Falsa partenza


Non parte nel modo migliore l’avventura di Acquaroli alla guida delle Marche tra l’infelice affermazione sull’app Immuni, l’inutile lettera spot al presidente Mattarella e, soprattutto, le difficoltà e la lunga attesa per la composizione della giunta regionale

Se è vero che il buongiorno si vede dal mattino, le prospettive per la nostra regione e per il nuovo governo regionale non sembrano certo essere delle migliori. Le prime mosse e, ancor più, le prime uscite pubbliche del nuovo governatore delle Marche, Francesco Acquaroli, non sono state certo incoraggianti. Anzi, in qualche caso il presidente della Regione si è reso protagonista di autentici autogol che hanno avuto rilevanza anche a carattere nazionale. Quel che è peggio, però, è che, a 22 giorni dalle elezioni che hanno sancito lo storico successo del centrodestra nelle Marche e dello stesso Acquaroli, ancora siamo in attesa della nuova giunta regionale.

Come è nostra abitudine non stiamo dietro né, tanto meno, commentiamo voci, supposizioni e pettegolezzi, quindi tutte le indiscrezioni ascoltate e lette in questi giorni sulle difficoltà di trovare la giusta “quadra”, tra l’esigenza di non scontentare i partiti che hanno contribuito in maniera determinante alla vittoria e la necessità di dare ad ogni territorio la giusta rappresentanza, non hanno per noi alcun valore. Ci interessano e ci limitiamo a considerare i fatti concreti, chiari ed indiscutibili. Ed il fatto principale è, appunto, che dopo 22 giorni siamo ancora senza governo regionale.

Nulla di nuovo, per carità. E’ il solito insulso e stucchevole teatrino della vecchia e deteriore politica, la lotta per spartirsi e per accaparrarsi le poltrone più importanti che viene prima di ogni altra cosa. Però in questa circostanza, vista la situazione che stiamo vivendo, era lecito attendersi ben altro atteggiamento, un maggiore senso di responsabilità nei confronti dei cittadini marchigiani. Il ritorno dell’emergenza covid, con la crescita anche nelle Marche dei contagi (sicuramente ci sono regioni che stanno peggio ma proprio per questo è fondamentale la massima attenzione ora), in particolare nelle province del sud che a marzo e ad aprile erano state toccate solo marginalmente, dovrebbe essere affrontata da un governo regionale presente e operativo a tutti gli effetti.

Invece siamo ancora in attesa che Acquaroli comunichi le sue scelte (ammesso e non concesso che siano davvero “sue” le scelte). “In questa fase di ritorno del pericolo della pandemia – si legge in una nota di “Dipende da Noi” – che registra una crescita di casi e mobilita di nuovo il sistema sanitario, la Regione Marche ha il dovere di essere tempestivamente operativa e di attivare il proprio piano di intervento. Al tempo stesso deve comunicare ai marchigiani in modo chiaro e congruente, in maniera da favorire nella stessa popolazione i comportamenti più adeguati alla situazione”.

Fatti tutti gli scongiuri del caso, e naturalmente augurandosi che non ce ne sarà bisogno, è questo il momento in cui bisogna prepararsi al meglio per affrontare un’eventuale nuova situazione di emergenza, bisogna programmare ed essere pronti se il numero dei contagi dovesse crescere ulteriormente e, con essi, anche il numero di ricoveri, anche nelle terapie intensive. Tra l’altro ci sarebbe in questo momento anche l’urgenza di affrontare il problema vaccini, ovviamente quelli per l’influenza stagionale, le cui scorte a disposizione delle Marche sono quasi sufficienti per coprire la popolazione considerata a rischio ma, di fatto, non consentono a chi rientra in quelle categorie di vaccinarsi (ovviamente a pagamento).

E sappiamo bene quanto sia importante quest’anno, con l’epidemia da covid in corso, un alto tasso di vaccinazione. Servirebbe il tempestivo e deciso intervento del governo regionale che, però, ancora non c’è. “Di fatto la nuova giunta Acquaroli è in alto mare – prosegue la nota di “Dipende da Noi” – i partiti che la compongono sono ancora impegnati nelle trattative per la composizione dell’esecutivo, dunque chi dovrebbe governare la Regione è distratto dal suo impegno prioritario in fase come questa. Il movimento “Dipende da Noichiede che finisca questo stato di inattività: chi ha voluto la guida della Regione ora deve dimostrare nei fatti la sua dedizione al bene comune e alla tutela della salute dei cittadini”.

