Prove tecniche di fine lockdown ad Ascoli


Più gente in giro ad Ascoli, rispetto alle settimane precedenti, giovedì pomeriggio 24 aprile. Piazza del popolo e piazza Arringo restano ancora deserte ma nelle vie limitrofe decine di persone in giro, la maggior parte senza mascherina. Allentamento anche nei controlli

Magari sarà solamente un caso. Sicuramente dopo oltre 40 giorni di lockdown la stanchezza inizia a farsi sentire e, con l’arrivo anche delle belle giornate, non è facile restare in casa. Ma rispetto alle settimane scorse sicuramente ad Ascoli venerdì 24 aprile nel pomeriggio circolavano molte più presone, sia a piedi che in macchina. Non vorremmo che le vicende degli ultimi giorni, gli annunci del governatore delle Marche Ceriscioli e la lettera dei sindaci dell’Ascolano al presidente del Consiglio siano stati male interpretati da molti e si sia diffusa in diverse persone l’impressione che il peggio alle spalle e che non sia più così necessario rispettare così a fondo certe restrizione.

Se così fosse sarebbe un gravissimo errore perché, se è vero che la provincia di Ascoli continua ad avere un numero limitato di nuovi positivi, è comunque molto pericoloso e decisamente imprudente allentare l’attenzione proprio ora, a pochi giorni dalla prima parziale riapertura. E’ bene ricordare che, anche se siamo ancora in attesa di conoscere nel dettaglio le modalità, è vero che il premier Conte ha già annunciato che dal 4 maggio verranno eliminate alcune restrizioni.

Ma lo stesso presidente del Consiglio e tutti i tecnici e gli esperti allo stesso modo hanno sottolineato come in quelle zone in cui dovesse verificarsi un aumento improvviso di casi si provvederà immediatamente a chiudere nuovamente (o a non riaprire se dovesse accadere prima del 4 maggio). E sarebbe veramente da idioti, oltre che estremamente pericoloso, se, dopo tanti sacrifici e dopo che i cittadini ascolani e di tutto il territorio hanno dimostrato così a lungo un encomiabile rispetto delle norme restrittive, si rovinasse tutto con comportamenti sbagliati proprio negli ultimi giorni.

Il sospetto che ci sia un’evidente differenza rispetto alle settimane precedenti nasce già percorrendo la Piceno Aprutina dove (poco prima delle 16) si nota un insolito (per il periodo) e molto più sostenuto traffico in entrambe le direzioni. Sospetto che si rafforza osservando il parcheggio del centro commerciale Oasi dove il numero delle auto in sosta sono quanto meno il doppio rispetto alle precedenti giornate. Traffico decisamente più sostenuto anche all’interno della città, con, a differenza delle settimane precedenti, un numero di auto consistente ferme al semaforo all’incrocio in via Mari in tutte e quattro le direzioni.

Anche a piedi ci sono molte persone in circolazione tra piazza Immacolata e le vie limitrofe. E quello che salta subito agli occhi che la grande maggioranza delle persone che si incontrano sono anziani, quasi tutti senza mascherine che, per altro, spesso formano capannelli di 4-5 persone senza minimamente preoccuparsi del cosiddetto distanziamento sociale. E’ opportuno specificare che quando parliamo di molto più traffico, sia veicolare che pedonale, il riferimento è ovviamente con le settimane precedenti quando, a quello stesso orario, la città era sinistramente deserta, praticamente non si incontravano auto e le persone in giro a piedi (da piazza Immacolata al centro) si potevano contare sulle dita di una mano.

L’altra cosa che salta decisamente agli occhi è l’assenza di controlli sia all’ingresso che nelle zone adiacenti al centro. La settimana scorsa avevamo incrociato numerosi posti di blocco, tra polizia municipale, polizia stradale, polizia provinciale e carabinieri. Addirittura prima di arrivare a corso Vittorio Emanuele per ben 4 volte eravamo incappati in controlli accurati. Questa volta nulla, l’unico posto blocco incontrato è subito dopo il ponte di Porta Maggiore, con una pattuglia dei carabinieri ferma di fronte all’edicola davanti alla Taverna di Cecco.

A conferma del deciso aumento delle persone in circolazione le zone blu di corso Vittorio Emanuele, nelle settimane precedenti a quell’ora praticamente deserte, questa volta sono quasi piene, con qualche posto libero all’altezza dei giardini pubblici ma, dal termine dei giardini stessi, tutti gli spazi di sosta occupati. Quello che non cambia rispetto alle settimane precedenti è il silenzio spettrale, anche se in corso Vittorio Emanuele ci sono alcune persone a passeggio (e ci sono anche un paio di negozi aperti).

Di assolutamente diverso, invece, è che lungo la pista ciclabile questa volta passano diverse biciclette e anche un paio di persone che fanno jogging.  Un altro aspetto per certi versi singolare è che, nonostante la maggiore presenza di persone in giro, sia piazza Arringo che piazza del Popolo restano praticamente deserte. Nella prima, assolata e ancora più suggestiva, incrociamo solo una persona che transita velocemente in bici, poi il più assoluto deserto.

Scenario che cambia radicalmente svoltando in via Trieste, dove si incontrano diverse persone a passeggio (la maggior parte senza mascherina), con davanti ad alcuni negozi file ordinate e silenziose di persone in attesa. Come detto praticamente deserta anche piazza del Popolo, uno spettacolo decisamente spettrale rotto solamente dal veloce passaggio di un ragazzino in bicicletta. Anche in questo caso basta svoltare verso via D’Ancaria che lo scenario cambia decisamente. Diverse persone a passeggio, altre che chiacchierano amabilmente tra loro (pur se, in questo caso, rispettando in pieno il distanziamento).

Stessa situazione in via Ceci e via del Trivio e nella zona di corso Mazzini verso Porta Romana. Ci spostiamo per circa mezzora tra le vie limitrofe alla piazza senza incontrare alcun controllo. Stesso scenario e situazioni simili nel percorso di ritorno, ancora una volta sulla pista ciclabile di corso Vittorio Emanuele ci sono diverse persone che passano in bicicletta e, di nuovo, un paio di persone che corrono indisturbati. Transitano un’auto della polizia ed una dei vigili urbani che, però, non si fermano e proseguono nel loro giro.

Anche in questo viaggio di ritorno l’unico posto di blocco che incrociamo è all’altezza del ponte di Porta Maggiore, un’auto della polizia ed una dei vigili subito prima della deviazione per i “Mulini”, poi null’altro neppure all’uscita della città. Dopo aver circolato per un paio d’ore la sensazione iniziale è divenuta una certezza. Non ci sono dubbi che abbiamo incontrato molta più gente in giro, così come non ci sono dubbi che, rispetto alle settimane precedenti, abbiamo verificato un allentamento anche nelle misure di controllo.

Magari sarà stato un caso, forse alla vigilia di due giorni festivi era inevitabile che si muovesse, per esigenze varie, un maggior numero di persone. Inevitabile, però, l’invito ai cittadini ascolani, all’amministrazione comunale e alle forze dell’ordine di non abbassare la guardia proprio ora che si inizia ad intravedere un primo importante traguardo. Negli oltre 40 giorni di quarantena la città di Ascoli e l’intera provincia hanno mantenuto un numero di contagi molto limitato.

Sarebbe una vera e propria beffa che qualcosa cambiasse proprio negli ultimi giorni (almeno si spera) di lockdown.

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