Impianti sportivi cittadini: tanti proclami e promesse, zero fatti concreti


Nel piano delle opere pubbliche 2022-2024 per gli impianti sportivi sono presenti 11 interventi, quasi tutte opere programmate da anni e già presenti anche nel piano 2021. E per 8 dei 9 interventi previsti per il 2022 siamo ancora alla fase preliminare all’iter di progettazione…

Si è discusso molto nella passata settimana e nei gi  orni scorsi dell’importanza dello sport e della pratica sportiva, in particolare per i più giovani. Un argomento che almeno a parole sembra stare molto a cuore sia alla Regione che all’amministrazione comunale, come dimostrano la battaglia dell’assessora regionale Giorgia Latini contro il green pass rafforzato per gli allenamenti e le partite di over 12 e i ripetuti proclami del sindaco Fioravanti e dell’assessore allo sport Stallone. Come sappiamo bene, però, le parole, le promesse e le belle intenzioni lasciano il tempo che trovano e l’operato di ogni amministrazione deve essere valutato sulla base dei fatti concreti, non certo dei proclami e degli annunci.

Partendo dal fatto che, per quanto riguarda lo sport, per favorire la pratica sportiva tra i più giovani è necessario innanzitutto che ci sia un’offerta che copra la maggior parte delle discipline sportive, che per le famiglie ci siano le condizioni economiche per far svolgere ai propri figli l’attività sportiva e, ovviamente, che ci sia un’adeguata e sufficiente dotazione di strutture e impianti sportivi. E per quanto concerne l’amministrazione comunale del capoluogo piceno sicuramente per i primi due aspetti il suo operato in questi mesi è stato più che sufficiente, nei limiti del possibile e delle risorse disponibili si è preoccupata di fornire sostegno alle società sportive cittadine in questo periodo difficile e, al tempo stesso, supporto a quelle famiglie che faticano a sostenere i costi per l’attività sportiva.

C’era una volta la città europea dello sport…

Le dolenti note, invece, vengono ancora una volta dalla situazione degli impianti sportivi cittadini insufficienti, spesso in condizioni di profondo degrado e complessivamente non all’altezza di un capoluogo di provincia. Una situazione che si trascina da anni e che, ovviamente, non poteva certo essere risolta d’incanto dall’attuale amministrazione comunale. Che, però, al di là di tanti annunci e proclami non ha fatto molto per migliorare la situazione e, anzi, in qualche caso l’ha addirittura peggiorata con scelte semplicemente incomprensibili (su tutte quello che, con sprezzo del ridicolo, è stato chiamato il Palavolley). Quando nel 2014 Ascoli ha avuto l’onore di essere nominata “Città europea dello sport 2014”, ci si era illusi che quel prestigioso riconoscimento potesse rappresentare la svolta.

Lo aveva assicurato il sindaco Castelli, annunciando l’arrivo di ingenti finanziamenti che, insieme ai promessi investimenti comunali, avrebbero dovuto far compiere un consistente salto di qualità. Una delle tante “favole” raccontate in quegli anni dall’attuale assessore regionale che, come la maggior parte delle altre, non ha poi avuto il lieto fine, anzi. Sappiamo, infatti, che quel riconoscimento in concreto non ha prodotto alcun effetto, gli ingenti finanziamenti promessi non si sono visti, tanto meno gli investimenti comunali. E che, proprio in quegli anni, la carenza di impianti sportivi adeguati ha portato alla scomparsa o al pesantissimo ridimensionamento di alcune storiche discipline sportive (come il baseball e la pallanuoto).

Ma problemi, disagi e difficoltà legate all’insufficienza e all’inadeguatezza degli impianti sportivi cittadini si sono evidenziati con frequenza in tutte le discipline sportive mentre dall’attuale amministrazione comunale arrivano soprattutto promesse e annunci ma zero fatti concreti.

Piano delle opere pubbliche, i soliti noti…

Una fotografia sufficientemente esaustiva di quanto sta accadendo arriva dal piano triennale delle opere pubbliche (2022-2024) approvato nelle settimane scorse. Per quanto riguarda gli impianti sportivi, per il 2022 sono 9 gli interventi previsti, per un investimento di poco meno di 5 milioni di euro, a cui si aggiungono un ulteriore intervento programmato per il 2023 e un altro per il 2024, per un impegno complessivo di spesa di circa 6 milioni di euro. Magari, vista la situazione cittadina, si poteva sperare e pretendere un investimento maggiore. Ma il vero punto è valutare se poi concretamente quegli interventi verranno realizzati in un tempo più o meno breve. E da questo punto di vista non ci siamo assolutamente.

Va, infatti, sottolineato che 7 degli 11 interventi programmati nel triennio 2022-2024 erano già presenti nel piano annuale delle opere pubbliche per il 2021. Anzi, nel programma dello scorso anno c’erano esattamente 7 interventi che, nessuno dei quali, evidentemente, è stato avviato. Di questi 5 (riqualificazione del campo di Monterocco, riqualificazione del pattinodromo, realizzazione impianto sportivo coperto a Venagrande, spogliatoi area Zannoni, e riqualificazione palestra E-D cittadella dello sport) sono stati riprogrammati nel 2022, uno (completamento palazzina servizi presso cittadella dello sport) nel 2023 ed uno (riqualificazione palestra Squarcia) nel 2024.

