Vaccini ai più giovani: boom di prenotazioni, Marche in ritardo


Dopo appena 12 ore dall’apertura sono già più di 500 mila gli appartenenti alla fascia d’età 16-39 anni ad aver prenotato il vaccino. Peccato, però, che tra loro non ci siano anche i marchigiani che, per colpa dei soliti ritardi della Regione, ancora non possono prenotarsi…

La buona notizia è che i più giovani si vaccinano praticamente in massa, senza esitazioni. Quella meno buona è che ancora una volta le Marche sono indietro, rispetto al resto dell’Italia, nell’apertura delle prenotazioni di una nuova categoria, questa volta quella che va dai 16 ai 39 anni. Ma in realtà in entrambi i casi nulla di particolarmente sorprendente, anzi. Alcuni media, che evidentemente poco o nulla conoscono il mondo dei giovani, temevano una sorta di diserzione di massa in questa fascia d’età che, dati alla mano, è quella che ha subito in maniera decisamente più attenuata (ovviamente da un punto di vista esclusivamente sanitario) le conseguenze del covid. Invece sta esattamente avvenendo il contrario, a 12 ore dall’apertura delle prenotazioni per quella fascia d’età complessivamente nelle 12 regioni che hanno dato il via libera siamo già a circa mezzo milione di prenotazioni.

Considerato che oltre 2,5 milioni di italiani di quella fascia d’età (circa un quinto) si è già vaccinata perché compresa in altre categorie (sanitari, forze dell’ordine, insegnanti, fragili o caregiver) e che i maturandi in questi giorni possono usufruire dei cosiddetti open day a loro dedicati (ovunque molto affollati), si può essere più che soddisfatti e assolutamente ottimisti, prevedendo un’altissima percentuale di giovani che si vaccineranno. D’altra parte, però, come già anticipato solo chi non conosce per nulla il mondo giovanile può stupirsi. E’, invece, noto che i più giovani sono meno permeabili alle bufale che alimentano l’universo negazionista e no vax, probabilmente anche perché, rispetto alle fasce di mezz’età, più abituati e più scaltri nel muoversi nei social e nel saper valutare meglio la montagna di informazioni, la maggior parte delle quali purtroppo inattendibili, che circolano in rete. Soprattutto, però, tra i più giovani c’è una maggiore consapevolezza di come in certe situazioni bisogna affidarsi alla scienza, senza seguire costruzioni virtuali. Peccato che altrettanto positive non sono, invece, le notizie che giungono dalla Marche, non certo per volontà dei più giovani ma per l’ormai nota disorganizzazione nel programmare e portare avanti la campagna di vaccinazione.

Per questo non è certo un caso e non stupisce che la nostra sia tra le poche regioni dove ancora sono partite le prenotazioni per la fascia di età 16-39 anni. Né tantomeno, nei giorni scorsi, sono stati effettuati open days aperti a quella categoria di persone, come invece è avvenuto in diverse altre regioni. Probabilmente, ma ancora non c’è la certezza, si potrà partire con le prenotazioni dalla prossima domenica.

E’ in corso di elaborazione la programmazione – scriveva nelle ore scorse l’assessore regionale alla sanità Saltamartini – riforniremo le Aziende che vorranno procedere alla copertura dei lavoratori, compresi quelli del settore delle imprese turistiche e sempre nei prossimi giorni verrà avviata la prenotazione da 16 a 39 anni”. Sorvolando su quella che rischia di diventare una vera e propria barzelletta, le vaccinazioni in aziende, visto che l’assessore ne parla ormai da oltre 3 mesi, l’unica vaga spiegazione che viene fornita da Saltamartini è sempre la solita, quella sull’incertezza delle dosi consegnate.

