Indagine sulla qualità della vita: così è se vi pare…


Per quella del “Sole 24 Ore” la provincia di Ascoli guadagna 27 posizioni, per quella di “ItaliaOggi” ne perde 14. E mentre il sindaco Castelli, come la sua collega Raggi, cerca di attribuirsi improbabili meriti, emergono clamorose contraddizioni tra i dati delle due indagini

Se dovessimo dar credito al famoso detto “chi si somiglia, si piglia”, presto dovrebbe nascere una nuova suggestiva coppia, quella composta dal sindaco di Ascoli Guido Castelli e dalla sindaca di Roma Virginia Raggi.

E’ davvero incredibile come i due negli ultimi giorni abbiano avuto lo stesso comportamento in merito alla paradossale vicenda delle due indagini sulla qualità della vita. Entrambi, infatti, hanno preso in considerazione solo quella delle due che dava un risultato positivo, ignorando l’altra, entrambi si sono appropriati, senza alcuna ragione, di un presunto successo che non dipende certo dalla propria attività amministrativa, entrambi hanno finto di ignorare gli aspetti negativi che, pure, sono presenti (e in qualche caso chiamano in causa anche il loro operato) anche nell’indagine più positiva. Si potrebbe aggiungere che entrambi un mese fa, di fronte al risultato assolutamente negativo dell’indagine annuale di Legambiente sulla qualità della vita (“Ecosistema urbano”), quella si riferita al territorio comunale e alle azioni poste in essere dai rispettivi Comuni, sono rimasti in religioso silenzio, ben guardandosi dal cercare di fornire spiegazioni .

L’unica sostanziale differenza tra i due è che la Raggi cita l’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Dipartimento di scienze sociali dell’Università La Sapienza di Roma per “ItaliaOggi”, che evidenzia un sostanziale miglioramento per Roma. Castelli, invece, fa riferimento all’indagine sulla qualità della vita del “Sole 24 Ore” che certifica un importante balzo in avanti per Ascoli  che addirittura conquista il primato nelle Marche. Quasi superfluo sottolineare come, in entrambi i casi, l’indagine non citata dai due sindaci fornisca esattamente il risultato contrario (-11 posizioni per Roma per il “Sole 24 Ore”, – 14 posizioni per Ascoli per  “ItaliaOggi”).

Al di là di ogni altra considerazione, la paradossale e tragicomica vicenda delle due indagini sulla qualità della vita sembra lo specchio fedele di un paese nel quale non c’è certezza su nulla, neppure su dati che non dovrebbero essere opinabili, dove è vero tutto e il contrario di tutto, dove ogni occasione è buona per fare speculazione politica, dove politici e amministratori di basso rango, non potendo vantare reali e concreti successi, cercano di millantare per propri risultati che in alcun modo dipendono dal loro operato.

Davvero clamoroso il caso della sindaca di Roma Virginia Raggi  muta un mese fa quando l’annuale graduatoria “Ecosistema urbano” di Legambiente, che si occupa dei capoluoghi di provincia (quindi concretamente dell’attività delle amministrazioni comunali) vedeva Roma precipitare all’88° posto. Ora, invece, non ha atteso un attimo per attribuirsi il merito per il positivo risultato per Roma della classifica sulla qualità della vita di “ItaliaOggi” che ha visto il territorio della Cittàmetropolitana di Roma (quella che una volta era la provincia di Roma) passare dall’88° al 67° posto. Clamoroso e al tempo stesso sconfortante (perché ricorda i peggiori e più smaliziati politici della Prima Repubblica) perché basta analizzare quell’indagine  per scoprire che il miglioramento della posizione di Roma è determinato da fattori che nulla hanno a che vedere con l’attività amministrativa del suo Comune.

Infatti delle 9 macroaree che determinano il risultato finale dell’indagine sono quella demografica (“Popolazione”), quella del sistema sanitario e, soprattutto, quella sul tenore di vita (importo medio delle pensioni, spesa media mensile per consumi, depositi bancari, prezzi degli appartamenti, ecc.) a determinare il salto in avanti di Roma. Che, per giunta, vede addirittura peggiorare tutti i parametri che in qualche modo potrebbero essere legati all’attività amministrativa. Ma se a Roma è andato in scena il solito stucchevole teatrino tipico della politica italiana, ad Ascoli abbiamo assistito ad una vera e propria farsa, messa in scena, praticamente con le stesse modalità, prima da una parte degli avversari del sindaco Castelli e dell’amministrazione comunale, poi dal sindaco stesso.

