Cura al plasma, tanto rumore per nulla!


Le “farneticazioni” dei complottisti e dei soliti sciacalli della politica e dell’informazione spazzate via dalle notizie che arrivano dallo Spallanzani e dal viceministro alla salute Sileri. Fake news sulla cura al plasma anche nelle Marche

Per giorni, in merito alla cura al plasma, abbiamo letto sui social i soliti slogan “complottisti” come “nessuno ce lo dice”, “I tg non ne parlano”, “i poteri forti non vogliono farci guarire”, “stanno nascondendo la cura per i vaccini” e amenità del genere. Non dovrebbe essere necessario essere dei “geni” per rendersi conto che è semplicemente demenziale vaneggiare di una presunta volontà di non far trapelare un’informazione di cui, in realtà, si parla in continuazione su tutti i giornali, nelle radio e nelle tv (e ovviamente sui social media) e che da giorni è al centro del dibattito.

Servirebbe, invece, un briciolo di intelligenza in più per capire che plasma e vaccino non possono essere in alcun modo uno alternativo all’altro, per il semplice fatto che il plasma serve per curare e l’eventuale vaccino invece per prevenire. Ottusità mentale a parte, però, è a dir poco paradossale che proprio a proposito della cura al plasma sono passate quasi sotto silenzio e sui social sono state praticamente ignorate (a proposito del “nessuno ce lo dice”…) due notizie che in realtà sono l’ulteriore e definitiva dimostrazione di quanto farneticanti e infondate siano determinate teorie complottiste (puntualmente riprese e fatte proprio dai soliti “sciacalli” della politica e dell’informazione).

La prima arriva dallo Spallanzani di Roma, dove il direttore scientifico Giuseppe Ippolito, a margine della conferenza stampa di presentazione dell’avvio dell’indagine di sieroprevalenza nel Lazio, ha rivelato come proprio il suo istituto è già da qualche settimana al lavoro per la raccolta di plasma.

La Regione Lazio – ha spiegato Ippolito – ha adottato un atto ufficiale più di 2 settimane fa per avviare un modello di raccolta e per mettere a punto la titolazione del livello di anticorpi neutralizzanti, affidata all’istituto Spallanzani. E’ stato anche avviato il coordinamento di un programma nazionale che vedrà il nostro istituto impegnato. La Regione ha attivato una procedura per la donazione e per la scelta, in maniera da organizzare questo sistema”.

L’altra notizia arriva direttamente dalla bocca del viceministro alla salute Pierpaolo Sileri. “L’orientamento del ministero sull’utilizzo del plasma – ha spiegato Sileri – è andare avanti ma sempre sulla base delle evidenze scientifiche. E a breve sono attesi primi risultati dalle sperimentazioni. Bisogna investire su questa ricerca ed il Centro nazionale sangue (Cns) si è già attivato da tempo”. In altre parole, tanto rumore per nulla.

La Regione Lazio da settimane, con lo Spallanzani, ha attivato un progetto di raccolta del plasma, mentre il Cns da tempo sta portando avanti sperimentazioni e ricerca sul plasma. Entrambe le iniziative vanno avanti da settimane, da ben prima che si scatenasse la “gazzarra” mediatica sul (molto presunto) complotto contro la cura al plasma. Il tutto alla “luce del sole”, sulla base di atti pubblici. Naturalmente gli esperti del settore, quelli che studiano da decenni la materia (e non da qualche settimana come i “tuttologi” dei social) non possono che essere cauti e sottolineare che, pur se i presupposti sono buoni, servono maggiori dati per tirare conclusioni serie.

E’ necessario adottare uno studio randomizzato controllato (che i “tuttologi” di cui sopra e i tanti politici che hanno cavalcato questa ennesima amenità sapranno benissimo di cosa si tratta…) anche per non dare false speranze” afferma ancora Ippolito. Ma, al di là delle questioni più propriamente scientifiche, di cui sarebbe opportuno che ne parlassero gli esperti veri, il dato di fatto incontrovertibile è che, alla luce dei fatti, l’ennesimo improbabile complotto si è sciolto come neve al sole.

