Sicurezza delle scuole: cadono i veli, i lavori al via solo a fine 2022


Dopo mesi di proclami e annunci è lo stesso sindaco Fioravanti, in una lettera aperta sulla situazione delle scuole, a fare l’involontaria ammissione, annunciando la necessità di reperire per settembre 2022 “spazi e ambienti per la sistemazione provvisoria degli studenti”

I lavori per la messa in sicurezza (o, dove necessario, la demolizione e ricostruzione) delle scuole cittadine non partiranno prima di fine 2022. Lo ha annunciato il sindaco Fioravanti che, probabilmente senza rendersene conto, alla fine è stato costretto dall’evidenza dei fatti a darci ragione. Sono mesi che, di fronte agli improbabili proclami e agli annunci che cozzano palesemente con la realtà, con l’informazione locale sempre pronta a fare da megafono senza neppure provare a verificare la loro fondatezza, sottolineavamo che sarebbe trascorso ancora molto tempo prima di vedere l’avvio di quei lavori.

Tenendo presente i tempi medi per lo svolgimento di simili gare di appalto sarebbe già positivo se i primi cantieri si aprissero prima della fine del 2022” scrivevamo il 19 marzo scorso dopo che qualche quotidiano locale, preso dall’esaltazione dall’entusiasmo dopo l’ennesimo proclama del primo cittadino aveva addirittura parlato di “accelerazione importante, con quasi 3 mesi di anticipo rispetto al cronoprogramma”, facendo addirittura balenare l’ipotesi che nel giro di qualche mese, comunque entro la fine del 2021, si sarebbero aperti i primi cantieri in quelle scuole. E’ dall’inizio dell’estate scorsa, quando finalmente dopo un’attesa di oltre 4 anni sono iniziate le verifiche di vulnerabilità sismica nelle scuole, che più i fatti dimostrano il ritardo accumulato e più l’amministrazione comunale si lancia in irrealistici proclami, annunciando incarichi progettuali affidati o in via di affidamento, assicurando di volta in volta l’attribuzione dei suddetti incarichi prima entro la fine dell’estate, poi entro la fine dell’anno (2020), poi ancora entro marzo 2021, facendo al contempo credere che molto presto poi sarebbero partiti anche i relativi lavori.

Eppure sarebbe stato sufficiente dare uno sguardo agli atti ufficiali del Comune, che si presume il sindaco conosca e che un’informazione che svolge in maniera adeguata il proprio ruolo dovrebbe avere la decenza di farlo, per comprendere quanto irrealistici fossero quegli annunci, un vero e proprio indegno castello di illusioni. Perché da quegli atti (delibere e determine) emerge inequivocabilmente innanzitutto che nessuno degli incarichi citati è stato ancora assegnato e che per la maggior parte di loro, il cui iter per l’affidamento è solamente all’inizio, bisognerà attendere ancora diversi mesi prima che ciò avvenga. Per farsi un’idea, l’iter più avanzato è quello relativo  all’incarico progettuale per l’intervento di adeguamento sismico della scuola Malaspina.

Sono passati 9 mesi dall’indizione della gara europea e ancora non si è arrivati all’affidamento dell’incarico stesso. Senza dimenticare che, poi, bisognerà affrontare tutto il percorso che porterà all’approvazione dei relativi progetti esecutivi e, sulla base di quelli, all’indizione delle gare di appalto per l’assegnazione dei lavori. Quindi è del tutto evidente che nessun intervento per le scuole ha la minima possibilità di prendere il via entro la fine del 2021 e, appunto, sarebbe già tanto se si vedesse qualche cantiere entro il 2022. Non ci sono mai stati dubbi in proposito, d’altra parte gli atti comunali, dove non si possono fare proclami ma si è obbligati a scrivere il reale stato delle cose, non lasciano dubbi in proposito.

Ora, però, è arrivata la conferma ufficiale anche da parte del sindaco che, in una lettera aperta sulla situazione delle scuole cittadine, dopo aver citato in maniera quanto meno impropria una famosa affermazione di John Kennedy, smentendo se stesso e tutti i quotidiani locali che in questi mesi si sono limitati a fargli da megafono afferma che “nel mese di aprile uscirà apposito avviso con il quale si chiederà a soggetti pubblici e privati di individuare e mettere a disposizione spazi e ambienti per la sistemazione provvisoria degli studenti, a partire dal settembre 2022”.

