L’ultima follia no vax: la “bufala” dell’uccisione di Montagnier e dell’improbabile Norimberga 2


A rilanciare la vergognosa “panzana” il “re delle nanoparticelle”, Stefano Montanari, che ipotizza che il 90enne biologo francese sia stato ucciso per impedirgli di testimoniare in Canada al fantomatico processo “Norimberga 2″. Che, però, esiste solo nell’immaginazione dei no vax…

Luc Montagnier, idolo dei no vax morto la settimana scorsa all’età di 90 anni, è stato ucciso per impedirgli di testimoniare a Norimberga 2. Lo fa capire, anche se esplicitamente non lo afferma mai, un altro degli idoli dei no vax di casa nostra, il “re delle nanoparticelle” Stefano Montanari, considerato da “NewsGuard” insieme a sua moglie Antonietta Gatti uno dei maggiori produttori di informazioni false sul coronavirus. In un mondo “normale” simili personaggi verrebbero trattati e considerati per come meritano, nella migliore delle ipotesi come improbabili comici. Invece nello sgangherato universo dei no vax e dei no pass italiani sono considerati una sorta di eroi, che si battono per affermare la “verità” che, ovviamente, solo loro e pochi altri eletti possiedono. Così nel giro di poco tempo quel surreale post su Montagnier è diventato virale e, come tanti automi, centinaia e centinaia di no vax lo hanno rilanciato senza neppure porsi alcun dubbio, senza minimamente preoccuparsi di verificarne l’attendibilità (sai che novità…).

Forse qualcuno ricorderà – scrive Montanari sulla sua pagina facebook – che solo pochi giorni fa io proposti una specie di quiz con il quale domandavo ai miei pochissimi lettori chi, a loro parere, sarebbe stato il prossimo scocciatore a lasciare quella che nei momenti d’oro era la “valle di lacrime”. Ecco il nome: Luc Montagnier che, senza che si sappia più di tanto, se n’è andato. Mai morte fu più tempestiva, visto che, a quanto so, il 12 febbraio si aspettava il Nobel 2008 in Canada per testimoniare al processo chiamato Norimberga 2, un processo che serve soltanto ad ostacolare la vera scienza, e questo per turpi fini”.

Come anticipato un’improbabile Norimberga 2 esiste solo nella “mente bacata” di un numero purtroppo non indifferente di no vax non solo italiani che, per altro, probabilmente nella loro infinita ignoranza neppure sanno cosa sia il processo di Norimberga.  Che si svolse dopo la Seconda guerra mondiale (in realtà furono più processi) e nel quale vennero condannati i crimini contro l’umanità di cui si macchiarono i gerarchi nazisti e altri ufficiali e funzionari del Terzo Reich, tra cui sicuramente il più grave fu il genocidio di circa 6 milioni di ebrei nei campi di concentramento. E già solamente il provare a paragonare le due vicende la dice lunga sullo squallore di certi soggetti.

Perché mettere sullo stesso piano chi, nel pieno di una pandemia interminabile che ha già provocato oltre 6 milioni di morti, deve sopportare qualche restrizione perché rifiuta di vaccinarsi e chi è stato internato e poi sterminato solo per motivi di razza, senza alcuna possibilità di sfuggire al proprio drammatico destino, è segno della più profonda ignoranza e di uno scarsissimo livello di intelligenza (perché anche un bambino comprende l’abissale differenza che esiste tra le due situazioni).

Ma se è semplicemente vergognoso che una consistente fetta di no vax si paragoni agli ebrei vittime dell’Olocausto, auspicando quindi una sorta di nuova Norimberga, è sinceramente a dir poco imbarazzante che ci sia chi possa credere che qualcosa del genere stia realmente avvenendo. Nello specifico la vicenda Montagnier è davvero di un infinito squallore. Perché di fronte alla morte ed in assenza di notizie certe, sarebbe giusto mantenere un rigoroso silenzio, evitando supposizioni strumentali, come hanno fatto in questi giorni anche quelli che hanno ipotizzato che il biologo francese sia morto di covid, dopo essersi contagiato intervenendo ad una manifestazione no vax a Milano.

Ma si raggiunge l’apice della vergogna quando ci si spinge ad ipotizzare, sulla base del nulla, addirittura che si sia trattato di un omicidio (da parte di chi?) per evitare che lo stesso Montagnier testimoniasse in un processo che semplicemente non esiste. Neri mesi scorsi, come al solito per folklore ma senza la minima possibilità di ottenere qualcosa di concreto, alcuni gruppi no vax in Europa e nel resto del mondo hanno tentato alcune iniziative personali, tutte miseramente ed inevitabilmente fallite.

