In Italia il primo treno sanitario europeo per il trasporto dei pazienti di terapia intensiva


Il treno è costituito da 2 locomotori e 8 carrozze, 3 delle quali con posti letto di terapia intensiva per pazienti ventilati in modo invasivo. Il treno è dotato di tutte le attrezzature sanitarie necessarie e può avere fino ad un massimo di 45 operatori medico-sanitari

Come accade troppo spesso in Italia, è passata quasi sotto silenzio una di quelle che possono essere a tutti gli effetti considerate una bella notizia, che legittimamente dovrebbe renderci orgogliosi del nostro paese (non capita troppo spesso…). Certo il periodo è di quelli delicati, con la perdurante emergenza covid che monopolizza l’attenzione e l’interesse dei media. Però a maggior ragione bisognerebbe dare spazio ad una notizia strettamente legata alla situazione che stiamo vivendo, come è quella che arriva da Roma. Dove lunedì 8 marzo sono stati presentati due importanti progetti curati dal Gruppo FS Italiane insieme alla Protezione civile, la Regione Lazio, la Croce Rossa Italiana e l’Agenzia regionale emergenza urgenza della Lombardia (Areu).

La prima è un’iniziativa importante e strettamente legata alla pandemia che stiamo affrontando, visto che si tratta di un polo delle vaccinazioni nell’hub ferroviario di Roma Treviri con ben 21 postazioni vaccinali, di cui 2 riservate alle persone con disabilità, in grado a regime di garantire 1.500-2.000 vaccinazioni al giorno (quasi quanto la media giornaliera attuale delle Marche). L’altro, invece, è una vera e propria chicca, un progetto unico che al momento non ha eguali in Europa. Parliamo del treno sanitario (che è stato inaugurato, quindi è già pronto) equipaggiato per la cura e il trasporto dei pazienti in terapia intensiva non solo all’interno del nostro paese ma anche in tutta l’Europa.

Una struttura che ovviamente la fase d’emergenza che stiamo vivendo ci consente di apprezzare nella giusta misura ma che sarà estremamente utile anche a pandemia terminata, perché consentire di spostare con maggiore sicurezza e con l’opportunità di continuare ad essere correttamente assistiti pazienti in rianimazione che necessitano di ricevere cure più adeguate e più in fretta. L’Italia è il primo paese a realizzare qualcosa del genere, segno evidente che quando vogliamo siamo in grado di rappresentare un modello di innovazione e supporto da far invidia agli altri paesi. Il treno sanitario è un progetto nato dalla collaborazione fra il Gruppo FS Italiane, il Dipartimento della Protezione Civile e l’Agenzia Regionale Emergenza Urgenza della Lombardia (AREU).

Il convoglio è dotato di personale sanitario dedicato su carrozze equipaggiate con specifiche attrezzature mediche e potrà essere messo a disposizione per la gestione di emergenze nazionali o internazionali. Può avere la funzione di trasporto pazienti verso altre zone d’Italia o all’estero per alleggerire la pressione sulle strutture ospedaliere, oltre a rappresentare un’integrazione al servizio sanitario territoriale per la gestione delle emergenze, in caso di utilizzo come Posto Medico Avanzato. Il suo utilizzo è regolato e definito da una convenzione sottoscritta tra tutti gli attori del progetto stesso. Il treno è costituito da otto carrozze e due locomotori posizionati alla testa e alla coda del convoglio.

Tre sono le carrozze sanitarie, ognuna con posti letto di terapia intensiva per pazienti ventilati in modo invasivo. Ci sono poi due carrozze tecniche, necessarie per il funzionamento delle apparecchiature medicali e, in particolare, per ospitare i gruppi elettrogeni che creano un sistema indipendente di alimentazione delle dotazioni sanitarie. Altre due carrozze sono predisposte la prima con posti letto per il personale sanitario e la seconda per il coordinamento tecnico-sanitario e per l’atra filtro necessaria per il passaggio tra l’area pulita e l’area operativa. Infine l’ultima è la carrozza magazzino per il trasporto di tutti i materiali e i dispositivi medici. Il convoglio è stato progettato per offrire un livello di assistenza sanitaria fino alla terapia intensiva, anche in biocontenimento, con la possibilità di integrare altre carrozze con ulteriori funzioni medico-sanitarie.

Ognuna delle tre carrozze sanitarie può trasportare fino a sette pazienti per un totale di 21 postazioni disponibili. Queste carrozze sono gestite da personale sanitario specializzato, personale tecnico-logistico e di direzione per un massimo di 45 operatori. Inoltre il treno ha tutta l’attrezzatura necessaria a gestire qualsiasi tipo di emergenza o calamità, con 21 ventilatori polmonari, 1 ecografo, 2 emogas analizzatore, 21 tra monitor, aspiratori e altre attrezzature, 3 postazioni di monitoraggio. Francia, Germania e altri paesi europei hanno già chiesto informazioni dichiarandosi pronti a copiare il treno sanitario italiano. Che, purtroppo, vista che, con il peggioramento della situazione, la pressione sulle strutture sanitarie in diverse zone è tornata ad essere insopportabile, potrebbe molto presto diventare operativo.

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