Quando sabato scorso è stata resa nota la classifica di “ItaliaOggi” , con le 18 posizioni perse da Ascoli, i primi si sono scatenati sui social, ovviamente scaricando le responsabilità del crollo sull’amministrazione comunale e sul sindaco Castelli. Che, però, a sua volta quando lunedì ha visto la classifica del “Sole 24 Ore”, secondo la quale Ascoli guadagna 27 posizioni, ha gonfiato il petto, attribuendosi in qualche modo i meriti per il risultato. Allora è innanzitutto il caso di ribadire che entrambe le classifiche prendono in esame il territorio provinciale e non quello comunale. Quindi quei risultati riguardano tutta la provincia di Ascoli e non solamente il capoluogo piceno che rappresenta appena un quarto del territorio e dei residenti della provincia.

Questo significa che erano assolutamente immotivate le polemiche sollevate contro l’amministrazione comunale ed è del tutto fuori luogo il tentativo del sindaco di rivendicare in qualche modo il buon esito del risultato. Anche perché, così come per Roma, il risultato positivo per la provincia di Ascoli è determinato da fattori sui quali poco può influire l’azione amministrativa. In particolare delle 6 macro aree su cui si fonda l’indagine, la provincia di Ascoli ottiene i risultati migliori in “Cultura e tempo libero”, in “Demografia e società” e “Lavoro e Innovazione”. E anche in questo caso, a voler essere pignoli, i risultati peggiori arrivano proprio in quelle macro aree (come ad esempio “Ambiente e servizi”) dove invece l’opera delle amministrazioni locali (comunali, provinciale e regionale) può incidere e determinare un risultato migliore o peggiore.

Quello che sconforta è che, di fronte a certe indagini, si finisca sempre per scadere nella più bassa speculazione politica, senza mai neppure provare a fare un’analisi seria sui dati che emergono e che dovrebbero fornire una fotografia della situazione del territorio. Eppure di dati  che meriterebbero un serio approfondimento  ce ne sarebbero nelle due indagini. A partire da quelli che riguardano il tenore di vita che evidenziano la situazione difficile che vive il territorio, testimoniata dai dati sull’importo delle pensioni, sui protesti, sui depositi bancari e sulla spesa media mensile che pongono la nostra provincia agli ultimi posti. O come quelli sulla spesa sociale pro capite degli enti locali che ci vede addirittura al 93° posto. Per non parlare dei dati sull’occupazione e sulla disoccupazione giovanile che ci vedono drammaticamente nella parte peggiore della classifica. E qui è inevitabile citare l’altro aspetto sconcertante della vicenda, l’incredibile non corrispondenza che c’è tra dati analoghi delle due indagini.

Passi per le differenti posizioni attribuite ad uno stesso territorio dalle due indagini (clamorosi i casi di Roma, 24^ da una parte e 67^ dall’altra, di Trieste 6^ e 70^, di Milano 8^ e 57^) che può essere determinata da alcuni parametri presenti in una e non nell’altra indagine. Ma è inspiegabile che, ad esempio, per quanto riguarda la nostra provincia, il tasso di disoccupazione giovanile sia per il “Sole 24 Ore” al 34,5% e per “ItaliaOggi” al 42,65%, che i protesti pro capite siano per il primo 17,6 e per il secondo 34,20, che i depositi bancari pro capite siano rispettivamente di 14.829 e 13.431 euro e che la spesa media mensile per famiglia sia per gli uni 2.401 e per gli altri 2.800 euro. Difficile da capire anche come macro aree che prendono in esame esattamente gli stessi parametri (“Criminalità” e “Demografia”) diano luogo a risultati assolutamente opposti (20^ e 64^ posto per il “Sole 24 Ore”, 65° e 21° posto per “ItaliaOggi”), ancor più che per un’indagine siamo al primo posto per numero di sale cinematografiche e al 37° per numero di librerie mentre per l’altra siamo rispettivamente al 106° e al 110° posto.

Tutte considerazioni che, a maggior ragione, consiglierebbero ben altra cautela nel giudicare e nel considerare le due indagini. Di seguito, nel dettaglio, criteri e situazione della provincia di Ascoli secondo le due indagini.