C’è stata, ad esempio, una denuncia alla Corte penale internazionale contro il governo israeliano, nella quale si sosteneva che il suo programma di vaccinazione violasse il Codice di Norimberga, mentre in Canada gruppi locali di no vax si sono rivolti ad un tribunale canadese per chiedere di perseguire, sempre ai sensi del Codice di Norimberga, chi costringe qualcuno a farsi vaccinare, ma in entrambi i casi non c’è stato (e non poteva esserci) alcun seguito. L’unico possibile riferimento in proposito è un’iniziativa privata di un avvocato tedesco, Reiner Fuellmich, che ha costituito un proprio “Gran giurì” che si fonderebbe sul diritto naturale ma che, ovviamente, non ha alcun riscontro ufficiale, né tanto meno potrebbe avere alcun genere di seria implicazione legale. In altre parole una carnevalata, una delle tante messe squallidamente in scena dai no vax in questi mesi.

Non c’è alcun riscontro e alcun anche vago indizio che Montagnier potesse in qualche modo partecipare a questa surreale “carnevalata” tedesca. Ma anche fosse la sua eventuale presenza non avrebbe in alcun modo preoccupare o infastidire nessuno. Molto più semplicemente quella di Montanari è l’ennesima imbarazzante “bufala” che il “re delle nanoparticelle” propina ad un esercito di “boccaloni” che, nonostante le evidenze contrarie, continua a dargli credito. Basterebbe pensare, ad esempio, che quando è esplosa la pandemia a marzo 2020, attraverso il sito “Byoblu” lo stesso Montanari ha portato avanti una feroce battaglia per sostenere che il coronovirus era niente più di una semplice ed innocua forma influenzale, assicurando che tanto alla fine avrebbe fatto meno morti dell’influenza stagionale.

Dopo 140 mila morti in Italia e oltre 6 milioni nel mondo il “re delle nanoparticelle” avrebbe dovuto chiedere umilmente scusa e autoimporsi il silenzio (almeno su simili argomenti) per anni. Sua moglie Antonietta Gatti, invece, sempre attraverso “Byoblu” era stata tra le prime a lanciare la vergognosa campagna negazionista su una delle immagini simbolo di questa pandemia, le bare portate via da Bergamo dai camion militari, sostenendo che quelle immagini sarebbero un falso, sulla base di quanto le avrebbe riferito un non meglio identificato e improbabile becchino bergamasco (in pratica la versione più fantasiosa del tradizionale “me l’ha detto mio cugino”).

D’altra parte, però, c’è poco da stupirsi, già ben prima della pandemia la coppia Montanari-Gatti hanno costruito la loro “fama” su posizioni spiccatamente no vax, vantando un rivoluzionario studio che avrebbe scoperto la presenza nei vaccini di pericolose nanoparticelle (acciaio, tungsteno, piombo, zirconio, titanio, antimonio, bismuto, nickel, stronzio). Peccato per loro, però,  che tutti gli studi scientifici abbiamo stroncato in maniera inequivocabile quella presunta clamorosa scoperta. E da molto prima della pandemia stessa Montanari non si è mai scrupolo di strumentalizzare eventi tragici, pur senza avere il minimo appiglio concreto.

Ne siamo stati diretti testimoni in occasione della drammatica morte del calciatore della Fiorentina Davide Astori quando siamo stati oggetto degli “strali” e degli insulti del prof. Montanari, che pure non avevamo in alcun modo chiamato in causa o citato, solamente per aver duramente criticato alcune associazioni e siti no vax che avevano cercato di legare il decesso del capitano della Fiorentina al vaccino antinfluenzale (che aveva effettuato 6 mesi prima…), addirittura vaneggiando su un possibile caso simile al Sids, la sindrome della morte in culla che colpisce i neonati (vedi articolo “La morte di Astori scatena gli sciacalli no vax”).

Come detto in quello articolo non veniva in alcun modo citato Stefano Montanari che, però, si è ugualmente sentito in dovere di intervenire per insultarci, per poi ribadire che, nel caso Astori, il vaccino poteva legittimamente essere la causa del decesso. Naturalmente, però, il “re delle nanoparticelle” allora si è ben guardato di rispondere in concreto agli interrogativi che gli avevamo posto. Per altro già allora era chiaro come il vaccino non c’entrava nulla, non solo perché il capitano della Fiorentina lo aveva effettuato 6 mesi prima, ma anche e soprattutto perché l’esame autoptico tutte le prime analisi avevano ampiamente chiarito che non potesse esserci alcuna correlazione (ed era folle anche solo pensarlo).

Ora ci sono le perizie che hanno certificato che Astori morì nel sonno per un’aritmia ventricolare maligna provocata da una grave patologia cardiaca della quale soffriva da tempo e che non gli fu mai diagnosticata. E ovviamente il prof. Montanari non si è mai degnato di chiedere scusa o di fare il “mea culpa”. Tanto, come conferma la vicenda Montagnier, la rete è piena di inguaribili “boccaloni” che continuano a dargli credito, pur contro ogni evidenza…

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