Per chi non avesse capito, le strutture provvisorie saranno necessarie nel momento in cui partiranno i lavori. Quindi se serviranno a partire da settembre 2022, significa che sindaco e amministrazione comunale sanno perfettamente che prima di quella data sicuramente non partiranno i lavori. Il giorno precedente alla pubblicazione di quella lettera aperta, il sindaco aveva incontrato il direttore dell’Usr Marche Babini, l’architetto comunale Galanti e il subcommissario alla ricostruzione post sisma Loffredo proprio per fare il punto sulla situazione delle scuole cittadine.

All’incontro era presente anche l’assessore regionale ed ex sindaco di Ascoli Guido Castelli, al quale Fioravanti avrebbe dovuto chiedere, visto che ora come allora c’è questa forte esigenza di avere a disposizione strutture provvisorie, per quale dannato motivo a fine 2016 e poi ancora ad inizio 2017 l’allora primo cittadino non si sia per nulla preoccupato di chiedere i fondi, che erano a disposizione dei Comuni del cratere che ne avevano necessità, per le scuole provvisorie. Era il periodo dello sfrenato e immotivato ottimismo da parte di Castelli che, ancora nel pieno della terribile sequenza sismica, pur in presenza di istituti cittadini costretti a chiudere perché diventati inagibili e danni ingenti diffusi nella maggior parte degli istituti scolastici, continuava a ripetere che le scuole cittadine non avevano avuto problemi, che avevano risposto alla grande al terremoto.

Quell’incosciente e irreale manifestazione d’ottimismo, ancora più grave perché ora sappiamo che lo stesso Castelli era perfettamente a conoscenza della situazione delle scuole, è costata carissima al capoluogo piceno che, come è accaduto a tanti altri comuni del cratere, avrebbe potuto avere da tempo a disposizione le strutture provvisorie. Per altro le vicende legate al covid hanno fatto dimenticare che in realtà le strutture provvisorie per mettere in sicurezza gli studenti e il personale scolastico era una delle promesse fatte dallo stesso Fioravanti nella primavera 2019 nel corso della campagna elettorale.

Mi impegno ad utilizzare gli oltre 30 milioni per l’edilizia scolastica post sisma per mettere subito al sicuro, con il coinvolgimento di professionisti ed imprese, i bambini e la loro crescita sicura, attraverso sedi pubbliche temporanee e protette” scriveva nel suo programma elettorale l’attuale primo cittadino. Si potrebbe discutere a lungo su cosa voglia dire per il sindaco “subito”, quel che è certo è che, nella migliore delle ipotesi, quelle sedi temporanee dove bisogna “mettere subito al sicuro” studenti e personale scolastico ci saranno solamente a settembre 2022. In pratica quando saranno trascorsi dal suo insediamento oltre 3 anni, un arco di tempo piuttosto lungo per corrispondere al concetto di “subito”. Non ci sono, invece, dubbi sul tempo che Fioravanti, sempre nel suo programma elettorale, aveva promesso che sarebbe stato necessario per intervenire sulle scuole danneggiate.

 “In 3 anni – scrive nel programma elettorale – l’obiettivo sarà quello di buttare giù tutte le scuole che sono danneggiate e ristrutturare quelle con danni lievi, per poter far tornare gli studenti nel loro habitat e trasformare le scuole in centri di esplosioni del bello, dello studio, della cultura, del vivere, dello sport, dell’integrazione”. Non che ci fossero dubbi, chi conosceva la situazione delle scuole cittadine era sicuro che si trattava delle solite irrealizzabili promesse elettorali.  Ora, però, è lo stesso Fioravanti ad ammettere che quell’obiettivo non solo non verrà raggiunto ma neppure avvicinato.

Probabilmente il primo cittadino non si è neppure reso conto che di fatto stava certificando il fallimento di quell’obiettivo, perché in caso contrario avrebbe dovuto usare ben altri toni e, soprattutto, chiedere scusa ai cittadini per aver palesemente “tradito” le promesse elettorali e per non aver trovato il coraggio, nei mesi precedenti, di raccontare la realtà. Invece in quella lettera aperta l’involontaria ammissione di fallimento è accompagnata da farneticazioni, da accuse improbabili e generiche nei confronti di chi secondo Fioravanti “strumentalizza politicamente ogni azione che viene portata avanti”.

Rivolgo un accorato appello – conclude il sindaco – a chi si preoccupa solo di strumentalizzare la situazione: dare adito a voci inesatte o notizie infondate non serve davvero a nessuno”. E su questo ovviamente non possiamo che essere d’accordo, anche se al primo cittadino è sufficiente guardarsi allo specchio per scoprire chi è che da “adito a notizie infondate”. Ora che, sia pure involontariamente, finalmente l’ha ammesso c’è da sperare che finalmente si possa definitivamente voltare pagina…

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