Fenati in terra anche al Mugello


Il pilota di Ascoli continua la propria striscia negativa e non riesce a conquistare punti neanche nel gran premio di casa, a causa di una caduta. A vincere è Arbolino, compagno di Fenati, davanti a Dalla Porta e Masia

Il 2019 pare una stagione maledetta per Romano Fenati. Dopo la prima gara in cui una errata comprensione di una comunicazione della direzione gara gli è costata la vittoria, il pilota ascolano non è più riuscito a conquistare punti. Errori, scelte strategiche sbagliate e anche tanta sfortuna hanno trasformato in un incubo questa prima parte di annata.

L’impressione è che oggi Fenati non avrebbe potuto comunque ottenere un buon risultato. In Moto 3 la gara del Mugello è sempre stata molto particolare a causa dell’effetto scia sul lungo rettilineo che, nella categoria leggera, rende impossibile le fughe. Fenati aveva il passo ma era quello con la velocità di punta più bassa. Con queste premesse arrivare tra i primi su questa pista è impossibile anche se sei molto veloce in tutto il resto del tracciato.

In ogni caso è arrivata l’ennesima caduta, di cui non sono molto chiare le dinamiche. Fenati è caduto insieme a Migno e, al momento, nessuna immagine ha fatto capire a chi dei due sia da imputare la colpa e chi abbia sbagliato. A vincere è stato Tony Arbolino, compagno di squadra di Fenati, a dimostrazione che il pilota di Ascoli tutto può fare tranne che imputare colpe alla propria moto. Podio anche per Lorenzo Dalla Porta, che completa una doppietta italiana, e lo spagnolo Masia.

La prossima gara sarà in Catalogna. Tornare a conquistare punti è fondamentale, da adesso in poi Fenati deve solo cercare di ottenere buoni risultati senza alcuna velleità di classifica. Ritrovare prestazione e concretizzare le giornate in cui si è veloci dev’essere la base su cui ricostruire le proprie certezze e iniziare a programmare il futuro.

LA CRONACA

Al via Fenati mantiene la quinta posizione. I primi rimangono molto compatti, grazie alle scie sul lungo rettilineo del Mugello le posizioni si rimescolano ad ogni giro. All’ascolano capita di essere quarto e il giro dopo al termine del rettilineo addirittura quattordicesimo. La moto dell’ascolano sembra avere una velocità di punto davvero bassa, con Fenati che sul dritto viene passato praticamente da tutti.

A 12 giri dalla fine si forma un buco dopo i primi dieci mentre Fenati si trova quattordicesimo. A questo punto l’ascolano si mette alla testa del secondo gruppo e in tre giri si riporta sul gruppo di testa. Il problema però rimane il rettilineo, in cui tutti hanno una velocità di punta maggiore rispetto a Fenati e lo passano di potenza. A cinque giri dalla fine l’ascolano cade e la sua gara termina. (DSD)

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