Regione senza vergogna, un bluff la strategia contro il covid nelle scuole


Da mesi Acquaroli  Latini, Saltamartini e Baldelli, nonostante l’evidenza contraria, esaltano la strategia contro il covid adottata nelle scuole. Ora, però, si scopre che i sanificatori non sono in nessuna classe e la ventilazione meccanica è in meno di 500 delle 10.735 classi

Alla fine la sconcertante verità è venuta a galla. E un Paese civile, con un forte senso del rispetto delle istituzioni l’immediata e inevitabile conseguenza dovrebbero essere le immediate dimissioni di chi si è reso protagonista di una simile farsa. Ma ormai in Italia le dimissioni, almeno in politica, da tempo non sono più di moda. E non ci aspettiamo certo un simile gesto di dignità politica da parte del governatore Acquaroli, dell’assessora Latini e dell’assessore Baldelli ora che i dati hanno mostrato come la strategia di prevenzione del contagio nelle scuole attuata dalla Regione e così sguaiatamente autocelebrata dalla giunta regionale, di fatto è risultata un clamoroso flop. Anzi, sarebbe più corretto dire che fino ad ora è esistita negli slogan e nei proclami di Acquaroli e di alcuni assessori, perché in concreto gli interventi annunciati (ventilatori meccanici e sanificatori nelle aule) praticamente non sono stati quasi per nulla attuati.

E’ quanto emerge dai dati pubblicati nei giorni scorsi da un quotidiano locale e che da settimane, anzi da mesi, avevamo chiesto ad Acquaroli e la Latini (i due componenti della giunta regionale più martellanti con l’autocelebrazione di questa ipotetica strategia) di rendere noti per una questione di trasparenza amministrativa ma anche e soprattutto per fare chiarezza. Perché, mentre il governatore marchigiano e l’assessora leghista ascolana continuavano ad elogiare questa presunta strategia vincente della Regione, ad auto incensarsi in un modo che sarebbe risultato insopportabile anche in caso di risultati realmente positivi, da un lato dirigenti scolastici e insegnanti di ogni provincia marchigiana continuavano a sostenere che nelle loro scuole non si erano visti né i ventilatori né i sanificatori, dall’altro l’Ufficio scolastico regionale  certificavano che c’erano centinaia e centinaia di classi in quarantena e in dad per il covid.

Ora che i dati sono finalmente noti, grazie a quel quotidiano locale (ma di fatto confermati anche dall’assessora Latini), si capisce perfettamente la ragione per cui Acquaroli e C. non abbiano mai voluti renderli pubblici, perché dopo tutte le “sparate” autoincensatorie avrebbero fatto una “figuraccia” storica e, soprattutto, non avrebbe potuto continuare a fare l’unica cosa che sanno fare bene: la propaganda basata sul nulla. Che in questi mesi, in questo settore, ha raggiunto picchi inimmaginabili. Grazie al governatore marchigiano ma anche all’assessora Latini, a volte spalleggiata dall’assessore Saltamartini.

Come dimenticare, ad esempio, quando prima di Natale, nonostante 425 classi in quarantena e 565 in dad, i due assessori esaltavano i grandi risultati ottenuti con quella strategia, citata nella tradizionale conferenza stampa di fine anno dallo stesso Acquaroli. Che, evidentemente in un terribile stato confusionale, i in quegli stessi giorni (29 dicembre) sosteneva che per le Marche la scuola era uno dei due maxi focolai (l’altro il trasporto pubblico), ipotizzando addirittura di prolungare le vacanze natalizie.

L’apice del paradosso, però, si è raggiunto nelle settimane successive, con il ritorno in classe dopo la pausa natalizia. Più i numeri presentavano un quadro sconfortante, con il boom di classi in quarantena e in dad, e più la giunta regionale sembrava in preda ad un autentico delirio “autocelebrativo”. E mentre l’assessora Latini come un disco rotto continuava a ripetere che “il progetto sta dando grandi risultati”, il crescente (e immotivato) entusiasmo finiva per travolgere anche uno degli assessori regionali più equilibrati, Baldelli. Che ma ha addirittura sostenuto che il mondo intero ci invidia, tanto che l’Oms avrebbe indicato il modello Marche (per le scuole) come esempio di buona pratica, e che la strategia regionale “ha azzerato completamente i casi covid”.

Cala Trinchetto” recitava un famosissimo slogan degli anni ’70 del Carosello, perfettamente calzante per le “farneticazioni” dell’assessore regionale. Che, come i proclami del governatore Acquaroli e degli assessori Latini e Saltmartini, disegnano una situazione a dir poco paradossale, che si potrebbe perfettamente sintetizzare con la famosa espressione “l’operazione è riuscita ma il paziente è morto”. Perché di pari passo con l’enfasi dell’autocelebrazione della giunta regionale purtroppo nelle Marche è cresciuto il numero di classi scolastiche in dad e in quarantena per covid, tanto che nelle settimane scorse la nostra era (in percentuale) tra le peggiori dell’intero Paese.

