Appello di Legambiente per il parco dell’Annunziata: “Non distruggete la più bella pineta di Ascoli”


Il sindaco annuncia il prossimo avvio dell’intervento di riqualificazione dell’area tra l’Annunziata e la Fortezza Pia che prevede anche la “pulitura della vegetazione per rendere visibile la zona anche dalla superstrada”. Cioè il taglio dei pini secolari che circondano la Fortezza

Ciclicamente nel capoluogo piceno, ogni 2-3 anni, si torna a parlare della riqualificazione dell’area dell’Annunziata, della sistemazione della Fortezza Pia per renderla fruibile. Tante chiacchiere, tanti progetti ma poi in concreto nulla viene fatto. Ricordiamo ancora, ad esempio, nel dicembre 2010 la conferenza stampa per il consuntivo di fine anno nell’ufficio del sindaco Castelli, insieme a tutti gli assessori dell’allora giunta comunale, con il primo cittadino che annunciava che quello successivo sarebbe stato l’anno della restituzione della Fortezza Pia alla città, con un intervento per renderla fruibile, con il contestuale intervento di riqualificazione di tutta la zona dell’Annunziata, che sarebbe partito a breve. Superfluo ricordare come siano poi andate le cose.

Ora che la sua avventura alla guida della città volge al termine (primavera 2019), ecco che il sindaco Castelli torna a parlare del parco urbano alla Fortezza, di un progetto per rendere nuovamente fruibile la Fortezza stessa al punto da farla diventare “un punto di attrazione a livello turistico”, della riqualificazione e della messa in sicurezza di tutta l’area.

Naturalmente, come per qualsiasi cosa che riguarda il capoluogo piceno da 2 anni a questa parte, il primo cittadino ha anche spiegato che i ritardi sono dovuti al terremoto che ha avrebbe costretto il Comune “a declinare alcuni degli interventi previsti per dare spazio a quelli necessari per mettere in sicurezza tutta la zona”. Discorso che ovviamente può avere un minimo di senso per quanto riguarda, appunto, il periodo che va dall’agosto 2016 in poi, non certo per quello che era stato promesso a fine 2010.

Senza stare a pensare troppo a ciò che è accaduto (o forse sarebbe meglio dire a ciò che non è accaduto…) in passato, è del tutto evidente che eventualmente un simile ambizioso progetto potrà essere portato avanti e concretizzato dal prossimo sindaco e dalla prossima amministrazione comunale. Considerando anche che al momento mancano anche i primi atti ufficiali in proposito, è evidente che non c’è il tempo, da qui alla fine dell’avventura del sindaco Castelli, per realizzarlo.

Ne è consapevole il primo cittadino stesso che, non a caso, ipotizza di far partire nei primi mesi del 2019, prima della conclusione del suo mandato amministrativo, i cantieri per un intervento di riqualificazione e messa in sicurezza. Che, però, trova la ferma opposizione della locale sezione di Legambiente perché prevede il taglio dei pini secolari che circondano la Fortezza, piantati all’indomani della Grande Guerra per commemorare i caduti. Forse per far rendere più accettabile l’intervento il sindaco non parla di tagli ma di “pulitura della vegetazione per rendere visibile la zona anche dalla superstrada, creando una sorta di effetto Orvieto”.

La Fortezza Pia di Ascoli Piceno deve la sua fisionomia attuale agli interventi voluti da Papa Pio IV nel 1560, su un impianto fortificato già presente in epoca romana e poi medievale – si legge in una nota di Legambiente – la sua struttura è bassa ed estesa a pianta centrale trapezoidale e presenta una scarpa in pietrame, torri d’angolo e massicci contrafforti. Attualmente tutta la Fortezza è circondata da bellissimi pini quasi secolari, che secondo le ricostruzioni storiche furono piantati all’indomani della Grande Guerra per commemorare i caduti.

Da questa volontà di ricordare i soldati morti combattendo per la patria è dovuta la dicitura di Parco della Rimembranza, che fu attribuita all’epoca al cosiddetto Parco dell’Annunziata proprio in ricordo dei caduti della Grande Guerra, tant’è vero che raccontano le cronache dell’epoca che ad ogni albero era stata affissa una targa con il nome di uno dei caduti. Più volte nel corso di questi anni alcuni amministratori hanno proposto di tagliare questi alberi commemorativi che circondano la Fortezza, adducendo il fatto che tale vegetazione ostacolerebbe la visuale della Fortezza stessa dalla circonvallazione di Ascoli e dalla Superstrada.