Di conseguenza sono 4 gli interventi nuovi presenti nel piano annuale 2022, anzi, sarebbe più corretto dire che di realmente nuovi ce ne sono solamente 2 (nuovo centro sportivo di padel zona Battente e ampliamento parco sportivo via Narcisi) perché uno sarebbe la prosecuzione di un intervento da avviare nel corso di questo anno (impianto sportivo Venagrande 3° stralcio), mentre l’altro (rifacimento manto campo di atletica leggera) è una sorta di “evergreen”, non c’era nel piano dello scorso anno ma era presente già in quello del 2019. Insieme ad altri 5 interventi (completamento palazzina servizi presso cittadella dello sport, riqualificazione palestre E-D, riqualificazione campo Monterocco, riqualificazione pattinodromo, riqualificazione palestra Squarcia) che sono stati riproposti nel piano triennale 2022-2024. E che, quindi, da anni vengono promessi e proposti e puntualmente non realizzati.

Destino che sembra essere lo stesso anche per gli  interventi inseriti nel piano delle opere pubbliche 2022, visto che per ben 8 di questi siamo ancora alla fase preliminare del livello di progettazione, al documento di fattibilità delle alternative progettuali (DFAP), mentre per uno solo (riqualificazione del pattinodromo) siamo al primo dei tre livelli di progettazione, progetto di fattibilità tecnico economica (PFTE). In altre parole, salvo improbabili miracoli, nessuno di quei 9 interventi ha concrete possibilità di essere anche solo avviato nel corso del 2022.

Il caso della palestra Squarcia e il bluff del Palavolley

Discorso a parte merita l’intervento di riqualificazione della palestra Squarcia, inserito addirittura nel piano opere pubbliche del 2018 e ora addirittura programmato nel 2024. E proprio la storica palestra che in passato ha ospitato la pallavolo maschile e femminile di serie A e serie B è l’emblema dell’incapacità dell’attuale e della passata amministrazione, almeno in questo campo. Chiusa per inagibilità dopo la sequenza sismica del 2016-2017, nel 2018 l’allora assessore allo sport Brugni aveva annunciato l’approvazione del progetto per il Nuovo Squarcia, da finanziare attraverso il bando “Sport Periferie 2018”. Ma, alla pubblicazione della graduatoria del bando, l’amara sorpresa: tra i progetti finanziati non c’era quello del Comune di Ascoli per lo Squarcia, inesorabilmente bocciato.

Nonostante tutto, però, il progetto, per una spesa di 700 mila euro, era stato riproposto e inserito nel piano annuale delle opere pubbliche, senza però l’indicazione della copertura finanziaria. Poi, tra i tanti annunci e proclami fatti, il sindaco Fioravanti ha iniziato a parlare del progetto per utilizzare lo Squarcia per una scuola per cavalieri e per un centro di equitazione federale e, di conseguenza, era logico pensare ad uno stop per il progetto di riqualificazione della palestra. Che, invece, continua ad essere inserito annualmente nei vari programmi delle opere pubbliche, pur senza l’indicazione del finanziamento, segno evidente della confusione che regna sovrana.

Per altro non è certo un mistero che una palestra come lo Squarcia servirebbe come il pane, viste le grandissime difficoltà che devono affrontare le società di pallavolo cittadine. Già, ma servirebbe un’amministrazione attenta alle necessità di quelle realtà cittadine e anche capace di programmare seriamente, pensando alla concreta risoluzione dei problemi e non solo alla propaganda. Per quanto concerne la programmazione, ad esempio, è semplicemente assurdo che si preveda di spendere quasi un milione e mezzo per la realizzazione di due nuovi centri per il padel di cui non c’è alcuna necessità (anche e soprattutto da un punta di vista “sociale”), mentre si rimanda l’intervento di riqualificazione alla palestra Squarcia perché non si trovano 700 mila euro.

Per quanto riguarda la propaganda l’esempio più evidente è il cosiddetto Palavolley, una “schifezza” imbarazzante, un esempio di mala amministrazione. Perché quella struttura enfaticamente chiamata “Palavolley” ma in realtà un semplice “pallone” dove prima si giocava a calcetto, mentre ora è stato trasformato in campo di pallavolo, è un’indecenza (per essere magnanimi), sistemata “in fretta e in furia” per poter vantarsi di aver risolto i problemi di qualche società in difficoltà dopo la chiusura della palestra Squarcia, ma semplicemente infrequentabile e improponibile.

Senza neppure lo spazio per gli spettatori (a parte qualche sedia in fondo), con il tappeto che addirittura presenta già (dopo meno di un anno) irregolarità, con un’illuminazione pessima, quasi tombale, e soprattutto freddissima. Alcune partite del campionato di Prima e Seconda divisione femminile, ad esempio, si sono giocate a temperature “polari”, neanche si giocasse all’aperto, tra le proteste delle squadre avversarie, condivise anche da tecnici e atleti della società ospitante, e le lamentele persino degli arbitri. In altre parole una vergogna.

Così come, invece, è uno smacco per il capoluogo di provincia il fatto che nella primavera scorsa, sempre per la pallavolo, si sono disputate diverse finali regionali e provinciali dei campionati giovanili maschili e femminili nella zona ma tutti concentrati a Villa Pigna o Pagliare, dove esistono palazzetti degni di tal nome, mentre nessuna si è potuto disputare ad Ascoli dove non esiste una struttura quanto meno decente. E, purtroppo, continuerà a non esistere ancora per molti anni.

Anche perché per l’amministrazione comunale l’urgenza è investire quasi un milione e mezzo per nuovi campi di padel, che consentono a chi li gestirà di ottenere importanti guadagni, piuttosto che realizzare o sistemare una palestra per la pratica sportiva di decine e decine di ragazzi e ragazze…

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