Una situazione surreale, sembrava impossibile comprendere come una strategia considerata così azzeccata (almeno secondo quanto riferito dalla Regione potesse comunque produrre numeri così negativi, praticamente disastrosi. Ora che finalmente sono noti i dati da mesi richiesti, però, è tutto sin troppo chiaro (e sin troppo sconcertante). Perché, parafrasando quel detto, sappiamo che in realtà l’operazione di fatto non è neppure iniziata. In altre parole, come purtroppo ormai è diventata una prassi di questa giunta regionale, tanti proclami, tante promesse, tanti annunci ma poi quando si tratta di passare dalle parole ai fatti è un disastro. Partiamo dai freddi dati, davvero sconfortanti.

Ad inizio febbraio (ricordiamo che è da prima che iniziasse l’anno scolastico 2021-2022 che Acquaroli e C. si lodano per questi interventi) in nessuna classe delle scuole marchigiane (elementari, medie e superiori) è stato installato anche solo un sanificatore, mentre i ventilatori meccanici sono presenti e funzionanti in poco meno di 500 delle complessive 10.735 classi delle Marche (pari al 4,6%). Numeri disarmanti, praticamente delle due azioni di quella “straordinaria” strategia una deve ancora partire, l’altra riguarda un numero così irrisorio di classi che è a dir poco ridicolo anche solo ipotizzare un qualche suo impatto. In altre parole è come se in tutti questi mesi si è parlato di qualcosa che in concreto non esiste, che è ancora nelle intenzioni e che, ironia della sorte, potrebbe arrivare a compimento quando ormai non servirà più, almeno per quanto riguarda la lotta al covid.

In pratica la Regione ha millantato degli interventi che non ci sono (o nella migliore delle ipotesi ci sono in misura irrisoria). Senza troppi giri di parole, Acquaroli e i suoi assessori hanno preso in giro tutti, in primis i cittadini marchigiani. Ora, secondo quanto riportato da quel quotidiano locale, l’assessora Latini sostiene che , dopo 10 mesi, il percorso è quasi finito, che “la commissione di valutazione sta terminando il vaglio”. Quindi i 107 istituti scolastici marchigiani che hanno superato la prima istruttoria tra 2-3 di mesi potranno (forse) installare i sanificatori. In pratica a maggio quando, al di là di come sarà la situazione della pandemia (le previsioni fanno ben sperare), per diminuire il rischio sarà sufficiente nelle aule aprire le finestre.

Se già così il quadro appare sconcertante, analizzando la delibera n. 497 del 26 aprile 2021 (e l’allegata relazione istruzione istruttoria) sulla concessione di contributi agli istituti scolastici per l’acquisto dei sanificatori dell’aria cadono davvero le braccia. Detto che innanzitutto emerge come si faccia riferimento alla Legge regionale 20 del 3 giugno 2020 (quindi della passata amministrazione regionale), nella relazione viene sottolineato che quell’intervento è necessario per l’avvio in sicurezza del nuovo anno scolastico (2021-2022).

Tali macchinari – si legge nella relazione – sono indispensabili ai fini della ripresa in totale sicurezza dell’attività didattica in presenza”. “L’intervento di che trattasi – prosegue la relazione – è da considerarsi misura straordinaria assunta per favorire la ripresa dell’anno scolastico, le attività scolastiche in presenze e il contrasto al diffondersi dell’epidemia”. Quindi i sanificatori dovevano essere pronti a settembre, per l’inizio dell’anno scolastico. Invece, ben che vada, saranno a disposizione a primavera, quando di fatto non serviranno più. Come per i ventilatori meccanici, come detto presenti in meno di 500 classi. Complessivamente il progetto della Regione prevede di raggiungere 2.200 classi, pari al 20%.

Quindi significa che la stragrande maggioranza delle classi è esclusa da questo intervento. Per altro anche chi è destinato ad ottenere i ventilatori meccanici dovrà aspettare ancora a lungo. Perché per la seconda parte dell’intervento il procedimento è in corso e in circa 1000 classi i ventilatori dovrebbero arrivare a primavera (quindi anche in questo caso quando di fatto non serviranno più). Per le altre 700 classi, invece, nella migliore delle ipotesi se ne riparla in estate, per essere disponibile per l’avvio del nuovo scolastico (2022-2023).

Nel complesso, quindi, ad essere ottimisti solo ad inizio del prossimo anno scolastico si potrebbe concretamente verificare se la tanto decantata strategia della Regione per le scuole è in grado di produrre qualche limitato (perché comunque a pieno compimento coprirebbe solo una piccola percentuale di scuole marchigiane) effetto positivo. Naturalmente sperando che non ce ne sia bisogno…

bookmark icon