Lavori e atti “alla moviola”, il Comune di Ascoli promuove la “slow life”


Dai lavori per il ponte di San Filippo a quelli di via Trieste e piazza Arringo, fino agli incarichi di progettazione per gli interventi nelle scuole: ritmi “messicani” in Comune per ogni atto e per ogni intervento. Ma quando arrivano determinate richieste di contributo…

Non è più un mistero che ormai da diversi anni l’amministrazione comunale ascolana è tra i principali seguaci della “slow life” (o “slow living”), lo stile di vita che mira a rallentare su tutto per vivere meglio. Lo “slow life”, diventato ormai principio fondamentale su cui si basa il Comune di Ascoli, determina che qualunque atto o intervento dell’amministrazione comunale venga effettuato in tempi incredibilmente più lunghi rispetto al resto del paese. Anche le cose più banali, quegli atti e quegli interventi che qualsiasi amministratore “normale” riesce a svolgere in qualche giorno, a volte anche in qualche ora, nel meraviglioso mondo del Comune di Ascoli necessita di settimane, di mesi, a volte di anni per essere concretamente realizzate. Naturalmente a meno che non si tratta di accogliere richieste e proposte di finanziamento dei “soliti noti”.

Perché in quel caso, per magia, la “slow life” finisce puntualmente in soffitta e si assistono ad improvvise accelerazioni da record… Al punto che è legittimo sostenere che il Comune viaggia a due velocità differenti ed opposte: alla moviola (e in qualche caso anche più lentamente…) quando si tratta di interventi, lavori e atti che riguardano e interessano tutti i cittadini, alla “velocità della luce” di fronte alle richieste dei “soliti noti”. E’ giusto sottolineare che questa esasperante lentezza non è certo una novità, anzi, da 20 anni è ormai una tradizione. Basterebbe ricordare, ad esempio, la più lunga e imbarazzante telenovela della storia del capoluogo piceno, i lavori di riqualificazione del teatro Filarmonici per cui ci sono voluti ben 18 anni (con l’ulteriore beffa che qualche mese dopo il termine dei lavori stessi, si è reso necessario un nuovo intervento per la messa in sicurezza…). E naturalmente nessuno dimentica l’altra telenovela, quella relativa alla demolizione e rifacimento della tribuna est.

Per non parlare, poi, della messa in sicurezza delle scuole cittadine, con un finanziamento di oltre 30 milioni fermo da 4 anni e con circa il 70% degli altri Comuni beneficiari dello stesso genere di finanziamento che hanno già terminato o quanto meno stanno effettuando i lavori nelle proprie scuole. Rispetto alle amministrazioni che l’hanno preceduta, però, quella di Fioravanti ha fatto un ulteriore passo avanti (o forse sarebbe meglio dire indietro…). Perché ora non si procede con esasperante lentezza solo per i lavori ma anche e soprattutto per l’iter preparatorio, si riesce addirittura ad accumulare ritardo di mesi ancor prima dell’inizio in concreto degli interventi stessi.

Il caso più clamoroso è sicuramente quello che riguarda i lavori di messa in sicurezza del ponte di San Filippo. Che già rappresenterebbero una beffa per i cittadini ascolani, visto che è inaccettabile che poco più di 4 anni dopo il termine dei lavori ci sia la necessità di intervenire nuovamente. In ogni caso, il 28 giugno scorso, con un comunicato stampa, il Comune annunciava la chiusura al traffico, a partire dal 1 luglio e fino al 31 dicembre, del ponte di San Filippo “per l’esecuzione delle opere di sistemazione della pista ciclo-pedonale”.

In altre parole, i lavori sul ponte dovevano iniziare il 1 luglio scorso per concludersi presumibilmente entro fine anno. Visti i precedenti, c’è chi dubitava che 6 mesi fossero sufficienti, prevedendo uno slittamento di qualche mese nella conclusione dei lavori. E, invece, l’amministrazione comunale questa volta ha voluto stupire tutti, riuscendo a collezionare un cospicuo ritardo non per il termine, ma già all’avvio dei lavori.

Ad oltre 3 mesi dalla data annunciata di avvio dei lavori non c’è traccia di cantiere, non c’è nessun indizio che faccia pensare che i lavori possano iniziare a breve e, ovviamente, il ponte continua tranquillamente ad essere aperto al traffico. Soprattutto, però, su quei lavori è improvvisamente calato il silenzio, sindaco e amministrazione comunale non si degnano neppure di spiegare ai cittadini ascolani cosa sta succedendo, la ragione per cui i lavori ancora non sono partiti e se e quando inizieranno. Con la conseguenza che ora la scommessa non è se termineranno alla scadenza prevista (31 dicembre) ma se per quella data saranno almeno iniziati.