Da sempre Legambiente Ascoli Piceno è contraria ad un intervento del genere, insieme ad altre associazioni ambientaliste come l’Archeoclub – Sezione di Ascoli Piceno, la cui Presidentessa Mariolina Massignani si è sempre dichiarata contrarissima al taglio di questi alberi. Da tempo il Sindaco di Ascoli, Guido Castelli, ha lanciato la proposta di tagliare tutti gli alberi che oscurerebbero la visuale della Fortezza, senza alcun criterio e senza neanche consultare un agronomo, seguito a ruota dal candidato Sindaco della Lega Amdrea Antonini e da altre sedicenti associazioni ambientaliste.

Per quanto ci riguarda, ribadiamo la nostra netta contrarietà a questa ipotesi, che abbiamo sempre avversato con tutte le amministrazioni precedenti e che contrasteremo con tutte le nostre forze. Siamo pronti a forme di protesta anche eclatanti, qualora il Sindaco dovesse continuare a portare avanti la sua proposta. I nostri iscritti, giustamente indignati contro questa proposta, sono pronti a porre in essere manifestazioni di protesta in occasione dei prossimi appuntamenti della manifestazione culturale l’Altra Italia”.

Naturalmente Legambiente concorda sul fatto che si debba riqualificare l’area, con interventi urgenti. E conferma la propria disponibilità a collaborare e ad incontrare il sindaco e i consiglieri comunali, Ma partendo dalla ferma e imprescindibile contrarietà a qualsiasi taglio.

Siamo i primi a dire che sul Parco dell’Annunziata deve essere fatta una seria manutenzione e ci sono molti lavori urgenti da fare – prosegue la nota – come ad esempio il rifacimento delle scalette di collegamento da Via Capitolina, e il rifacimento delle staccionate che oramai cadono a pezzi (purtroppo è dovuto morire un ragazzo perché qualcuno se ne accorgesse). Inoltre ci sono molte piante anche di alto fusto che sono ormai secche o malate, e che andrebbero tagliate, Ma, incurante di tutti questi problemi, il Sindaco si sofferma sul problema estetico rappresentato dai pini che oscurerebbero la visuale della Fortezza.

Si parla addirittura di un effetto Orvieto, che renderebbe fruibile la visuale della Fortezza dalla Superstrada. Ma quale effetto Orvieto!!! La verità è che, in nome della presunta “visibilità” del monumento, si vuole distruggere la più bella pineta di Ascoli Piceno. Fermiamoli, sono dei barbari che non si rendono conto dei danni che stanno facendo!

Facciamo notare sommessamente che l’Italia è piena bellissimi monumenti circondati dalle piante, anzi di monumenti che sono bellissimi proprio perché sono circondati dagli alberi, e nessuno si sogna minimamente di tagliare queste piante per rendere il monumento stesso più visibile. Il criterio della visibilità di un monumento è un criterio piuttosto discutibile, perché il monumento deve sempre avere un certo fascino nascosto, va scoperto lentamente, a poco a poco; la sua visione complessiva dev’essere una conquista.

Inoltre la cosiddetta Carta di Firenze ci ricorda che le piante e gli alberi che circondano il monumento sono da considerarsi parte integrante del monumento stesso, e non un elemento di disturbo come alcuni affermano. Altrimenti non si capisce perché i nostri antenati si sono sempre preoccupati di abbellire i monumenti che costruivano piantandoci intorno delle essenze arboree.

La pretesa invece di rendere visibile il monumento da tutti i punti di vista, a 360 gradi, come se fosse collocato su di un piedistallo in un museo, prescindendo completamente dal contesto entro il quale il monumento si inserisce, ci priva della possibilità di un vero apprezzamento estetico.

Ad ogni modo, siamo pronti ad incontrare il Sindaco e i consiglieri comunali in qualunque momento per farli recedere da tali propositi, ed anche ad accompagnarli in un tour del Parco dell’Annunziata, in compagnia di un esperto agronomo, per fargli notare quali sono gli interventi più urgenti da fare per riqualificarlo”.

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