Inquinamento, Goletta Verde boccia le acque delle Marche


Sulla base del monitoraggio effettuato nei giorni scorsi da Goletta Verde il 50% dei punti monitorati nella nostra regione non sono in regola e superano i limiti di inquinamento previsto dalla legge. Nella provincia di Ascoli in regola solo uno dei tre punti monitorati

Cer­to che han­no dav­ve­ro una bel­la “fac­cia to­sta” i de­le­ga­ti di Le­gam­bien­te che con la loro “Go­let­ta Ver­de” ogni anno gi­ra­no e ve­ri­fi­ca­no lo sta­to del­le ac­que ita­lia­ne. E’ giu­stis­si­mo far­lo, però poi che ad­di­rit­tu­ra for­ni­sco­no an­che i dati in pie­na esta­te, ad­di­rit­tu­ra i pri­mi gior­ni di ago­sto come han­no fat­to per le Mar­che, è dav­ve­ro trop­po. Ma­ga­ri po­treb­be­ro far­lo a set­tem­bre-ot­to­bre quan­do l’e­sta­te è pas­sa­ta e il tu­ri­smo non cor­re al­cun ri­schio. Tan­to, poi, in un pae­se sen­za me­mo­ria fi­gu­ria­mo­ci se un anno dopo qual­cu­no ricorderà qual­co­sa… Ogni anno si ri­pe­te sem­pre la so­li­ta sto­ria, Le­gam­bien­te pre­sen­ta i dati che fo­to­gra­fa­no la si­tua­zio­ne del­le ac­que e del­le spiag­ge marchigiane e pun­tual­men­te c’è qual­cu­no che pro­te­sta, che li ac­cu­sa di met­te­re a ri­schio il tu­ri­smo.

E’ accaduto anche questa estate, dopo che nei giorni scorsi, nel corso di una conferenza stampa, i vertici di Legambiente Marche e la storica portavoce di Goletta Verde, Katiuscia Eroe, hanno presentati i dati del monitoraggio lungo le coste marchigiani. Che evidenziano come solamente il 50% dei punti monitorati sono in regola e non superano il limite di inquinamento previsto dalla legge.

Come spiega il comunicato stampa di Legambiente “i monitoraggi lungo le coste che Goletta Verde effettua da anni non vogliono sostituire i dati ufficiali, ma vanno ad integrare il lavoro svolto dalle autorità competenti. I dati di Arpa sono gli unici che determinano la balneabilità di un tratto di costa a seguito di ripetute analisi nel periodo estivo. Le analisi di Goletta Verde hanno invece un altro obiettivo: andare ad individuare le criticità dovute ad una cattiva depurazione dei reflui in specifici punti, come foci, canali e corsi d’acqua che sono il principale veicolo con cui l’inquinamento generato da insufficiente depurazione arriva in mare”.

I prelievi di Goletta Verde vengono eseguiti da tecnici, volontari e volontarie di Legambiente. L’ufficio scientifico dell’associazione si è occupato della loro formazione e del loro coordinamento, individuando laboratori sul territorio. I campioni per le analisi microbiologiche sono prelevati in barattoli sterili e conservati in frigorifero, fino al momento dell’analisi, che avviene lo stesso giorno di campionamento o comunque entro le 24 ore dal prelievo.

I parametri indagati sono microbiologici (Enterococchi intestinali, Escherichia coli) e vengono considerati come “inquinati” i campioni in cui almeno uno dei due parametri supera il valore limite previsto dalla  normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010)  e “fortemente inquinati” quelli in cui i limiti vengono superati per più del doppio del valore normativo. Il numero dei campionamenti effettuati viene definito in proporzione ai Km di costa di ogni regione. Le analisi sono state eseguite da laboratori individuati sul territorio marchigiano. La presenza di batteri di origine fecale (enterococchi intestinali ed escherichia coli) è un marker specifico di inquinamento dovuto da scarsa o assente depurazione.