Per certi versi ancora più clamoroso ed emblematico quanto sta accadendo con gli interventi di messa in sicurezza delle scuole cittadine. In questo caso andiamo ben oltre la “slow life”, per il Comune di Ascoli ogni semplice atto, ogni passaggio che nel “mondo normale” richiede qualche ora, al massimo qualche giorno, diventa incredibilmente un’impresa titanica da affrontare che richiede sempre tantissimo tempo. A luglio 2020, ad esempio, era stata indetta la gara europea per l’affidamento della progettazione dei lavori di miglioramento sismico della scuola Malaspina, con termine della presentazione delle offerte fissato al 15 settembre 2020.

Nel “mondo normale” dopo massimo 3-4 mesi (a voler rimanere prudenti…) si arriva all’assegnazione dell’incarico, nel meraviglioso mondo di Ugualos si è dovuto attendere praticamente un anno (fine giugno 2021), con in concreto la stipula del contratto che è avvenuta solo nei giorni scorsi. Ancora più surreale quanto sta accadendo per l’intervento di demolizione e ricostruzione delle scuole D’Azeglio e Don Bosco.

Sempre per quanto concerne l’affidamento dell’incarico di progettazione, solo per nominare la commissione giudicatrice ci sono voluti quasi 4 mesi, con la gara avviata il 5 marzo 2021 e i membri della commissione nominati solo il 28 giugno 2021 (determina 1864), nonostante che, proprio in previsione di questa serie di affidamenti di incarichi di progettazione per gli interventi per le scuole, gli Ordini degli Architetti e degli Ingegneri avessero indicato la rosa di canditati tra cui poter scegliere i membri delle commissioni giudicatrici già ad inizio novembre 2020. Sempre per quanto riguarda la scuola D’Azeglio addirittura ci sono voluti quasi 2 mesi perfino per assegnare i punteggi alle offerte tecniche pervenute (avvio procedura 2 agosto, conclusione 28 settembre).

A rendere ancor più paradossale la situazione ci pensa, poi, gran parte dell’informazione locale che, nel tentativo sempre più smaccato di ingraziarsi l’amministrazione comunale, non si limita più a fare da megafono a proclami e annunci di sindaco e assessori, ma sempre più spesso addirittura annuncia improbabili accelerazioni e l’apertura immediata di cantieri che, poi, puntualmente non si vedono per mesi (o per anni). Come ad esempio nell’agosto 2020 quando il sindaco Fioravanti con la solita enfasi annunciò l’avvio dei saggi archeologi preventivi da parte del Ciip su via Trieste in previsione di un futuro intervento di riqualificazione.

Che, però, per alcuni quotidiani locali, in preda ad un’inspiegabile euforia, sarebbe partito a breve, con qualche ardito ottimista che addirittura non si è fatto scrupolo di annunciare l’affidamento e l’avvio dei lavori stessi “entro i primi mesi del 2021”. Superfluo sottolineare che sarebbe già un mezzo miracolo se i vari interventi che riguardano il sottosuolo di via Trieste terminassero entro la fine del 2021. Situazione pressoché identica per l’ipotetica riqualificazione di piazza Arringo. E’ bastata una delle tante boutade del sindaco Fioravanti, l’annuncio sui social dell’intenzione di voler di rinnovare la pavimentazione della piazza, che subito diversi quotidiani hanno annunciato l’imminente intervento di riqualificazione, con qualcuno che addirittura ha ipotizzato l’apertura del cantiere entro fine 2021.

Anche in questo caso superfluo sottolineare che, a distanza di 7 mesi, non si hanno più notizie ufficiali in proposito. Come anticipato, però, ogni tanto anche al Comune di Ascoli si assiste a qualche improvvisa e inaspettata accelerazione. In particolare solitamente accade quando arrivano richieste di personaggi che in qualche modo sono vicini all’amministrazione stessa. Parliamo, ad esempio, dell’incarico (senza gara) affidato alla figlia del presidente dell’Ente Quintana, deliberato 15 giorni dopo l’apertura della partita Iva della stessa.

O, ancora, dell’accoglimento della richiesta di contributo a tempo di record, praticamente in 24 ore, per il Futuro Memoria Festival, con l’associazione Civiltà Picena (composta in gran parte da persone che già hanno rapporti con il Comune…) che ha protocollato la richiesta di contributo l’8 settembre, l’Amat che ha inviato la lettera per il finanziamento nello stesso giorno e la delibera con lo stanziamento dei finanziamenti richiesti (la n.283) approvato il 9 settembre. Stesso record di velocità per quanto riguarda la richiesta di finanziamento da parte dei Templari, protocollata il 29 settembre e deliberata il 30 settembre (delibera 304).

Evidentemente in quei casi si possono fare eccezioni e abbandonare i ritmi “messicani” tipici della slow life…

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