Tutto quello che c’è da sapere sui vaccini per i bambini 5-11 anni


Dopo l’autorizzazione dell’Ema, dal 16 dicembre via libera ai vaccini nella fascia di età 5-11 anni tra le solite polemiche e proteste dei no vax e di alcuni gruppi di “fondamentalisti” cattolici. Un vademecum dell’Iss per smontare le “bufale” e fornire consigli utili ai genitori

Da lunedì 13 dicembre sono aperte le prenotazioni per la vaccinazione dei bambini 5-11 anni che prenderanno il via da giovedì 16 dicembre. Dopo il via libera di Ema e Aifa dunque anche i più piccoli potranno vaccinarsi contro il covid, così come avviene già in altri paesi. Negli Stati Uniti, ad esempio, ad inizio dicembre erano già 1,5 milioni i bambini in quella fascia d’età vaccinati ed anche in Israele la campagna di vaccinazione dei più piccoli procede in maniera spedita. Ed in nessuno dei due paesi si registrano particolari problemi. Inevitabilmente, però, nel nostro paese il via libera alla vaccinazione dei bambini 5-11 anni è stata preceduta e tuttora è accompagnata da feroci discussioni.

Con toni se possibili ancora più esasperati da parte dei no vax, mentre una durissima campagna contraria viene portata avanti da alcuni gruppi di integralisti cattolici con proclami quasi apocalittici e slogan già più volte utilizzati per altre vicende (come l’evergreen “giù le mani dai bambini”) ma sempre di un certo impatto. Al di là delle farneticazioni di questi invasati, però, dubbi e perplessità sull’utilità e sugli eventuali rischi del vaccino in quell’età vengono espressi anche da chi di certo non può essere definito no vax, anzi, ha partecipato convintamente alla campagna di vaccinazione del resto della popolazione.

A tal proposito va innanzitutto sottolineato come i dati delle ultime settimane dimostrano una costante crescita non solo delle infezioni e dei ricoveri in quella fascia d’età. E non solo nel nostro paese, visto che negli Stati Uniti il 32% dei nuovi contagi avviene tra i bambini di 5-11 anni, mentre in Israele la percentuale raggiunge quasi il 50%. C’è poi da segnalare come tutte le associazioni che raccolgono i pediatri hanno promosso e sostenuto la necessità di vaccinare i bambini. Nonostante tutto, però, resta in una larga fetta dell’opinione pubblica una certa titubanza e perplessità.

Per questo nelle ore scorse l’istituto Superiore della Sanità ha predisposto e diffuso una sorta di vademecum per rispondere ai principali dubbi di genitori e famiglie e per smontare tutte le inesattezze (e le “bufale”) che continuano ad essere diffuse sull’argomento. Di seguito riportiamo il contenuto integrale del vademecum dell’Iss.

Quali sono gli effetti del Covid sui bambini?

Anche se in misura minore rispetto all’adulto, nell’ età infantile l’infezione da Sars-CoV-2 può comportare dei rischi per la salute, tanto è vero che circa 6 bambini su 1.000 vengono ricoverati in ospedale e circa 1 su 7.000 in terapia intensiva. Inoltre anche nei casi nei quali l’infezione decorre in maniera asintomatica, non è possibile escludere la comparsa di complicazioni quali la sindrome infiammatoria multisistemica (malattia rara ma grave che colpisce contemporaneamente molti organi), e quello che viene definito “long Covid”, la comparsa di effetti indesiderati a distanza di tempo.

Che tipo di vaccino viene dato ai bambini 5-11 anni?

Il vaccino pediatrico approvato dall’Ema, quello di Pfizer-Biontech, ha lo stesso principio attivo di quello per gli adulti (vaccino a mRna). Nel caso dei più piccoli però la dose è di circa un terzo rispetto agli altri. La vaccinazione avviene in due dosi a tre settimane di distanza l’una dall’altra.

Cosa fare prima del vaccino

E’ importante parlare con il bambino prima della vaccinazione per spiegargli bene cosa sta per fare. Non è raccomandato dare farmaci antidolorifici prima della vaccinazione per cercare di prevenire eventuali effetti collaterali. Segnalare al medico vaccinatore eventuali episodi di allergie avuti dal bambino. Per prevenire traumi dovuti ad un eventuale svenimento durante la vaccinazione il bambino deve stare seduto o sdraiato

Cosa fare dopo il vaccino

Dopo la vaccinazione verrà chiesto di attendere 15-30 minuti sotto osservazione prima di lasciare il centro vaccinale per monitorare l’eventuale comparsa di reazioni allergiche e, nel caso, poter intervenire tempestivamente.

