Sicurezza delle scuole, il sindaco certifica il fallimento del Comune


A 4 anni e mezzo dal terremoto, il Comune non solo non ha avviato i lavori in nessuna delle scuole beneficiarie del finanziamento previsto da oltre 3 anni dall’ordinanza del commissario ma non è neppure in grado di indicare date e scadenze precise per i primi cantieri

Le parole sono importanti” urlava Nanni Moretti in una delle sequenze più famose del film “Palombella Rossa”. E lo dovrebbero essere ancora di più per chi le utilizza tutti i giorni per il proprio lavoro, come i giornalisti. Che dovrebbero mettere la massima attenzione nell’utilizzare correttamente ogni parola per non ingenerare confusione o, peggio ancora, veicolare ai propri lettori notizie false o non corrette. Come, invece, è accaduto e sta accadendo in questi giorni nel capoluogo piceno (sai che novità…) in merito alla telenovela sulla sicurezza delle scuole. Con l’ennesima esternazione del sindaco che gran parte della stampa ha riportato con la solita enfasi, annunciando la presentazione di un preciso cronoprogramma di interventi.

Peccato, però, che secondo il vocabolario della lingua italiana con il termine cronoprogramma si indica “un programma che prevede precise scadenze per ogni singola fase di una lavorazione o di un progetto”. E nell’intervento pubblicato dal sindaco sul proprio sito internet a cui fanno riferimento gli organi di informazione locale è tutto un fiorire di termini come “in fase di ultimazione” (utilizzato ben 5 volte), “a breve” (5 volte), “documento preliminare”, “in corso di valutazione”, “fase preliminare”, “a stretto giro”, senza l’indicazione concreta di alcuna precisa scadenza e tanto meno di un dettagliato programma temporale. In altre parole il quadro che emerge è a dir poco desolante.

Ad oltre 4 anni dal terremoto, dopo quasi 2 anni dal suo insediamento e da quello della nuova giunta comunale, il primo cittadino non è in grado di citare neppure un singolo intervento per il quale si possa dire, non che i lavori sono in corso o sono stati affidati, ma, quanto meno, che verranno affidati nei prossimi mesi. Non c’è alcun riferimento certo, per ogni intervento si usano quei termini vaghi che ognuno può interpretare come vuole ma che, in concreto, testimoniano inequivocabilmente che siamo ancora “in alto mare” e che passerà molto tempo ancora prima che si possa vedere all’opera il primo cantiere.

L’unico riferimento temporale preciso è quello relativo alle sedi scolastiche temporanee, ovviamente ancora da trovare ma che serviranno a partire dall’anno scolastico 2022/2023. In pratica, sicuramente senza rendersene conto, in quelle righe Fioravanti certifica in maniera inequivocabile il fallimento della sua e della precedente giunta (guidata dall’attuale assessore regionale Castelli) in tema di sicurezza delle scuole. Reso ancora più imbarazzante innanzitutto dal fatto che quello di Ascoli è l’unico, tra i Comuni del cratere che hanno beneficiato dei finanziamenti per le scuole previsti dall’Ordinanza del commissario n. 56 del 10 maggio 2018, che si trova in questa situazione, ma anche e soprattutto perché il primo cittadino non è stato in grado di rispettare le promesse fatte in campagna elettorale.

Lo abbiamo sottolineato più volte, con l’Ordinanza n. 56 sono stati finanziati interventi in 122 istituti scolastici dei vari comuni del cratere, il 70% dei quali, secondo i dati ufficiali forniti dal commissario Legnini nell’agosto 2020, in corso di effettuazione (cioè almeno con i lavori già assegnati) o addirittura già terminati. Questo significa che solamente il Comune di Ascoli si trova così incredibilmente indietro, non per colpa della burocrazia  o per chissà quale congiuntura sfortunata, ma semplicemente per il fatto che, per le scelte sbagliate della precedente e dell’attuale giunta comunale, in pratica si sono persi 2 anni.

Inizialmente per l’incomprensibile atteggiamento del precedente primo cittadino Castelli, che continuava a negare l’evidenza, poi per la folle scelta, fatta sempre da Castelli ma portata avanti per circa un anno anche da Fioravanti, di puntare su un project financing che era chiaro a tutti, sin dalla sua presentazione, che fosse assolutamente impraticabile. Per quanto riguarda le promesse elettorali, l’attuale sindaco aveva garantito innanzitutto l’immediato utilizzo (e non dal 2022…)   di sedi temporanee “per mettere subito al sicuro i bambini e la loro crescita sicura”. “In 3 anni – scriveva poi nel suo programma elettorale – l’obiettivo sarà quello di buttare giù tutte le scuole che sono danneggiate e ristrutturare quelle con danni lievi”.

Ora, però, è lo stesso primo cittadino a certificare che, nella migliore delle ipotesi, dopo 3 anni partirà solamente qualcuno degli interventi nelle scuole. “Voglio informare su quello che, a oggi, è lo stato dei lavori nelle nostre scuole – scrive il sindaco sul proprio sito – Partiamo dalle 7 scuole che richiedono lavori di adeguamento sismico – spiega Fioravanti – per 3 di queste è stato approvato il documento preliminare di progettazione e sarà presto indetta la gara di progettazione: si tratta della scuola primaria Don Giussani (4,5 milioni), del polo scolastico Cantalamessa (3,2 milioni) e del polo scolastico Ceci (4,5 milioni).