Anche se il nostro lavoro non vuole sostituirsi ai controlli delle autorità competenti, non possiamo non sottolineare che, rispetto allo scorso anno, la situazione è nettamente peggiorata. I dati di quest’anno confermano che persistono i problemi riscontrati fino al 2019, e che le criticità nella depurazione si manifestano spesso alle foci dei fiumi – afferma Francesca Pulcini Presidente Legambiente Marche – è da tempo che con le analisi di Goletta Verde ribadiamo l’urgenza di migliorare l’efficientamento della depurazione, e che la cattiva depurazione è un problema che non riguarda solo i comuni costieri ma anche quelli dell’entroterra. Nei pressi di alcuni punti campionati le persone vanno a fare il bagno mettendo a rischio, inconsapevolmente, la loro salute. Questa situazione non è più accettabile, le amministrazioni devono intervenire per tutelare la salute della cittadinanza

Sono 12 i punti campionati dai volontari e dalle volontarie di Goletta Verde lungo le coste delle Marche, 7 sono foci di fiumi e 5 punti in spiaggia. Complessivamente 6 punti sono oltre il limite di legge, 5 sono infatti risultati fortemente inquinati e 1 inquinato, e sono tutti prelievi alle foci dei fiumi. Andando nel dettaglio, in provincia di Pesaro la foce del torrente Arzilla a Fano è risultata inquinata, mente è entro i limiti di legge la foce del fiume Foglia a Pesaro.  Nella provincia di Ancona la foce del fiume Esino in località Rocca Priora a Falconara Marittima è risultata fortemente inquinata, mentre la spiaggia a 30 m a sud della foce del fiume Misa a Senigallia è risultata entro i limiti di legge.

La foce del fiume Musone al confine tra le provincie di Ancona e Macerata, tra Porto Recanati e Numana, è risultata fortemente inquinata. I 2 punti campionati in provincia di Macerata, la spiaggia presso la foce del fosso Asola al confine tra  Civitanova Marche e Potenza Picena e la spiaggia presso il fosso del Castellaro a Civitanova Marche, sono risultati entro i limiti di legge.  In provincia di Fermo la foce del torrente Valloscura in località Lido di Fermo a Porto San Giorgio è risultata fortemente inquinata, mentre la spiaggia presso la foce del fosso dell’Albero a Porto Sant’Elpidio è entro i limiti di legge.  Dei 3 punti campionati nella provincia di Ascoli solo uno risulta entro i limiti di legge: la spiaggia di fronte la foce torrente Tesino a Grottammare. Gli altri 2 punti campionati, la foce del torrente Albula e la foce del Tronto a San Benedetto del Tronto, sono risultati fortemente inquinati.

Insufficienti sono risultate anche le informazioni per i bagnanti circa lo stato delle acque e i divieti di balneazione, infatti i tecnici di Goletta Verde hanno avvistato il cartello di divieto di balneazione solo in 5 dei 12 punti (foce torrente Arzilla, spiaggia sud foce del fiume Misa, foce fiume Esino, foce torrente Albula e foce del Tronto) mentre il cartello sulla qualità delle acque, obbligatorio per legge, è presente solo in 3 punti su 12.

L’informazione ai cittadini, anche per valorizzare il turismo nelle nostre coste risulta un elemento essenziale e fondamentale. Ormai è più di un mese che Goletta Verde solca i mari italiani alla ricerca delle criticità della mancata depurazione restituendo un’istantanea puntuale sulla qualità delle acque costiere, non volendosi sostituire alle autorità competenti – dichiara Katiuscia Eroe, portavoce di Goletta Verde – nella maggioranza dei punti campionati e monitorati dai volontari e dalle volontarie di Legambiente la corretta informazione è pressoché assente. Per questo ci auguriamo che il passaggio di Goletta possa essere da stimolo per aumentare le attività di comunicazione e sorvegliare che questa sia duratura nel tempo.

Non solo ma l’appello è rivolto allo Stato, alle Regioni e ai Comuni affinché nel giro di pochi anni si migliori il sistema di depurazione e la lotta contro gli scarichi illegali, e diventi da subito priorità nazionale visto che il nostro Paese registra un ritardo cronico considerando che ben 1 italiano su 4 non è servito da un sistema di depurazione efficiente. Dobbiamo ricordare che l’Italia ha già subito quattro procedure di infrazione di cui due sfociate in condanne e multe per il mancato allineamento alla direttiva europea sui reflui. Risorse che potrebbero essere investite nell’adeguamento degli impianti di depurazione per una maggiore tutela della salute e dell’ambiente. L’efficientamento dei sistemi depurativi è una delle grandi opere pubbliche necessarie per il Paese e non più rinviabile da realizzare anche con le risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza”.

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