E ancora una volta è del tutto evidente che siamo di fronte alle solite squallide speculazioni politiche, di partiti ed esponenti politici che, alla disperata ricerca di recuperare un po’ di quel consenso che sta sempre più scemando, sono pronti a cavalcare qualsiasi idiozia, qualsiasi amenità (pur se palesemente impresentabile) per sobillare i “boccaloni” che ancora abboccano. La conferma che alla base c’è solo bassa speculazione politica è arrivata proprio dalla nostra regione.

Domenica mattina (10 maggio) tutti gli organi di informazione hanno riportato la notizia secondo cui il Comitato etico regionale avrebbe detto no alla sperimentazione della cura per i malati Covid con plasma iperimmune (unica regione d’Italia a sospendere la sperimentazione). Senza neppure attendere conferme o perdere tempo a verificare cosa stesse realmente accadendo, subito il gruppo regionale della Lega è andato all’attacco della Regione e di Ceriscioli.

Chi non vorrebbe guarire senza dove passar dalla terapia intensiva come invece la sanità regionale sembra voler ribadire con le sue scelte? – accusano i leghisti in una nota – Ceriscioli metta da parte i cattivi consigli, magari di qualche virologo, e faccia, come al solito, il fanalino di coda dell’emergenza Covid. Pensi, seriamente e una buona volta, alla salute dei marchigiani consentendo da subito la sperimentazione con il plasma iperimmune”.

Poche ore dopo è emerso che, tanto per cambiare, la situazione è decisamente differente da come è stata raccontata. Non c’è alcuno stop da parte del Comitato etico (che, per altro, è un organismo tecnico ed indipendente) che ha semplicemente non ritenuta completa la documentazione presentata e, di conseguenza, si è aggiornato ai prossimi giorni per poter finalmente dare il via libera alla sperimentazione del plasma.

E’ incredibile leggere assurde falsità che non solo sono ridicole di per se ma contribuiscono a creare nell’opinione pubblica solo confusione e preoccupazione – ha poi replicato il presidente Ceriscioli – è una fake news tra le più indecenti mai sentite, è da irresponsabili dare notizie false”. Davvero triste ma, purtroppo, per nulla sorprendente, visto che questi 2 mesi ci hanno confermato che la propaganda e la speculazione politica non si fermano certo neppure di fronte alla drammatica emergenza.

Piuttosto, sempre per quanto riguarda il plasma è opportuno fare alcune precisazioni. Partendo dal fatto che mettere in relazione questa cura con il vaccino è del tutto fuori luogo. Come spiega il direttore sanitario dell’ospedale Spallanzani, Francesco Vaia, “al di là dell’efficacia terapeutica, è fondamentale chiarire che c’è una differenza sostanziale tra il plasma e il vaccino e mai queste due cose possono ritenersi sovrapponibili. Il plasma è un atto terapeutico che si fa a persone malate, il vaccino è un atto di prevenzione che ci tutela dal possibile contagio”.

Solo chi è profondamente ignorante (nel senso di mancanza di conoscenza) può contare a ripetere la storiella della contrarietà al plasma (che per altro abbiamo visto non esistere) in funzione del vaccino. Allo stesso modo è del tutto fuori luogo parlare di scoperta rivoluzionaria, usare il plasma di un paziente guarito per  curare un malato è una tecnica che viene utilizzata da almeno una trentina di anni.

Naturalmente, anche dando per certo che le ulteriori sperimentazioni e verifiche daranno esito positivo, non mancherebbero comunque ostacoli che rendono quanto meno problematica la situazione. Discorso sicurezza (che non è certo secondario) a parte, il più grande ostacolo è rappresentato dal numero dei donatori. Sappiamo, infatti, che con il plasma donato da una persona guarita possono essere curati al massimo due pazienti.

Quindi, affinchè ci sia a disposizione un buon quantitativo di plasma iperimmune, servono tanti donatori ma non tutti i convalescenti possono esserlo. Come spiega il prof. Pierluigi Lopalco, ordinario di Igiene all’Università di Pisa, “i donatori devono essere soggetti guariti da poco, perché la quantità di anticorpi nel sangue tende a diminuire e gli anticorpi nel plasma devono essere di qualità e quantità sufficiente per essere utilizzati nella terapia”.

E’ quindi più che comprensibile la cautela che è anche e soprattutto volontà di non creare false aspettative o inutili illusioni. E pazienza se, nonostante tutto, ci sarà ancora chi invece griderà al complotto…

bookmark icon