“Pinocchio andante”: “Pagella Politica” stronca Giorgia Latini


Dopo quello sul Tesoro dei Longobardi, nuovo clamoroso autogol della parlamentare leghista ascolana. Che in un post al vetriolo su facebook parla di “sbarchi alle stelle” a settembre con il nuovo governo ma viene inesorabilmente smentita dai dati

Giorgia Latini è la prima parlamentare ed esponente politico del territorio piceno che entra nel sito di “Pagella Politica”. E lo fa conquistando, grazie alla sua recente (mercoledì 25 settembre) dichiarazione sui migranti, conquistando il titolo di “Pinocchio andante”. Un riconoscimento di cui certo non può andare fiera la parlamentare leghista ascolana, non nuova a simili imbarazzanti autogol.

Come non ricordare, ad esempio, sempre in tema di migranti l’imbarazzato tentativo nell’estate 2017, quando era assessore alla cultura della giunta Castelli (proprio così, quasi nessuno lo ricorda perché è stata un assessore a dir poco invisibile…), di nascondere il fatto che i tanto reclamati nuovi arredi per il Polo culturale di Sant’Agostino erano stati acquistati grazie al tesoretto di 140 mila euro ottenuto dal Comune per i migranti presenti sul territorio comunale.

O, in tempi più recenti, l’entusiastico annuncio della disponibilità manifestata dal ministro Bonisoli di valutare la possibilità del ritorno del Tesoro dei Longobardi ad Ascoli, inesorabilmente e clamorosamente smentita dalla lettura della traduzione stenografica dell’intervento del ministro stesso alla Camera (vedi articolo “Tesoro dei Longobardi ad Ascoli: alla Camera il ministro Bonisoli spegne le illusioni”). Questa volta, però, il post pubblicato su facebook mercoledì 25 settembre dall’on. Latini ha catturato l’attenzione di “Pagella Politica” che, dopo la solita attenta e scrupolosa verifica, ha attribuito alla parlamentare ascolana, per quella dichiarazione, il titolo di “Pinocchio andante”.

Per chi ancora non lo sapesse, “Pagella Politica” è l’unico sito italiano dedicato al fact-checking (verifica dei fatti) delle dichiarazioni dei politici italiani. E’ una Srls com­po­sta da 10 soci tra ana­li­sti po­li­ti­ci di li­vel­lo in­ter­na­zio­na­le, esper­ti di po­li­ti­ca e gior­na­li­sti tra cui an­che i fon­da­to­ri del­la più im­por­tan­te e più au­to­re­vo­le piat­ta­for­ma di fact chec­king (ve­ri­fi­ca dei fat­ti), “Fact­Chec­kEU”, sul­la po­li­ti­ca eu­ro­pea. Nes­su­no dei fon­da­to­ri, dei mem­bri o dei col­la­bo­ra­to­ri del­lo staff fa par­te di par­ti­ti e mo­vi­men­ti po­li­ti­ci. Il modo di ope­ra­re è mol­to sem­pli­ce e li­nea­re.

At­tra­ver­so il mo­ni­to­rag­gio co­stan­te del­le prin­ci­pa­li te­sta­te gior­na­li­sti­che (car­ta­cee e on­li­ne), del­le agen­zie di stam­pa, dei siti siti web e dei pro­fi­li twit­ter di po­li­ti­ci e par­ti­ti e dei siti dei mi­ni­ste­ri e del go­ver­no ven­go­no rac­col­te le di­chia­ra­zio­ni dei po­li­ti­ci. Per la ve­ri­fi­ca ven­go­no, però, scel­te esclu­si­va­men­te quel­le che pos­so­no es­se­re ana­liz­za­te sul­la base di fat­ti e dati cer­ti e ve­ri­fi­ca­bi­li. Nel dare il giu­di­zio fi­na­le sul­la ve­ri­di­ci­tà o meno ven­go­no sem­pre ci­ta­te le fon­ti dei dati sui qua­li si ba­sa­no le va­lu­ta­zio­ni “in modo da po­ter es­se­re fa­cil­men­te smen­ti­ti nel caso aves­si­mo male in­ter­pre­ta­to i dati a di­spo­si­zio­ne” (cosa che, però, fino ad oggi non è mai av­ve­nu­ta).

Se­guen­do que­sto me­to­do, alla fine “Pa­gel­la po­li­ti­ca” at­tri­bui­sce ad ogni di­chia­ra­zio­ne un giu­di­zio fi­na­le sul­la sua at­ten­di­bi­li­tà. Si va dal­le di­chia­ra­zio­ni con­si­de­ra­te as­so­lu­ta­men­te ve­ri­tie­re (“vero”) a quel­le che si av­vi­ci­na­no alla ve­ri­tà (“c’e­ri qua­si”), a quel­le par­zial­men­te fal­se o che de­for­ma­no la real­tà (“ni”) fino alle vere e pro­prie bu­gie (“pi­noc­chio an­dan­te”), con un’ul­te­rio­re ca­te­go­ria che rac­chiu­de le bu­gie più cla­mo­ro­se e scon­cer­tan­ti (“pan­za­na paz­ze­sca”).

