Sicurezza delle scuole: incontro con il Comitato Scuole Sicure, assist al sindaco


Fioravanti ha incontrato i rappresentanti del Comitato Scuole Sicure Ascoli che hanno chiesto ed offerto massima collaborazione sul tema della sicurezza delle scuole e hanno proposto al Comune un progetto innovativo per mettere in sicurezza studenti e personale scolastico

Un timido segnale, uno spiraglio che nei prossimi giorni si capirà se è davvero l’inizio di una reale e concreta presa di coscienza da parte del primo cittadino in merito al problema della sicurezza delle scuole, oppure l’ennesima illusione. Martedì scorso (23 giugno) il sindaco Fioravanti ha ufficialmente incontrato i rappresentanti del Comitato Scuole Sicure di Ascoli. Una notizia “normale” in qualsiasi altra parte al mondo ma che, in quel posto particolare che è il capoluogo piceno, diventa qualcosa di assolutamente straordinario. Basterebbe pensare che il Comitato Scuole Sicure di Ascoli è nato subito dopo il terremoto del 2016 ma quello che si è svolto martedì è a tutti gli effetti il primo incontro istituzionale con il Comune di Ascoli.

Il precedente sindaco Castelli, tutto preso nel portare avanti la pantomima delle scuole cittadine che non avevano avuto problemi (solo milioni di danni e addirittura una scuola chiusa perché inagibile…), si è sempre rifiutato di incontrare i rappresentanti del Comitato. Le conseguenze della sua dissennata politica in tema di sicurezza delle scuole la stiamo pagando a caro prezzo ed inevitabilmente ha condizionato anche l’operato dell’attuale primo cittadino. Che in campagna elettorale ha fatto promesse che chi conosce l’attuale situazione cittadina sapeva perfettamente che non avrebbe potuto mantenere.

Ma, soprattutto, una volta eletto non ha avuto il coraggio di fare un’operazione di verità sul tema, aggrappandosi ad improbabili “scuse” e giustificazioni per cercare (inutilmente) di coprire i “disastri” commessi dal suo predecessore. Ora questa importante apertura, l’incontro con chi si occupa concretamente di sicurezza delle scuole, che naturalmente è solamente un primo importante passo a cui dovranno seguire fatti concreti.

Il comitato ha voluto presentarsi al sindaco per quello che effettivamente siamo – si legge in una nota del Comitato Scuole Sicure Ascoli – cioè la prima e fino a poco fa l’unica, associazione di scopo specifica per la sicurezza delle scuole. La nostra rappresentatività deve essere tenuta nella dovuta considerazione da chiunque voglia occuparsi seriamente del problema. Per questo ben vengano confronti tra l’amministrazione comunale con rappresentanti di istituto, dirigenti ed altre figure, ma si dovrà sempre tener conto del Comitato Scuole Sicure Ascoli Piceno.

Al sindaco abbiamo ribadito che come associazione siamo apartitici, a prescindere dal pensiero del singolo componente associato o membro del direttivo che non riguarda comunque l’associazione, e c he guardiamo esclusivamente al nostro obiettivo e ai contenuti basandoci mai su semplici promesse. A noi interessano i fatti concreti nei tempi minimi possibili. Per questo abbiamo deciso di fare un tentativo estremo di dialogo, ben sapendo che ci siamo dati una scadenza e che entro il 5 agosto dovremo prendere decisioni importanti che poi saranno successivamente comunicate”.

Presentazioni e doverose precisazioni a parte, l’incontro è servito al Comitato Scuole Sicure per presentare le proprie proposte al primo cittadino per fare concretamente in modo che, per quanto riguarda la sicurezza, si passi finalmente dalle parole ai fatti. In particolare il Comitato ha chiesto e offerto massima collaborazione, chiedendo da un lato al sindaco di essere messi tempestivamente al corrente di ogni iniziativa, di ogni iniziativa, con informazioni precise e dettagliate sugli aspetti economici e, soprattutto, sui tempi di realizzazione.

Dall’altro, però, ha offerto la massima disponibilità a mettere a disposizione dell’amministrazione stessa risorse, tecnici e professionalità per i progetti da portare avanti. Soprattutto, però, il Comitato Scuole Sicure ha presentato e proposto al sindaco Fioravanti il proprio progetto pilota “Mettiamoli al sicuro” che prevede l’installazione in ogni aula di un sensore capace di intercettare le onde primarie del terremoto per dare subito l’allarme e i banchi antisismici in grado di offrire protezione ai ragazzi stessi (sono in grado di sostenere un urto di una tonnellata).

