Tutela del centro storico, Legambiente sollecita il Comune


Nel mirino del presidente di Legambiente Marche, Francesca Pulcini, il bando del 27 agosto 2018 relativo al cosiddetto “Villaggio Rozzi” e i due progetti Sotim che prevedono la demolizione e ricostruzione di tre edifici in pieno centro storico.

Vogliamo un Comune trasparente”. Con questo slogan Legambiente Marche, attraverso il suo presidente Francesca Pulcini, torna ad occuparsi del bando comunale del 27 agosto 2018 relativo al cosiddetto “Villaggio Rozzi”, in pieno centro storico. Qualche settimana, in una lettera indirizzata alla Soprintendenza Archeologica delle Marche, Legambiente Ascoli aveva espresso le proprie perplessità in merito al bando e ai conseguenti progetti di demolizione e ricostruzione di due ville del Condominio Villaggio degli Ulivi in zona A del centro storico.

Numerosi gli aspetti controversi sottolineati nella lettera, dalla possibilità di autorizzare nel centro storico cittadino interventi per la realizzazione di ascensori anche esterni (“andrebbe a stravolgere l’aspetto dell’intero centro storico”) alla parziale occupazione di suolo pubblico con deroga ai limiti imposti all’altezza dell’edificio, dalla possibilità di autorizzare interventi di demolizione e ricostruzione all’interno del centro storico (cosa che in realtà sarebbe espressamente vietata dal Ppe del centro storico di Ascoli, il cosiddetto piano Secchi) all’ipotesi di realizzare piani in più e ampliamenti volumetrici.

Ora il presidente di Legambiente Marche Francesca Pulcini ha inviato allo Sportello Unico per l’Edilizia del Comune di Ascoli, nella persona del dirigente reggente dell’Urbanistica Weldon, una richiesta di accesso agli atti che riguarda in particolare i due progetti Sotim che prevedono la demolizione e ricostruzione di tre edifici in pieno Centro Storico, nella zona del cosiddetto “Villaggio Rozzi”.

Dopo il flop del bando comunale del 27 Agosto 2018 – scrive Legambiente in una sua nota – cui hanno risposto pochissimi privati, sembrava ovvio che il Comune ammettesse di aver sbagliato, lasciando cadere queste proposte. A quanto pare invece il Comune sarebbe intenzionato a realizzare l’ennesima Variante al Piano Particolareggiato per il Centro Storico (Piano Secchi) e dunque anche al Piano Regolatore Generale approvato appena due anni fa, per consentire a questi pochissimi privati proponenti di realizzare ascensori fuori facciata e di demolire e ricostruire nel cuore del Centro Storico”.

Non sarebbe certo una novità per questa amministrazione comunale, ancora una volta il rischio concreto è che l’interesse di pochi privati finisca per avere la precedenza su quello dell’intera comunità. Con l’aggravante che, in questo caso, stiamo parlando di qualcosa non certo secondario per la nostra città, la tutela del centro storico, che non dovrebbe neppure essere in discussione.

Come abbiamo già scritto – prosegue Legambiente Marche – questa ennesima variante rischia di creare una breccia pericolosa che consentirà in futuro ad altri soggetti proprietari di edifici non vincolati di reclamare lo stesso diritto di demolire e ricostruire nel Centro Storico, snaturando irrimediabilmente il suo tessuto urbano così particolare. Ci auguriamo che la prossima amministrazione che sarà alla guida della città metta un punto fermo stoppando definitivamente questa politica delle varianti a getto continuo”.

Nell’attesa di sapere cosa accadrà con la prossima amministrazione comunale (ammesso e non concesso che sarà così tanto differente da quella attuale), c’è almeno da sperare che per una volta l’attuale amministrazione comunale voglia far chiarezza e, soprattutto, risponda in tempi rapidi.

Ci auguriamo che il Comune – conclude la nota di Legambiente – risponda in tempi brevi alla nostra richiesta di Accesso agli Atti, dando concreta attuazione a quei buoni propositi di trasparenza tanto sbandierati da alcuni suoi autorevoli esponenti. Ricordiamo che, a tutt’oggi, i vari soggetti che hanno fatto richiesta di accesso agli atti non sono riusciti neanche ad avere l’elenco ufficiale dei privati che hanno risposto al bando comunale”. E anche questa, purtroppo, non è certo una novità…

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