Come detto la dichiarazione di Giorgia Latini che ha catturato l’attenzione di “Pagella Politica” è il post pubblicato dall’onorevole ascolana sulla propria pagina facebook mercoledì 25 settembre. “Porti aperti e gli ingressi in Italia tornano alle stelle, rendendo vano quanto fatto dal nostro Matteo Salvini come Ministro dell’Interno – scrive l’esponente leghista –  Con il nuovo Governo siamo sempre più succubi dell’Europa… Ma noi di certo non molliamo! La #Lega è determinata a fare una seria opposizione negli interessi degli italiani, noi non volteremo le spalle al nostro Paese!

No, gli sbarchi a settembre non sono tornati alle stelle” scrive “Pagella Politica” che, sulla base soprattutto delle cifre ufficiali (ma anche di altri fatti inconfutabili) sostiene che “Giorgia Latini si sbaglia”

Secondo i dati del Viminale aggiornati al 26 settembre 2019 – scrive “Pagella Politica” – nell’ultimo mese sono sbarcati in Italia 1.908 migranti. Dunque 1.908 è la cifra a cui la deputata Latini fa riferimento quando afferma che i numeri degli ingressi in Italia sono «tornati alle stelle». Ma questo numero è particolarmente elevato? Guardando ai dati degli ultimi cinque anni (2015-2019), la risposta è negativa. I dieci mesi con il maggior numero di sbarchi – riportati nel grafico sottostante – facevano registrare arrivi dieci volte superiori, o più. Ad esempio a giugno 2017 sono sbarcate 23.526 persone, a luglio del 2016 ne sono arrivate 23.552, a ottobre 2016, mese record finora, sono giunte in Italia via mare 27.384 persone”.

E’ del tutto evidente, quindi, che affermare che “gli sbarchi sono tornati alle stelle” non è soltanto una forzatura propagandistica ma, i dati lo dimostrano, è assolutamente e completamente fuori luogo. “Su 57 mesi, da gennaio 2015 a settembre 2019, quello in corso si posiziona 42° per numero di sbarchi” aggiunge “Pagella Politica” evidenziando, quindi, che negli ultimi 4 anni il dato registrato a settembre se non proprio tra i più bassi, si colloca comunque in fondo alla classifica perché nell’83% dei casi si è verificato un numero di sbarchi di gran lunga superiore.

Sarebbero sufficienti questi dati per non lasciare spazio a dubbi, ma c’è dell’altro. Perché se è vero che negli ultimi mesi del governo giallo-verde si sono registrati sempre dati inferiori a settembre 2019, è altrettanto innegabile che anche nel periodo in cui il ministro dell’interno era il leader leghista Salvini, ci sono stati mesi in cui si è registrato un numero di sbarchi superiore a quello di settembre 2019 (a luglio 2018, ad esempio).

Non solo, ci sarebbe anche il particolare non certo irrilevante relativo al fatto che in realtà l’attuale governo ha giurato ed è entrato in carica effettivamente solo da una quindicina di giorni e, sempre secondo i dati del Viminale, già nella prima settimana di settembre (quando ancora era ufficialmente in carica come ministro proprio Matteo Salvini) si erano verificati centinaia di sbarchi (circa un terzo degli attuali 1.900). Va, infine ricordato alla distratta parlamentare ascolana che al momento non c’è stato alcun atto o provvedimento concreto da parte del governo o del nuovo ministro dell’interno che abbia in qualche modo modificato i provvedimenti precedentemente adottati sul tema migranti.

Ci sarebbe, poi, da aggiungere che il recente accordo di Malta (con l’accoglimento di alcune richieste avanzate da anni dal nostro paese) dimostrerebbe semmai l’esatto contrario di quanto sostiene la Latini (“succubi dell’Europa”). Ma qui entreremmo in un altro ambito, si tratterebbe di discutere e confutare opinioni che, per quanto discutibili, restano comunque legittime e non certo oggetto di verifiche certe e inconfutabili.

Restando, invece, strettamente ai fatti e ai dati verificabili e inconfutabili, sulla base di quelle considerazioni “Pagella Politica” conclude stabilendo che “La deputata leghista si merita pertanto una “Pinocchio andante”. Peggio di così c’era solo la “panzana pazzesca”…

 

bookmark icon