Parcheggi: la paradossale rivoluzione nel regno di “Ugualos”


Annunciata con la solita enfasi dal sindaco Fioravanti, la rivoluzionaria rimodulazione della sosta in realtà non cambia affatto la situazione, con la riduzione della tariffa oraria (per le prime 2 ore) che di fatto è il compenso per l’aumento delle zone blu e delle tariffe per residenti

Doveva essere una vera e propria rivoluzione, addirittura il sindaco Fioravanti, con la solita stucchevole enfasi, ha parlato di giornata storica per la città. In realtà alla fine, analizzando nel dettaglio le proposte per la rimodulazione della sosta annunciate dal primo cittadino, sarebbe persino riduttivo parlare della tradizionale “montagna che ha partorito il topolino”. E la sensazione che resta è che in concreto la situazione resta sempre la stessa, cioè con il capoluogo piceno che continua e continuerà ad essere ostaggio della Saba.

Al punto che, per una piccolissima concessione (tariffa di un euro nelle prime due ore di sosta), otterrebbe in cambio l’aumento consistente dei permessi auto per residenti (o meglio l’istituzione di un nuovo permesso per poter parcheggiare in tutte le Ztl) e, anche se il sindaco ha provato a nasconderlo, l’attivazione di ulteriori 700 nuovi posti a pagamento (chissà per quale motivo tutti nel quartiere di Campo Parignano). Detto che ovviamente una qualsiasi riduzione delle tariffe dei parcheggi è comunque una buona notizia, quando Fioravanti ha annunciato l’incontro che poi si è svolto sabato scorso per presentare le “rivoluzionarie” novità per la sosta, ci si era immaginati un intervento ben più articolato che davvero cambiasse radicalmente la situazione, che in qualche modo, se non mettesse fine, quanto meno ridimensionasse notevolmente il ruolo predominante e decisivo nella gestione della sosta stessa della Saba.

Addirittura qualcuno si era illuso che in ballo ci fosse finalmente il riacquisto dei parcheggi che, poi, è l’unico passaggio (sicuramente molto complicato e difficile da attuare, anche e soprattutto per l’ammontare del debito pregresso) che consentirebbe concretamente quella “rivoluzione” nel sistema della sosta di cui tanto avrebbe bisogno il capoluogo piceno. Invece ci siamo trovati di fronte ad una proposta che di fatto non incide in alcun modo, che non cambia per nulla la sostanza della situazione e che, anzi, per certi versi potrebbe finire per complicare ulteriormente le cose soprattutto ai residenti nelle ztl interessate.

Oggi è una giornata storica per Ascoli Piceno – ha affermato Fioravanti nel presentare la sua proposta – ringrazio tutti coloro che a tutti i livelli hanno lavorato per arrivare, dopo 2 anni, ad una soluzione importante”. Ora è vero che in una città ferma e immobile, dove praticamente non avviene mai nulla di particolare, anche il semplice soffio di un venticello può essere considerato un evento. Ma parlare di “giornata storica” o addirittura di “rivoluzione” per una semplice riduzione del costo della tariffa oraria (come detto compensata dall’aumento delle tariffe per residenti e del numero di parcheggi blu), è del tutto fuori luogo, al netto della solita insopportabile enfasi propagandistica siamo certi che ne sia consapevole anche il sindaco stesso.

E non possiamo credere realmente che ci sia stato bisogno di lavorare intensamente 2 anni per arrivare a formulare una simile proposta, se davvero così fosse forse sarebbe opportuno che, chi ha impiegato 24 mesi per partorire qualcosa di così insignificante e per nulla vantaggioso per la città e per i suoi cittadini, cambiasse immediatamente mestiere, non si occupasse più di sosta, parcheggi e cose simili.

Nei parcheggi blu – ha aggiunto Fioravanti – si pagherà 1 euro all’ora per le prime due ore di sosta, così da favorire la sosta breve di chi arriverà in centro storico per fare shopping, fare un aperitivo e per tutti i turisti che vorranno visitare le Cento Torri”. Sintetizzando e semplificando, quindi, per favorire chi vuole fare shopping o aperitivo in centro e nell’illusione di attirare turisti si finisce per penalizzare innanzitutto i residenti, costretti a pagare di più senza però avere concretamente a disposizione posti auto sufficienti per poter parcheggiare, ma anche il resto della città che vede ulteriormente aumentare le zone blu anche nei quartieri limitrofi al centro (in questo caso Campo Parignano).