SOLE 24 ORE (6 le marco aree, per 42 indicatori): 15° posto (42° nel 2016)

“Ambiente e Servizi” 93° posto (Ecosistema Urbano 42° – Emigrazione ospedaliera 86° – Spesa sociale pro capite enti locali 93° – Sportelli Atm attivi 11° – Spesa in farmaci 27° – Consumo di suolo 41° – Banda larga 98°)

“Cultura e Tempo Libero” 12° posto (Librerie 37° – Sale cinematografiche 1° – Ristoranti e bar 19° – Numero di spettacoli 5° – Spesa viaggiatori stranieri 80° – Onlus 105° – Indice di sportività 15°)

“Demografia e Società” 20° posto (Densità demografica 54° – Tasso di natalità 69° – Indice di vecchiaia 83° – Saldo migratorio interno 52° – Laureati per provincia 2° – Acquisizione di cittadinanza 26° – Numero di anni di studio 34°)

“Giustizia e sicurezza” 64° posto (Rapine 26° – Truffe e frodi informatiche 81 – Scippi e borseggi 46° – Furti in abitazione 55° – Furti di autovetture 55° – Cause over 3 anni 71° – Indice di litigiosità 60°)

“Lavoro e Innovazione” 1° posto (Imprese registrate 1° – Tasso di occupazione 67° – Tasso di disoccupazione giovanile 77° – Impieghi su depositi 44° – Quota export su pil 6° – Start up innovative 2° – Gap retribuitivo 8°)

“Ricchezza e Consumi” 49° posto (Pil pro capite 54° – Importo pensioni 73° – Depositi bancari 52° – Canoni di locazione 9°- Spesa media famiglie 54° – Protesti pro capite 69° – Acquisti on line 67°

ITALIAOGGI (9 macroaree per 91 indicatori): 32° posto (18° nel 2016)

“Affari e Lavoro” 45° posto (Tasso di occupazione 67°- Protesti pro capite 99° – Clienti corporate banking 1° – Tasso di disoccupazione 78° – Imprese registrate 8° – Imprese cessate 40°)

“Ambiente” 9° posto (Concentrazione biossido azoto 6° – Pm10 1°- Dispersione rete idrica 20° – Consumi idrici pro capite 30° – Produzione rifiuti urbani 66° – Autovetture circolanti 95° – Motocicli circolanti 88° – Consumo energia elettrica pro capite 23° – Pannelli solari fotovoltaici su edifici comunali 7° – Piste ciclabili 83° – Ztl 5°- Verde pubblico 101° – Territorio destinato ad aree verdi capoluogo 61° – Capacità depurazione acque reflue 27° – Uso trasporto pubblico 69° – Raccolta differenziata 62°)

“Criminalità” 21° posto (Omicidi volontari 1° – Omicidi colposi 49° – Tentati omicidi 23° – Lesioni colpose 39° – Violenze sessuali 44° – Sequestri di persona 1° – Traffico stupefacenti 53° – Sfruttamento prostituzione 13° – Scippi e borseggi 49° – Furti d’auto 75° – Furti appartamento 43° – Altri furti 66° – Estorsioni 55° – Rapine in banca 58°- Altre rapine 33° – Truffe e frodi informat5iche 89°)

“Disagio sociale” 75° posto (Infortuni sul lavoro 65° – Morti per tumore 29° – Morti e feriti per incidenti stradali 9° – Suicidi 40° – Tasso disoccupazione giovanile 76° – Reati a sfondo sessuale contro minoti 34° – Ospedalizzazione per disturbi psichici 63° – Disabili 89°)

“Ambiente e Servizi” 93° posto (Ecosistema Urbano 42° – Emigrazione ospedaliera 86° – Spesa sociale pro capite enti locali 93° – Sportelli Atm attivi 11° – Spesa in farmaci 27° – Consumo di suolo 41° – Banda larga 98°)

“Popolazione” 65° posto (Densità demografica 54° – Emigrati 48° – Morti ogni 1000 residenti 80° – Immigrati 62° – Nati vivi ogni 1000 residenti 73° – Numero medio componenti famiglia 33°)

“Servizi finanziari e scolastici” 17° posto (Numero Atm 7° – Numero clienti di phone banking 89° – Sportelli banche 28° – Numero classi scuola media superiore 61° – Numero scuole superiori 43° – Numero studenti scuole superiori 9°)

“Sistema Salute” 43° posto (Medici ospedalieri per 100 posti letto 22° – Personale infermieristico 25° – Personale tecnico sanitario 91° – Altro personale 32° – Posti letto ostetricia-ginecologia 55° – Posti letto in cardiologia 20° – Posti letto in rianimazione e terapia intensiva 63° – Posti letto oncologia 90° – Numero Tc e Rmn 6° – Numero apparecchiature emodialisi 74° – Numero gruppi radiologi 10°)

“Tempo Libero” 50° posto (Agriturismo 20° – Alberghi 23° – Ristoranti 19° – Bar caffetterie 20° – Sale cinematografiche 106° – Paelstre 47° – Associazioni 44° – Librerie 110°)

“Tenore di vita” 78° posto (Spesa mensile pro capite 70° – Importo medio pensioni 73° – Valore aggiunto pro capite 54° – Depositi bancari 53° – Prezzi al mq appartamento 63° – Variazione dei prezzi al consumo 80°)

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