Manifestazione davanti alla Pfizer per chiedere la sospensione dei brevetti dei vaccini


Appuntamento sabato 29 maggio alle 15 davanti alla sede Pfizer di Ascoli Piceno per la manifestazione organizzata da Centri Sociali Marche, Collettivo Caciara Ascoli, Ambasciata dei Diritti marche e Ya Basta Marche. “La salute è n diritto, non una merce”

La salute è un diritto, non una merce. E i brevetti devono essere aboliti, mentre ricerca, sviluppo, produzione e distribuzione di cure e vaccini devono essere pubbliche. Sono questi i principi alla base della manifestazione che è in programma sabato 29 maggio alle ore 15 davanti alla sede della Pfizer di Ascoli Piceno, organizzata dai Centri Sociali Marche, dal Collettivo Caciara Ascoli, dall’Ambasciata dei Diritti Marche e da Ya Basta Marche proprio per riaffermare quei principi e per chiedere l’abolizione dei brevetti, almeno per quanto concerne i vaccini. Partendo dal presupposto che il vaccino contro il covid è chiaramente frutto dei finanziamenti e della ricerca pubblici ma il prodotto finale e i profitti che ne conseguono sono stati privatizzati.

La Ue ha già investito circa 100 milioni di euro per la ricerca e lo sviluppo del vaccino di Pfizer-BioNTech, spendendo anche 280 milioni di euro per acquistarne le dosi durante la sperimentazione. Ora la Commissione Ue sta negoziando contratti pluriennali per il 2022 e il 2023 per garantire 1,8 miliardi di dosi che pagherà circa il 50% in più dei costi attuali. Inoltre bisogna anche ricordare che l’Azienda farmaceutica americana, tramite il partner BioNTech, ha beneficiato dei finanziamenti pubblici tedeschi e dell’uso dei brevetti degli istituti nazionali di sanità americani, necessari per i vaccini a Rna messaggero. Come detto, quindi, i vaccini sono chiaramente frutto anche di finanziamenti pubblici ma gli ingenti profitti sono stati completamente privatizzati.

Nel primo trimestre del 2021 Pfizer e BioNTech hanno avuto ricavi pari a poco meno di 15 miliardi di dollari, circa il 45% in più rispetto allo stesso periodo del 2020. Solo dal vaccino per il covid 19 hanno ottenuto entrate per 3,5 miliardi di dollari e il Ceo Albert Bourla ha visto aumentare il suo compenso del 2020 aumentare del 17%, per circa 21 milioni di dollari. Per la fine dell’anno si punta a produrre 2,5 miliardi di fiale con un ricavo stimato intorno ai 26 miliardi.

La quantità di vaccini globalmente somministrati è sovrapponibile a quella del PIL: Nord America, Unione Europea, Sud America, Asia e Africa – si legge in una nota congiunta delle 4 associazioni – capitalismo, libero mercato, profitto e brevetti sono un colpo al cuore ad ogni idea di uguaglianza sostanziale e al diritto alla salute di ogni essere umano, poiché limitano o impediscono la possibilità di accedere a cure e vaccini. La logica capitalista che le Big Pharma ben incarnano riduce la vita a merce, in quanto il vaccino, di fronte al pericolo di crepare, si fa arma di controllo. Pfizer oggi è espressione di un biopotere in grado di decidere sulla vita e sulla morte di singoli individui e popolazioni a seconda del proprio tornaconto economico.

È bene però ricordare che questo squilibrio non si misura solo tra paesi ricchi e paesi poveri, ma anche all’interno dello stesso occidente. In Italia, infatti, la gestione della pandemia e delle vaccinazioni è stata e continua ad essere smaccatamente e spietatamente classista, piegata agli interessi delle lobby politiche ed economiche, a partire da Confindustria”.

Quella sulla possibile sospensione dei brevetti sui vaccini è una delle discussioni più accese in questo periodo non tanto e non solo nel nostro paese quanto a livello internazionale. Nei gironi scorsi, per certi versi un po’ a sorpresa, è arrivata la proposta del presidente americano Joe Biden che ha chiesto di sospendere i brevetti sui vaccini anti covid per aumentarne la produzione a favore dei Paesi poveri. Una svolta epocale vista favorevolmente dall’Oms, condivisa anche dalla Russia di Putin, mentre l’Unione europea sembra abbastanza spaccata in proposito. Francia e Italia sembrano favorevoli alla proposta Biden, mentre ferma opposizione è stata espressa dalla Germania e dalla Merxel.

Proprio nei giorni scorsi il Parlamento europeo ha votato a favore della sospensione temporanea dei brevetti dei vaccini, proposta da un emendamento ad una risoluzione sull’Aids che è passato per appena 9 voti (293 favorevoli, 284 contrari e 119 astenuti). L’emendamento non è in alcun modo vincolante ma l’esito della votazione è un chiaro segnale dell’evidente spaccatura che c’è sul tema. A giugno il Parlamento europeo sarà chiamato a pronunciarsi concretamente in proposito e al momento non è possibile fare previsioni.

Le prossime settimane, quindi, saranno probabilmente decisive perché è ovvio che se l’Ue sosterrà convintamente la proposta Biden la strada per la sospensione dei brevetti, pur se non rapidissima e semplicissima, potrebbe diventare un po’ più in discesa…

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