“Figuraccia” del sindaco e del Comune, aumenta il costo dei lavori alla scuola Luciani


La determina n. 1672 dell’11 giugno chiarisce il “giallo” dei lavori al corpo est: l’ultimo piano è a rischio e servono lavori aggiuntivi per oltre 200 mila euro. Clamorosamente sconfessate le affermazioni fatte dal sindaco e dal dirigente comunale un anno e mezzo fa

Alla fine il mistero sul primo stralcio dei lavori alla scuola media Luciani (corpo est) è stato svelato. Secondo quanto stabilito da tutti gli atti comunali relativi all’affidamento dei lavori stessi, sarebbero dovuti terminare in 6 mesi (“180 giorni naturali e consecutivi a decorrere dalla data del verbale di consegna dei lavori”).

Dalla risposta del dirigente comunale del Servizio Progettazione e Gestione Opere Pubbliche ad un’interrogazione del consigliere comunale Ameli avevamo scoperto che erano iniziati il 12 giugno 2017, quindi sarebbero dovuti terminare il 12 dicembre 2017. Invece, fine giugno (cioè con oltre 6 mesi di ritardo), non c’è traccia neppure che siano in conclusione. Anzi, come avevamo evidenziato qualche settimana fa (vedi articolo “Lavori alla Luciani, miglior telenovela dell’anno”), la determina n. 1206 del 3 maggio scorso, con la quale era stato affidato alla Technogeo di Montecosaro l’incarico per l’effettuazione di prove ed indagini strutturali, svelava inequivocabilmente che il ritardo si sarebbe inevitabilmente accentuato.

E proprio quelle indagini sono servite a svelare, almeno parzialmente, il mistero. E’, infatti, emerso che sono necessari degli interventi aggiuntivi perché l’ultimo piano dell’edificio (corpo est) è fortemente a rischio, con zone ammalorate che potrebbero cedere in caso di terremoto. Questo, ovviamente, determina innanzitutto un ulteriore lungo slittamento del termine dei lavori ma anche un aumento del costo dell’intervento di oltre 200 mila euro (da 542.682,13 euro a 765.278,76 euro).

Incapacità di programmare e preoccupante superficialità

Soprattutto, però, l’esito delle indagini inchioda clamorosamente il sindaco e l’amministrazione comunale alle proprie gravi responsabilità, facendo emergere con assoluta chiarezza non solo l’ormai nota incapacità di programmare ma anche e soprattutto l’inaccettabile superficialità con la quale vengono affrontati problemi seri e delicati come la sicurezza delle scuole.

Non siamo soliti sottolinearlo ma in questo caso è assolutamente doveroso, il risultato di quell’indagine dimostra anche che in tutto questo tempo avevano ampiamente ragione quelli (dal Comitato Scuole Sicure Ascoli al consigliere comunale Ameli che aveva presentato un’interrogazione in proposito, fino ad arrivare ai nostri articoli) che in questi quasi due anni chiedevano al sindaco un diverso e più concreto impegno per la sicurezza.

E, in particolare, per i lavori alla scuola media Luciani (che erano stati progettati dopo la verifica di vulnerabilità sismica effettuata prima del terremoto del 24 agosto 2016 e che aveva dato risultati sconfortanti) chi aveva chiesto con forza al sindaco stesso di effettuare nuovamente la verifica, prima di iniziare i lavori, perché inevitabilmente la lunga sequenza sismica aveva prodotto dei cambiamenti e la situazione poteva (anzi, era certamente) essere differente da allora.

Invece nulla, avanti per la propria strada (che ora i fatti dimostrano ampiamente che era completamente sballata), tra improbabili rassicurazioni e farneticanti tesi che avrebbero dovuto dimostrare la bontà del comportamento dell’amministrazione comunale.

Per fortuna che il “collaudo” era stato superato…

Lo sciame tellurico ha rappresentato un vero e proprio collaudo per le scuole della nostra città – scriveva il sindaco Castelli in una lettera inviata alla dirigente scolastica della scuola Luciani nel giugno 2017, poco prima dell’avvio dei lavori, dopo che un nostro articolo (“Relazione shock sulla vulnerabilità sismica della scuola media Luciani”) aveva fatto emergere la situazione delicata della scuola – e nel caso della scuola Luciani si può parlare di un collaudo brillantemente superato, come attestano gli esiti delle verifiche di agibilità effettuate dai tecnici della protezione civile che, dopo il 20 ottobre 2016, non hanno riscontrato alcun tipo di lesione o fragilità”.

