 2021, poi nel 2022 la novità.

Nel piano triennale opere pubbliche 2022-2024 i due interventi sono stati nuovamente divisi e programmati per il 2023, con una clamorosa lievitazione dei costi: 6,5 milioni di euro per la curva sud, poco più di 3 milioni di euro per la tribuna ovest. Complessivamente quasi 10 milioni di euro, in meno di 12 mesi il costo è praticamente raddoppiato… Poi nei giorni scorsi, la citata delibera 113 de 13 aprile che, come al solito, è l’ennesima dimostrazione di quanto la confusione regni sovrana all’interno dell’amministrazione comunale e di come vengano scritti con imbarazzante superficialità anche gli atti ufficiali.

Perché in quella delibera viene scritto che “l’intervento in oggetto”, inserito nei piani opere pubbliche del 2020 e del 2021, “è stato confermato all’interno del programma lavori pubblici 2022-2024”, mentre in realtà abbiamo visto che è cambiato sia l’intervento stesso che la spesa prevista. Per altro quella delibera è solo l’atto preliminare necessario per dare il via al lunghissimo iter per l’affidamento della progettazione dell’intervento, quindi l’enfasi con la quale il sindaco Fioravanti ha annunciato l’evento è del tutto fuori luogo. Anche perché sullo sfondo resta sempre il problema, certo non di poco conto, del finanziamento dell’intervento. Sul proprio profilo facebook Fioravanti ha scritto che “siamo ancora in attesa di ricevere l’ufficialità del finanziamento con i fondi sisma”, mentre sui quotidiani locali ha molto più vagamente affermato che in un modo o in un altro bisognerà trovare i fondi per l’intervento.

La realtà è che al momento non solo non c’è alcuna certezza, ma addirittura non ci sono segnali che lascino pensare che quei 6,5 milioni di euro possano arrivare dai fondi sisma. Quindi, come al solito, il nulla dietro la solita stucchevole propaganda. ”Dopo il sisma, due anni di pandemia ed una guerra alle porte dell’Europa, investire 6,5 milioni di euro per la realizzazione di un pezzo di stadio è una scelta che va ponderata con attenzione anche rispetto ad altre priorità urgenti per la nostra città e a cui la regione deve dare risposte” si legge nella nota del Pd locale che, poi, “stronca” il render presentato dal sindaco.

Salta all’occhio infatti l’evidente l’assenza di funzionalità e di servizi che il progetto di stadio, così come viene proposto, offre alla città – si legge ancora nella nota – il progetto pare lontanissimo dagli stadi che si progettano in giro per il mondo che offrono la possibilità di partecipare alla competizione della squadra della propria città con l’intera famiglia, fare shopping, mangiare al ristorante e visitare un museo che dovrebbe raccontare e celebrare la storia della società sportiva che ha l’esclusivo uso del campo!”.

Il problema è che ormai, con tutti gli errori commessi negli ultimi anni, non c’è più alcuna possibilità di far diventare il Del Duca uno stadio all’avanguardia, né è più pensabile, dopo averci speso tutti quei milioni di euro, anche solo ipotizzare di realizzare un nuovo e più funzionale stadio altrove (come invece era possibile e anche logico pensare alcuni anni fa, prima di quella serie di interventi). Certo, però, se davvero dovesse essere portato avanti quel render realmente il Del Duca potrebbe candidarsi a stadio più brutto d’Italia.

Fortunatamente, al di là degli annunci, non c’è ancora nulla di concreto. E l’impressione è che la realizzazione della nuova curva sud sarà uno dei “cavalli di battaglia” di Fioravanti per la campagna elettorale per le elezioni comunali del 2024…

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