Inizio 2020 funesto, “La domenica del villaggio” torna tra una settimana


Con il nuovo anno che si è aperto con l’assurda tragedia di San Marco, è impossibile (almeno per noi) trovare lo spirito e la voglia di sorridere degli eventi della settimana. La tradizionale rubrica  “La domenica del villaggio” torna domenica 12 gennaio 2020

Probabilmente siamo diventati un po’ bacchettoni. O forse, con il passare degli anni, invece di diventare più cinici, come generalmente dovrebbe accadere, abbiamo acquisito una sensibilità esagerata. Però con un inizio del 2020 così triste e drammatico per il nostro territorio, colpito dalla tragedia che ha funestato la notte di Capodanno, non abbiamo voglia e, soprattutto, non ci sembra per nulla opportuno sorridere e scherzare sugli eventi che si sono succeduti tra la fine del 2019 e l’inizio del 2020 (e ce ne sono numerosi che meriterebbero di essere trattati con la consueta scanzonata ironia).

Anche perché quella di San Marco (dove, poco dopo la mezzanotte del 31 dicembre, è morto un ragazzo di 26 anni cadendo in dirupo, mentre cercava di spegnere un principio di incendio provocato dai botti di mezzanotte) è una tragedia che si poteva e si doveva evitare e che avrebbe almeno dovuto far riflettere. Per questo e per il fatto che sono trascorse appena 48 ore da quando una comunità già duramente colpita in questi ultimi anni, quella di Arquata del Tronto, ha dato l’estremo saluto allo sfortunato Valerio, in questa prima domenica del nuovo anno non ce la sentiamo di fare finta di nulla.

C’è un anno intero di fronte, ci saranno tante altre domeniche per sorridere ironicamente sui fatti e sulle notizie degli ultimi giorni locali e nazionali. Abbiamo quindi deciso di sospendere la tradizionale rubrica domenicale “La domenica del villaggio” che tornerà la prossima settimana, domenica 12 gennaio. Per quanto possa contare ci sembra una doverosa forma di rispetto nei confronti di una comunità ancora scossa dal lutto. Senza polemica, ma semplicemente come constatazione, francamente ci saremmo aspettati un atteggiamento e un comportamento simile da parte delle istituzioni locali che pure in passato avevano manifestato una particolare sensibilità in occasioni in qualche modo simili.

Chi ha memoria ricorda, ad esempio, i commenti feroci e stizziti di alcuni degli attuali amministratori comunali il 18 agosto 2018 quando, a pochi giorni dalla tragedia del ponte Morandi di Genova, prese regolarmente il via il campionato di serie A, per giunta con la partita più attesa della giornata (Chievo – Juventus che rappresentava anche l’esordio di Cristiano Ronaldo nel campionato italiano). O, ancora, qualche mese dopo quando, dopo la tragedia di Corinaldo, con lo stesso sdegno e con gli stessi toni veementi si chiedeva che la sospensione dei campionati delle varie discipline sportive venisse estesa dalle Marche a tutto il territorio nazionale. In coerenza con quelle dure prese di posizione era inevitabile attendersi, ora che la tragedia aveva colpito direttamente il nostro territorio, un comportamento conseguente.

Senza troppi giri di parole, già la notte di Capodanno quando, dopo l’una di notte, si è diffusa la notizia della morte di un ragazzo a San Marco, era lecito attendersi che la festa in piazza del Popolo venisse interrotta. Ancora più, dopo qualche ora di riflessione, fedeli a quel sentimento di profondo rispetto manifestato un anno fa in circostanze in qualche modo simili, ci si attendeva l’annullamento del concerto di Capodanno in programma la sera del 1 gennaio 2020 al teatro Ventidio Basso. Nel corso della vita capita a tutti di cambiare idea, anche in maniera così radicale.

Per altro ci rendiamo perfettamente conto che in queste delicate circostanze c’è concretamente il rischio (praticamente una certezza) che qualsiasi decisione venga presa si finisca per essere contestati e criticati. Quindi, pur non condividendola, rispettiamo la decisione del sindaco Fioravanti e dell’amministrazione comunale che non hanno ritenuto opportuno fermare la festa in svolgimento in piazza del Popolo e non hanno annullato o rinviato il concerto di Capodanno al Ventidio Basso (limitandosi ad annullare il brindisi augurale che solitamente viene fatto in questa occasione).

Certo, però, almeno si poteva evitare, nelle ore successive al concerto stesso, la pubblicazione sui social delle foto che ritraevano alcuni esponenti dell’amministrazione comunale sorridenti e in posa nel teatro ascolano. Ancor più in considerazione del fatto che, in qualche profilo facebook e instagram, subito prima di quelle foto allegre e festose era stato pubblicato il tradizionale simbolo del lutto. Soprattutto, però, dal primo cittadino e dall’amministrazione comunale era lecito attendersi una riflessione sul fatto che, a differenza della quasi totalità dei Comuni del territorio, ad Ascoli non sono stati vietati i botti ma ci si è limitati ad un’inutile raccomandazione alla prudenza.

Ovviamente non siamo così ingenui e sprovveduti dal credere con assoluta certezza che, se anche nel capoluogo piceno fosse stata in vigore l’ordinanza anti botti, sicuramente non si sarebbe verificata la tragedia di San Marco. Ma il fatto che dopo 7 anni nei quali in Italia non si erano più verificati decessi, proprio ad Ascoli si è tornati a morire a causa dei botti di fine anno (e sempre nel capoluogo piceno ci sono stati altri due feriti gravi) doveva quanto meno indurre sindaco e amministrazione comunale ad avere la sensibilità necessaria per riflettere sulla propria (secondo il nostro punto di vista sbagliatissima) scelta. Ma, come per il coraggio, la sensibilità se uno non ce l’ha non se la può far venire…

Come abbiamo anticipato magari sarà eccessiva, ma la nostra sensibilità non ci permette in questo momento di occuparci di cose “frivole”, di avere la voglia né lo spirito adatto per sorridere. Per questo riteniamo opportuno sospendere per questa settimana il tradizionale appuntamento domenicale con “La domenica del villaggio”, dando appuntamento a tutti i nostri lettori a domenica 12 gennaio 2020.

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