Anche in questo caso non bisogna certo essere dei geni per comprendere che forse sarebbe stato opportuno evitare di fare riferimenti ai turisti per giustificare un simile intervento perché anche un bambino comprende che non è certo con un minimo sconto sui parcheggi (al massimo 1,40 euro) che si può pensare di attirare un maggior numero di turisti in città. Di conseguenza non appare molto sensato penalizzare in quel modo i residenti, che già allo stato attuale sono in evidente difficoltà e non hanno posti auto a sufficienza, per favorire chi viene in centro per fare un aperitivo e che per altro non ha certo bisogno di essere in qualche modo incentivato.

In altre parole, per essere più chiari, la parziale e minima riduzione (in alcune delle zone interessate al momento per un’ora di parcheggio si paga 1,20 euro, quindi la riduzione in quelle zone sarebbe di appena 20 centesimi…) delle prime due ore di sosta va bene a patto, però, che per ottenerla non si finisca per penalizzare ulteriormente i residenti nelle varie ztl (che sono già ampiamente penalizzati), come invece avverrà se la proposta presentata con così tanta enfasi dal primo cittadino diventerà realtà. Per altro il primo cittadino sabato scorso ha anche sottolineato che quella proposta è in linea con gli obiettivi che aveva inserito nel programma elettorale e in quello di mandato relativamente ai parcheggi.

Facendo finta di credere che sia realmente così, è giusto però sottolineare che tra gli obiettivi e le promesse fatte in campagna elettorale c’era anche quella di provare a fermare la fuga di residenti dal centro cittadino. Ed è del tutto evidente che un provvedimento che aumenta il costo dei permessi per residenti, senza per altro garantire il posto auto, va esattamente nella direzione opposta. E’, infine, giusto ricordare che sarebbe buona norma che un’amministrazione agisse attraverso l’adozione di atti ufficiali e non con proclami tutti da verificare, come invece continua a fare il primo cittadino.

Come sempre accade – sottolinea la consigliera regionale Anna Casini – il Podestà (perché di questo ormai si tratta) prima annuncia ai giornali e poi sottopone gli atti agli organismi competenti che devono ratificare quello che lui ha comunicato su Facebook. E i media lo osannano senza sottolineare l’inesistenza di atti amministrativi o di documentazione”. Dopo aver ricordato che da anni il Pd di Ascoli sostiene che il Comune deve riappropriarsi di tutte le aree che negli anni, a causa di una scellerata convenzione, sono stati di fatto ceduto alla Saba, la Casini sottolinea l’aspetto più contraddittorio della proposta, cioè la penalizzazione per i residenti.

Parcheggiare la propria automobile vicino casa non è un lusso ma un diritto che deve essere tutelato dall’amministrazione comunale – afferma – invece i residenti saranno costretti a pagare fino a 75 euro all’anno per poter vedere aumentata di due ore la sosta gratuita notturna, sempre se riusciranno a trovare un spazio libero, visto che proprio alle 18 solitamente (e per fortuna) la città vive il momento di maggior vivacità, con conseguente occupazione degli stallo a raso. Per altro quello su cui Fioravanti invece non mette la faccia è che sono previsti 700 nuovi posti a pagamento nel quartiere Campo Parignano: e questa è l’unica cosa certa, scritta nero su bianco. La verità, quindi, è che Ascoli continua ad essere ostaggio della Saba. La riduzione del costo orario sarà (se sarà) solo il compenso per l’aumento del numero di parcheggi blu e della tariffa per i residenti, in attesa della quantificazione del debito che il Comune ha con la Saba”.

D’altra parte, però, solo nel regno di “Ugualos” (il modo ironico con i quale i giovani ascolani, ispirandosi ad una famosa scena del film “Non ci resta che piangere”, a metà degli anni ’80 avevano rinominato il capoluogo piceno) può accadere che una (presunta) rivoluzione lasci le cose esattamente così come erano…

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