Per il mese di giugno – aveva precedentemente scritto l’assessore – il preannunciato arrivo di 20 milioni di dosi (circa 450 mila per le Marche) non è stato ancora dettagliato. Ciò significa che fintanto non verrà aggiornato questo elemento programmatorio delle date di arrivo dei sieri, non siamo in grado di definire date e giorni di prenotazione e inoculazione”. Il problema è che, come al solito, la presunta incertezza sulla distribuzione delle dosi, riguarda ovviamente tutte le regioni ma, per chissà quale mistero, solo nelle Marche ciò determina tutti questi problemi e ritardi.

La realtà, evidenziata inequivocabilmente dai fatti, è che sin dall’inizio della campagna di vaccinazione nelle Marche si sono verificati problemi e anomalie di ogni tipo, compreso il fatto, più volte evidenziato, che ogni volta che si è aperta la prenotazione per qualche categoria puntualmente, all’orario stabilito, la sorprendente scoperta che, per magia, già erano tantissime le persone appartenenti a quella fascia d’eta che si erano prenotate. Per non parlare di tutte le volte che, all’improvviso, sono state cancellate e rinviate le prenotazioni già effettuate, in alcuni casi senza neanche la decenza di avvisare, in altri con messaggi inviati praticamente all’ultimo minuto.

Come, ad esempio, è accaduto un paio di giorni fa proprio ad Ascoli, con decine e decine di persone che hanno avuto la spiacevole sorpresa di vedersi annullare, con un semplice sms arrivato all’ultimo minuto (tanto che qualcuno si era comunque già recato sul punto di vaccinazione), la somministrazione della prenotata seconda dose. Senza dimenticare il giallo, mai seriamente chiarito, delle migliaia di marchigiani vaccinati in anticipo sotto la non meglio definita voce “altri”, con l’inevitabile sospetto che tra quelli numerosi siano i cosiddetti “furbetti” (parenti e amici vari…).

Per altro non si può fare a meno di sottolineare che, sempre nella nostra regione, al danno del ritardo si aggiunge anche la beffa di una comunicazione a dir poco confusa, poco chiara e assolutamente insufficiente da parte della giunta regionale. Che dovrebbe quanto meno avere il buon senso di comunicare con chiarezza quanto avviene e tempi e modi di prenotazione, invece di limitarsi a qualche post dell’assessore Saltamartini (per altro non certo chiarissimo) sui social. Non a caso in queste ore, sempre sui social, si moltiplicano i post e le richieste di chiarimenti di quanti che, sulla base di quanto comunicato dal commissario Figliuolo a livello nazionale, erano convinti di poter prenotare anche nelle Marche a partire dalle 12 di giovedì 3 giugno.

Al di là dei dubbi e dell’imbarazzante disorganizzazione, resta la certezza, evidenziata inequivocabilmente dai fatti, che come al solito le Marche sono in ritardo nel far partire le vaccinazioni nelle varie fasce di età. Di positivo c’è almeno il fatto che, almeno da qualche settimana, non ci tocca più ascoltare gli imbarazzanti proclami del presidente Acquaroli e dell’assessore Saltarmartini che per mesi hanno rivendicato primati che esistevano solo nel loro incantato mondo virtuale. Guardando ai numeri, secondo i dati Istat la macro fascia 16-39 anni nelle Marche comprende circa 250 mila persone.

Considerando che circa un quinto di loro è stato vaccinato nelle altre categorie e che è in corso in questi giorni la vaccinazione dei maturandi, dovrebbero essere poco meno di 200 mila gli appartenenti a quella categoria da vaccinare. Per quanto concerne i numeri generali della campagna di vaccinazione nella nostra regione, al 2 giugno nelle Marche erano state somministrate 928.736 dosi su 1.01.220 distribuite. Sono 622.091 i marchigiani che hanno ricevuto la prima dose, mentre 306.645 sono quelli che hanno fatto anche il cosiddetto richiamo.

Questo significa che, per arrivare alla fatidica quota del 70% dei marchigiani vaccinati entro fine agosto (come promesso dalla Regione), bisognerà viaggiare senza più esitazioni (e senza accampare scuse) ad una media di 12 mila vaccini al giorno. Non un’impresa impossibile…

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