“Molto di più del ddl Zan”: in piazza per protestare ed educare per combattere l’odio


Sabato 6 novembre alle 17 in piazza del Popolo la manifestazione “Siamo molto di più del ddl Zan. Educare per combattere l’odio” organizzata dal gruppo transfemminista e intersezionale Liberә Tuttә insieme a Non Una di Meno Transterritoriale Marche

L’aveva annunciato la settimana scorsa. “Dopo l’affossamento del DDL Zan abbiamo deciso, insieme a Non Una di Meno Transterritoriale Marche e ad altre realtà del 

nostro territorio, di organizzare una manifestazione che ci sarà la prossima settimana nel Piceno in modo da non sovrapporci con gli eventi che ci saranno domani 30 ottobre a Pesaro e ad Ancona”.

Ora quella promessa è diventata realtà e “Liberә Tuttә”, il gruppo transfemminista e intersezionale che nasce ed opera nella provincia di Ascoli Piceno per i diritti di tutte ad autodeterminarsi, scende in piazza per protestare contro l’affossamento del ddl Zan ma non solo. D’altra parte non era possibile rimanere in silenzio di fronte al vergognoso spettacolo andato in scena in Senato. La sguaiata esultanza di alcuni senatori di fronte ad una decisione (presa vigliaccamente con voto segreto) che toglie diritti e tutele a chi continua a subire discriminazioni e abusi è uno dei punti bassi toccati dal nostro Parlamento.

L’appuntamento è per sabato 6 novembre alle ore 17 in piazza del Popolo, rigorosamente senza bandiere di partito. “Siamo molto di più del ddl Zan. Educare per combattere l’odio” è il titolo della manifestazione a cui fino ad ora hanno aderito anche “Officina Universitaria Macerata”, “Collettivo Caciara”, “On the Road”, “Miranda – Laboratorio di politica e partecipazione”, “Rete degli Studenti Medi – Robin Hood”, “Arcigay Comunitas Ancona”, “Casa del Popolo Fermo” e la Cgil Ascoli.

Protestiamo per la violenza che il Senato della Repubblica ci ha riversato addosso durante la procedura di voto che ha determinato l’affossamento del ddl Zan – si legge nella nota con la quale “Non Una di Meno Transterritoriale Marche” presenta la manifestazione –  Ma scenderemo in piazza anche per molto altro! Vogliamo riprenderci uno spazio che ci appartiene per riportare il focus del dibattito sulle nostre istanze: quelle della comunità LGBTQIA+ e di tutte le categorie marginalizzate – donne, persone disabili e razzializzate – che la politica istituzionale ha ridotto a mero fantoccio, nell’ambito di un dibattito strumentale che ha dimenticato la rilevanza delle singole soggettività, trasformandosi per l’ennesima volta in uno scontro tra tifoserie.  Perché se una legge serve a riconoscere, rendere visibili e tutelare chi fino ad ora è stata resa invisibile, è dalle piazze, dalle strade, dalle persone che il cambiamento deve venire.

Perché arrivare al punto di avere bisogno di una legge che punisca con un’aggravante un crimine d’odio è disumano e controproducente, in quanto perpetra quella stessa cultura patriarcale dell’imposizione della pena interpretata come cura. Noi sappiamo quanto invece sia necessario educare affinché quel crimine, quell’odio, non abbia mai motivo di essere. Pretendiamo di vivere le nostre vite alla luce del sole, pretendiamo di vivere senza paura di discriminazioni, aggressioni, violenze, omicidi. Le nostre esistenze non sono vincolate a una legge monca sulle unioni civili, a una legge contro l’omolesbotransfobia che non passerà a breve o all’arretratezza del Parlamento e della politica italiana. Esistiamo, siamo sempre esistite, in tutti i luoghi, con o senza riconoscimento istituzionale, ed è proprio in quei luoghi che torneremo a farci sentire, a discutere a costruire e lottare. Perché il nostro è un grido ancor prima di una richiesta: basta, siamo molto più del ddl Zan”.

Dopo il vergognoso spettacolo andato in scena in Senato, la parte migliore e “più civile” del paese si era mobilitata. Nel fine settimana scorso, da nord a sud, manifestazioni di protesta si sono svolte in 48 piazze, con a Milano oltre 10 mila persone che si sono ritrovate all’Arco della Pace. Nelle Marche Pesaro ed Ancona sono scese in piazza, con il sit in, nel capoluogo regionale, nel corso del quale il segretario di Arcigay Comunitas Ancona, Matteo Marchegiani, ha sottolineato come “il ddl Zan prevedeva tutele per chi viene discriminato sulla base dell’orientamento sessuale, genere e identità di genere ma anche per i disabili. Lo Stato ha messo nero su bianco l’intenzione di non tutelarci”.

Riteniamo necessario unire gli sforzi in tutta la regione – si legge in una nota di “Non Una di Meno Transterritoriale Marche” della settimana scorsa – saremo in piazza la prossima settimana ad Ascoli Piceno in modo da dare ampio spazio in tutto il territorio regionale anche in una provincia dove a stento la comunità lgbtqia ha visibilità, per questo insieme al collettivo transfemminista Liberә Tuttә vi invitiamo in piazza per non lasciare sola una comunità che è stata tradita dalle forze politiche che oggi si battono il petto”. Un dovere raccogliere l’invito.

 

 

 

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