Quali sono i principali effetti collaterali?

Nel braccio dove è stata fatta l’iniezione potrebbero verificarsi dolore, rossore e gonfiore. Potrebbero inoltre manifestarsi sintomi quali stanchezza, mal di testa, dolori muscolari, brividi, febbre e nausea. Tali sintomi sono generalmente di lieve entità e si risolvono nel giro di 1-2 giorni.

FAKE NEWS

I bambini non si ammalano di Covid e se si ammalano manifestano sintomi lievi, quindi è inutile vaccinare

Dall’inizio dell’epidemia nella fascia 6-11 anni ci sono stati oltre 263mila casi, 1453 ricoveri in reparti ordinari, 36 ricoveri in Terapia Intensiva e 9 decessi (dati all’1/12/2021). Nelle ultime settimane il numero di contagi in questa fascia di età è nettamente in crescita. Anche se in misura minore rispetto all’adulto, anche nell’ età infantile l’infezione da Sars-CoV-2 può comportare dei rischi per la salute, tanto è vero che circa 6 bambini su 1.000 vengono ricoverati in ospedale e circa 1 su 7.000 in terapia intensiva. Il vaccino si è mostrato efficace nel ridurre di circa il 91% il rischio di infezione. Nel beneficio di una vaccinazione si deve inoltre considerare non soltanto la protezione dalla malattia, ma anche la possibilità di frequentare con una maggiore sicurezza la scuola e condurre una vita sociale connotata da elementi ricreativi ed educativi che sono particolarmente importanti per lo sviluppo psichico e della personalità in questa fascia di età.

Il vaccino espone i bambini a rischi di effetti avversi che senza vaccino non avrebbero

Come per tutti i farmaci e i vaccini anche quelli messi a punto contro il Covid presentano un rischio di effetti collaterali. La sicurezza dei vaccini anti Covid è monitorata continuamente dalle agenzie regolatorie di tutto il mondo, e anche per le fasce più giovani il rischio di eventi avversi gravi è risultato molto raro. Il rischio di eventi avversi deve essere confrontato con quello di incorrere nelle conseguenze dell’infezione, ed è su questa base che viene calcolato il rapporto rischi-benefici da parte delle agenzie regolatorie.   L’Ema, l’agenzia regolatoria europea sui medicinali ha concluso che il rapporto tra benefici e rischi è positivo anche per la fascia d’età 5-11 anni.

Il numero di bambini che hanno partecipato al programma di sviluppo clinico dei vaccini è troppo piccolo per rilevare potenziali rischi di miocardite associata a vaccinazione

Nei soggetti giovani (adolescenti e giovani adulti) è stato riportato un rischio aumentato di miocardite e pericardite, che rimane però estremamente basso, intorno ai 50 casi per milione dopo due dosi. Nella maggior parte dei casi, inoltre, tali manifestazioni hanno avuto un decorso assolutamente benigno. In generale nei bambini più piccoli si osserva un minore rischio di sviluppare queste patologie, e non sono stati segnalati casi durante i test clinici. Le informazioni di sicurezza oggi disponibili riguardano non solo i 3000 bambini che hanno ricevuto il vaccino nell’ambito della sperimentazione clinica, ma comprendono anche i primi dati raccolti negli oltre 3 milioni di bambini di 5-11 anni già vaccinati negli Stati Uniti. La sicurezza del vaccino sarà comunque mantenuta sotto costante e stretto monitoraggio da parte di tutte le agenzie del mondo.

I vaccini agevolano processi infiammatori e indeboliscono il sistema immunitario ancora non sviluppato dei bambini

Non ci sono studi che hanno dimostrato una correlazione tra il vaccino e questo tipo di problemi. Il sistema immunitario dei bambini è ‘programmato’ per reagire a possibili pericoli già dalla nascita. Il vaccino anti Covid, così come gli altri, ‘insegna’ al sistema immunitario a riconoscere l’agente infettivo prima dell’effettiva esposizione, contribuendo così a rafforzarlo.

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