Un progetto semplice e di rapida applicazione che permetterebbe di assicurare un ottimo livello di sicurezza, nell’attesa (che di certo non sarà breve) che l’amministrazione comunale avvii e completi il progetto complessivo per la sistemazione delle scuole cittadine (sfruttando finalmente gli oltre 30 milioni di euro che sono stati stanziati da ormai 3 anni per le scuole ascolane). Il progetto, nato dopo un’attenta analisi della situazione dell’edilizia scolastica nel nostro e, soprattutto, nel nostro territorio, era stato presentato circa 2 anni fa.

Alla base l’idea, semplice ed efficace, che, non potendo agire in tempi rapidi sulle strutture, si è pensato allora di fare in modo che ogni classe possa avere degli strumenti e dei dispositivi per la salvaguardia della vita: sensori capaci di intercettare le onde primarie dei terremoti (e quindi in grado di dare l’allarme con l’anticipo necessario per consentire ai ragazzi e al personale scolastico di mettersi in sicurezza) e banchi antisismici in grado di proteggere i ragazzi stesso. “E’ un progetto strutturale che mettiamo a disposizione di chiunque voglia accettarlo” aveva spiegato allora il presidente del Comitato Enrico Gaspari.

Quasi superfluo aggiungere che l’allora sindaco di Ascoli Castelli non ha neppure preso in considerazione questa importante possibilità di garantire la sicurezza, mentre diversi Comuni (non solo marchigiani) si sono rivolti al Comitato ascolano. Primo tra tutti il Comune di Castel di Lama ma, restando nelle Marche, anche il Comune di Senigallia che ha installato i sensori per l’allarme ed ha iniziato anche a dotare le varie scuole di banchi antisismici.

Ora anche il Comune di Ascoli ha l’opportunità di poter usufruire di questo importante progetto e, al tempo stesso, il sindaco Fioravanti e la sua amministrazione comunale hanno la grande ed irripetibile occasione di dimostrare per una volta con i fatti (e non con vuoti e improponibili slogan) di avere effettivamente a cuore la sicurezza dei ragazzi ascolani (e naturalmente di tutto il personale scolastico).

Anche perché il costo complessivo per mettere in sicurezza le scuole ascolane grazie a questo progetto non è certo eccessivo (il sensore per l’allarme ha un costo di circa 100 euro, i banchi antisismici meno di 300 euro a coppia per le medie, sotto i 250 euro per le elementari) e, secondo un calcolo approssimativo fatto insieme al sindaco stesso, sicuramente dovrebbe essere inferiore al mezzo milione di euro. Come confermano i rappresentanti del Comitato, poi, non ci sono ostacoli burocratici che possano rallentare la sua attuazione.

In un certo senso, quindi, il sindaco è “spalle al muro”, non ha appigli concreti per dire no ad un simile progetto. Non resta che aspettare, quindi, il prossimo confronto tra il primo cittadino e il Comitato Scuole Sicure di Ascoli che dovrebbe avvenire la prossima settimana.

Per il momento siamo ancora in una fase di elaborazione anche sulla base di quello che ci risponderà il sindaco alle proposte concrete fatte, ma noi andremo avanti in un modo oppure in un altro – conclude la nota del Comitato – l’obiettivo è e resta quello di sempre e cioè di mettere in sicurezza da subito più vite possibili e abbiamo voluto dare una chance in più a questa amministrazione considerando che tutto sommato è nuova e che forse ha ereditato un giudizio erroneo dell’amministrazione precedente che non aveva avuto modo di capire quanto noi possiamo essere importanti ed utili per questa città in particolare.

Noi abbiamo messo a disposizione del Comune di Ascoli, se ne vorrà approfittare, la nostra esperienza, i nostri studi, i nostri contatti e referenti ed un progetto concreto già noto applicabile già da domani. Il sindaco si è mostrato apparentemente aperto a questa nostra proposta, preludio ad un obiettivo che tutti condividiamo che però richiederà anni per una completa realizzazione e ci ha chiesto una settimana di tempo per valutare le proposte che abbiamo fatto. La promessa è quindi quella di risentirci e rivederci la prossima settimana, incontro in cui raccoglieremo le reali intenzioni e possibilità”.

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