Conoscendo l’intelligenza e la preparazione del sindaco siamo certi che neppure lui creda seriamente a simili baggianate” scrivevamo allora sottolineando, insieme al Comitato Scuole Sicure, come quelle verifiche (esclusivamente visive) della protezione civile non potevano certo rassicurare, che una cosa è l’agibilità altra è la sicurezza, che solo nuove verifiche di vulnerabilità sismica potevano fornire il reale quadro della situazione. Nulla da fare, anzi, qualche settimana dopo il dirigente comunale Settore Progettazione e Gestione OO.PP, rispondendo ad un’interrogazione presentata dal consigliere comunale Ameli sulla Luciani, scriveva quello che, se non stessimo parlando di un argomento terribilmente serio (la sicurezza delle scuole) sarebbe da annoverare tra le pagine più comiche della storia del nostro Comune.

La verifica di ottobre 2014 – scriveva il dirigente comunale – stabiliva il grado di rischio che resta comunque identico anche in caso di eventi sismici plurimi che non cambino significativamente le condizioni di contorno. Quindi per un qualsiasi edificio non è l’accadimento di un evento sismico a far cambiare l’indice di rischio, fermo restano che i dati di input restano uguali”.

Abbiamo ancora davanti agli occhi l’espressione incredula e stupefatta del responsabile per la protezione civile della Regione Lazio, nel corso di un incontro sul tema ad Amatrice, quando gli abbiamo chiesto se avesse un briciolo di fondamento una simile tesi, la sua sincera difficoltà a credere che non stessimo scherzando.

D’altra parte non c’è neppure bisogno di essere un tecnico per comprendere come, una sequenza sismica così impressionante come quella che si è verificata a partire dal 24 agosto 2016, possa incidere e cambiare i parametri tecnici di un edificio, rendendo di fatto inutile (e quindi da rifare) un’eventuale verifica di vulnerabilità sismica effettuata prima della sequenza stessa.

“Contingenze imprevedibili” …previste un anno e mezzo fa!

Ora, però, ci sono gli atti comunali a certificarlo e ad inchiodare il sindaco alle proprie gravi responsabilità. C’è la determina n. 1672 dell’11 giugno scorso (“Lavori di miglioramento sismico della scuola media Luciani-corpo est. Approvazione perizia di variante in corso d’opera, atto di sottomissione e verbale concordamento nuovi prezzi”) che ci svela che servono degli ulteriori interventi, che quindi il termine dei lavori slitta ulteriormente e che tutto ciò determinerà un costo aggiuntivo di 222.596,63 euro. Soprattutto, però, c’è il documento istruttorio che svela le ragioni di tutto ciò e che non lascia spazio a dubbi ed interpretazioni.

Nel dettaglio – si legge nel documento – si sono riscontrati i seguenti imprevisti: le strutture, in particolare quelle dell’ultimo piano, una volta riportate a nudo dalle tramezzature e dall’intonaco hanno mostrato notevoli zone ammalorate che hanno comportato una maggiore quantità di superfici strutturali da riprofilare con malta tixotropica a ritiro controllato. Considerando lo stato di alcune parti strutturali ammalorate rese visibili solo ad intonaco spicconato e tramezzi demoliti, è necessario rinforzare anche quegli che dall’analisi della push over di progetto non necessitavano di alcun rinforzo”.

La conferma, in toto, di quello che si è sostenuto da allora. Quelli che vengono impropriamente chiamati imprevisti, quelle parti “ammolorate” che non erano visibili “a occhio nudo” e che “dall’analisi della push over di progetto non necessitavano di alcun rinforzo” sarebbero emersi con assoluta chiarezza se solo, prima di iniziare i lavori, si fosse effettuata nuovamente la verifica di vulnerabilità sismica, visto che quella effettuata nel 2014 dopo la sequenza sismica non aveva più alcuna attendibilità.

Per certi versi ancora più sconfortante l’atto di sottomissione e verbale di concordamento nuovi prezzi nel quale testualmente si afferma di “nuove contingenze verificatesi in corso d’opera per cause impreviste e imprevedibili nella fase progettuale”.

Come abbiamo visto le nuove contingenze era tutto meno che “impreviste e imprevedibili”, il problema è che qualcuno, per portare avanti il proprio indecoroso teatrino, ha preferito far credere altro. Un comportamento a dir poco superficiale le cui conseguenze ora sono clamorosamente chiare.

Un brutto colpo per il sindaco che, in tema di sicurezza delle scuole, almeno dovrebbe fare tesoro di questa brutta e clamorosa “figuraccia”

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