Il Miur volta le spalle agli studenti e al ricordo della tragedia di Lampedusa


Il 3 ottobre si celebra il quinto anniversario della strage di Lampedusa nella quale morirono 368 migranti e che ha ispirato il progetto “Porte d’Europa” che anche quest’anno ha coinvolto centinaia di scuole di studenti. Beffati dall’indecente marcia indietro del ministero

Quella avvenuta il 3 ottobre 2013 a poche miglia da Lampedusa è una delle più gravi tragedie marittime del Mediterraneo. Poco dopo le 6 di mattina un peschereccio salpato dal porto libico di Misurata 2 giorni prima, con oltre 500 migranti a bordi (provenienti dall’Eritrea), a mezzo miglio dalle coste lampedusane è naufragato. I primi a cercare di soccorrere i naufraghi sono state alcune imbarcazioni civili e i pescherecci locali, poi è arrivata anche la Guardia costiera. Terribile il bilancio finale: 368 morti accertati, una ventina di dispersi e 155 superstiti (tra cui 41 bambini).

Proprio in ricordo di questa immane tragedia, da tre anni l’Italia il 3 ottobre celebra la giornata nazionale in memoria delle vittime dell’immigrazione. Un’occasione per rinnovare la memoria di quanti hanno perso la vita nel tentativo di raggiungere il nostro paese, sfuggendo alle guerre, alle persecuzioni e alla miseria. Collegato alle commemorazioni e alle manifestazioni che solitamente si svolgono a Lampedusa, il Miur promuove il progetto “Porte d’Europa” riservato ai ragazzi delle classi terze e quarte delle scuole di secondo grado, chiamati a gemellarsi con un liceo europeo e invitati poi a svolgere percorsi laboratoriali e formativi (della durata di almeno 10 ore) che propongano di sviluppare “la cultura della solidarietà, dell’accoglienza e del dialogo fondata sul rispetto dei diritti umani”.

Al termine del percorso gli studenti presentano degli elaborati (opere letterarie, visive o multimediali inedite) frutto del loro lavoro collettivo nel corso delle attività svolte che, poi, vengono esposti nei giorni della commemorazione della tragedia nel “Museo della fiducia e del dialogo” di Lampedusa. Contemporaneamente il ministero istituisce la commissione incaricata di valutare le opere presentate e di premiare le 200  considerate migliori. Premio che consiste nella partecipazione dei ragazzi premiati all’incontro con i superstiti del giorno precedente e alla manifestazione, con tanto di corteo fino alla “porta d’Europa” di Lampedusa, del 3 ottobre.

Come nei due anni precedenti, anche quest’anno, ad aprile 2018, il Miur ha pubblicato il bando per la selezione dei partecipanti. Che, come al solito, ha avuto una larghissima partecipazione, con centinaia di classi che hanno partecipato e, di conseguenza, centinaia di opere inviate. Però, poi, a giugno si è insediato il governo Conte che, dominato dal leader della Lega Salvini, non ha certo nella solidarietà, nell’accoglienza e nel rispetto dei diritti umani i propri valori fondanti.

Nonostante tutto il minimo che ci si poteva attendere era che quanto meno portasse avanti per quest’anno il progetto già avviato e a cui così tanti studenti avevano dedicato diverse ore di intenso lavoro, per poi eventualmente valutare se riproporlo o meno il prossimo anno. Invece il Miur, senza neppure alcuna comunicazione ufficiale in proposito (quanto meno doverosa in una simile circostanza), si è completamente disinteressato del progetto già ampiamente avviato.

Così non ha neppure istituito la commissione che doveva valutare le opere degli studenti, né tanto meno ha offerto il proprio sostegno al Comitato 3 Ottobre che, da quando il Parlamento italiano ha istituito per legge la giornata della memoria e dell’accoglienza, organizza le conseguenti manifestazioni ed eventi. Un comportamento a dir poco discutibile, che esula dalla legittima posizione intransigente che questo governo (o forse sarebbe meglio dire il suo indiscusso dominus) ha sul tema dell’immigrazione.

Un’imbarazzante dimostrazione di scarsa (nulla) sensibilità ma anche e soprattutto una grave mancanza di rispetto nei confronti di tutti quei ragazzi, di tutti quei docenti, di tutte quelle scuole che si sono così seriamente impegnate in questo progetto. Per mesi le scuole che hanno aderito all’iniziativa hanno atteso invano che il ministero della pubblica istruzione si pronunciasse sugli elaborati e assegnasse il premio, cioè la partecipazione alle manifestazioni di Lampedusa. Che, ad esempio, lo scorso anno aveva visto i ragazzi delle scuole superiori partecipare al corteo a fianco del presidente Mattarella e delle altre istituzioni dello Stato, a partire dal presidente del Senato Piero Grasso.

In evidente e comprensibile difficoltà anche il Comitato 3 Ottobre pressato da centinaia di scuole che chiedevano informazioni sull’esito del bando e che chiedevano di poter andar a Lampedusa. Fortunatamente in suo soccorso sono arrivate alcune della altre sigle aderenti al progetto, dall’Unhcr (Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati)  ad alcune Ong e fondazioni, che hanno messo a disposizione fondi consentendo così ad un centinaio di ragazzi di arrivare a Lampedusa per gli eventi del 2 e del 3 ottobre.

Ovviamente in numero decisamente ridotto rispetto al passato e rispetto a quelli che sarebbero dovuti e potuti venire sulla base del finanziamento promesso dal Miur ma ora di fatto cancellato. Davvero un comportamento inqualificabile da parte del ministro leghista Bussetti. Che ha la fortuna che è praticamente impossibile per chiunque rimpiangere chi l’ha preceduto. Anche se, vista questa pessima “figuraccia” internazionale e altre sue performance in materia, la differenza con la Fedeli di certo non si nota…

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