Oltre a questo fondamentale aspetto, sicuramente prioritario, dalla nuova giunta regionale e dalla nuova maggioranza che governerà le Marche nei prossimi 5 anni ci si aspetta anche che le promesse di maggiore attenzione nei confronti del territorio piceno diventino subito realtà, già dalla predisposizione stessa della giunta. Su questo punto i candidati consiglieri regionali del territorio hanno battuto a lungo, praticamente la loro campagna elettorale si è incentrata soprattutto su questo aspetto ed ha indiscutibilmente prodotto i risultati sperati. Ora è il momento che dalle parole si passi ai fatti, assicurando al nostro territorio una forte e significativa rappresentanza. In questo senso la nuova legislatura non è partita nel migliore dei modi, anzi (ma, è bene sottolinearlo, non certo per responsabilità della nuova maggioranza).

Per una serie di astrusi calcoli e meccanismi, di fatto la rappresentanza del territorio piceno in Consiglio regionale è scesa dai 4 consiglieri regionali della passata legislatura ai 3 attuali: Antonini (Lega), Casini (Pd), Castelli (FdI), quest’ultimo in predicato di entrare in giunta. Per dare realmente seguito alle promesse della campagna elettorale (quando lo stesso presidente Acquaroli ha più volte sottolineato le presunte penalizzazioni per il territorio piceno), il nuovo governatore dovrebbe avere il coraggio di assegnare 2 assessorati a rappresentanti della provincia di Ascoli.

In alternativa dovrebbe quanto meno assegnare all’unico assessore piceno deleghe fondamentali, come quella sulla sanità che sarebbe davvero un segnale forte. Con un unico assessore del Piceno il minimo che ci si possa attendere, poi, è che il prescelto sia nominato vice presidente della giunta, oppure almeno la presidenza del Consiglio regionale dovrebbe andare ad un esponente del nostro territorio.

E’ giusto ricordare che nella passata giunta Ceriscioli l’ascolana Anna Casini aveva deleghe di grande importanza (lavori pubblici, urbanistica, infrastrutture e quella sull’agricoltura che, per diverse ragioni, è molto ambita) ed era anche il vicepresidente della giunta stessa, con il consigliere regionale Piero Celani (Forza Italia) che era vicepresidente del Consiglio regionale. E’ chiaro che poi, più che le “poltrone”, sono fondamentali gli atti concrete, le scelte politiche si faranno per il nostro territorio. Ma, è inutile nasconderlo, ci si aspetta già dalla composizione della squadra di governo un segnale forte ed inequivocabile che vada in questa direzione.

E a proposito di segnali, i primi lanciati dal neo governatore marchigiano sono stati a dir poco imbarazzanti. La sua “infelice” dichiarazione sull’app “Immuni”, rilasciata nel corso di un approfondimento di Rainews 24, ha avuto vasta risonanza a livello nazionale. “Non serve se non ce l’hanno tutti, quindi non la scarico” ha affermato Acquaroli, sostenendo la bizzarra tesi che quell’app avrebbe efficacia solo se la scaricano tutti.

Detto che il ruolo istituzionale che riveste gli imporrebbe ben altro tipo di atteggiamento, è evidente che non è per nulla come sostiene Acquaroli. Non dovrebbe essere così complicato da comprendere, nel caso, però, il governatore delle Marche può leggere attentamente la spiegazione dettagliata che “Pagella Politica” ha fatto sull’argomento, proprio prendendo spunto dalla sua affermazione. Meno risalto, ma non meno imbarazzante, ha avuto invece la lettera che lo stesso Acquaroli ha scritto al presidente della Repubblica Mattarella in merito alla ricostruzione post terremoto.

Un inutile spot propagandistico perchè non è certo un mistero che il presidente della Repubblica non ha alcun potere in proposito. I referenti di Acquaroli per la ricostruzione dovrebbero essere il governo e il presidente del Consiglio, anche il commissario straordinario. Per altro ora che è diventato governatore Acquaroli ha tutte le possibilità di incidere seriamente, senza dover scrivere lettere a nessuno. Nel complesso, quindi, una vera e propria falsa partenza. Alla quale, però, il nuovo governatore delle Marche avrà tutto il tempo per rimediare…

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