Altri 3 istituti si trovano invece nella fase preliminare: per la scuola Cagnucci (2,6 milioni) e l’infanzia e primaria Tofare (1,4 milioni) siamo alla redazione del documento preliminare di progettazione, mentre la palestra della scuola materna San Filippo (200 mila euro) si è in fase di revisione del Cir. L’ultima scuola interessata ad un intervento di adeguamento sismico è la Don Giussani di Monticelli (5,15 milioni): dopo aver ottenuto il decreto Usr è in fase di ultimazione il bando di gara per i lavori. Due scuole cittadine saranno invece interessate a lavori di miglioramento sismico: per la Malaspina (4,5 milioni) sono in corso di valutazione le offerte tecniche pervenute per la gara di progettazione, per la scuola primaria di Poggio di Bretta (1 milione) è stato inviato all’USR il progetto esecutivo e si attende ora il decreto per la concessione del contributo.

Due scuole saranno invece demolite e ricostruite: si tratta del polo Massimo D’Azeglio (6 milioni) e della scuola Don Bosco-San Filippo (4,1 milioni), per le quali sono state aperte le buste amministrative della gara di progettazione ed è in corso d’opera la valutazione delle offerte”. Il primo cittadino spiega che fornisce queste informazioni “nell’ottica di garantire massima trasparenza alla popolazione”. Ma per essere davvero “trasparente” e fornire un’informazione corretta dovrebbe quanto meno indicare tempi e scadenze, invece di restare così sul vago.

Provando a farlo al suo posto, occorre innanzitutto sottolineare che l’iter che si trova nella fase più avanzata è quello relativo alla scuola Malaspina, la cui gara per l’affidamento della progettazione definitiva ed esecutiva è stata indetta a settembre 2020, con il termine di presentazione delle offerte fissato per il 15 settembre 2020. Sono trascorsi 7 mesi e mezzo e ancora l’incarico non è stato affidato. Anche perchè solamente il 1 febbraio 2021 (4 mesi e mezzo dopo la scadenza della gara) è stata nominata la Commissione giudicatrice che dovrà scegliere la proposta migliore. Una volta affidato l’incarico, poi, bisognerà attendere nella migliore delle ipotesi ulteriori 5-6 mesi per la redazione del progetto definitivo prima ed esecutivo poi che, in concreto, sarà quello sulla base del quale si predisporrà la gara per l’affidamento dei lavori. Ad essere ottimisti, ad inizio 2022.

Gara per l’affidamento della progettazione già scaduta da alcuni giorni anche per la Massimo D’Azeglio e per la Don Bosco-San Filippo, con la valutazione delle offerte che, se si ripeteranno i tempi che si stanno impiegando per la Malaspina, non terminerà prima di fine anno. In questo caso nel disciplinare di gara vengono anche indicati i tempi necessari per gli step successivi. Che prevedono 30-60 giorni dall’assegnazione dell’incarico alla consegna ufficiale e, da quel momento, l’aggiudicatario avrà 120 giorni di tempo (anche se in realtà sono previste ulteriori proroghe per particolari motivazioni) per concludere il progetto. In altre parole per la gara per l’assegnazione dei lavori se ne parlerà a 2022 inoltrato.

Tempi decisamente molto più lunghi per tutte le altre scuole per le quali siamo ancora alla fase preliminare e non è stata neppure indetta la gara per l’assegnazione dell’incarico di progettazione. Un discorso a parte merita l’intervento di adeguamento sismico della Don Giussani di Monticelli che non rientra tra quelli finanziati dall’Ordinanza n. 56 del 2018. Come si ricorderà la scuola media di Monticelli nell’ottobre 2016 fu dichiarata inagibile e l’11 luglio 2017, con Ordinanza del commissario n. 33, venne inserita tra quelle finanziate con il programma straordinario per la riapertura delle scuole nelle regioni colpite dal terremoto.

Senza ripercorrere l’interminabile iter di questo intervento (il cui progetto di fattibilità era stato approvato già nel luglio 2017), dopo la solita incredibile serie di ritardi ad aprile 2020 era stato approvato il progetto definitivo, nei mesi successivi confermato dall’Ufficio regionale. Ad un anno di distanza ancora si è attesa del progetto esecutivo sulla base del quale verrà poi predisposto il bando di gara per l’affidamento dei lavori. L’ennesima imbarazzante storia infinita, così come tale rischia di diventare la cosiddetta Ordinanza Ascoli che assomiglia sempre più al Godot di Beckett.

Detto che, per altro, non sarebbe certo un motivo di vanto, ma l’ennesima imbarazzante umiliazione e dichiarazione di incapacità, dover ricorrere ad una specifica ordinanza per consentire, con quasi 4 anni di ritardo, al Comune di Ascoli di fare quello che in altri Comuni hanno fatto da tempo, senza necessità di ordinanze ad hoc, nel suo intervento Fioravanti afferma di aver “ricevuto rassicurazioni dal commissario straordinario alla ricostruzione” che verrà firmata “a stretto giro”. A febbraio, dopo un incontro con lo stesso Legnini, il primo cittadino aveva annunciato che sarebbe stata pronta a marzo. Poi, a metà marzo, nuovo annuncio da parte del sindaco, questa volta con la certezza che l’Ordinanza Ascoli sarebbe arrivata ad aprile, nella peggiore delle ipotesi a fine mese.

Restano 2 giorni per completare aprile ed ora siamo passati ad un più generico “a stretto giro di posta” che, se fosse ancora vivo, farebbe invidia anche a Samuel Beckett…

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