Senza vergogna


Dopo che il suo nome era stato tolto dai manifesti dell’iniziativa, il sindaco di Offida Lucciarini interviene alla manifestazione in occasione della giornata contro la violenza sulle donne autoassolvendosi, sostenendo che quei pugni non sono violenza…

Non è una questione di accanimento ma di decenza. Non volevamo tornare ancora su quanto accaduto ad Offida, sulla triste e sconcertante storia del sindaco Valerio Lucciarini. Ma c’è un limite a tutto.

Un paio di mesi fa, dopo che era stato reso noto il video nel quale si vede il primo cittadino sferrare due pugni ad una ragazza durante il Bove Finto, il gruppo consiliare “Officina Offida” in un lungo e duro comunicato sosteneva che “la misura è colma” (vedi articolo “La misura è colma: il sindaco di Offida nel mirino”). All’epoca, pur non facendoci troppe illusioni su eventuali dimissioni (l’unico gesto possibile per recuperare un minimo di credibilità), non potevamo certo immaginare che si sarebbe caduti ancora più in basso.

Le prime avvisaglie dell’autentica vergogna andata in scena sabato scorso ad Offida si erano avute nei giorni scorsi quando, nel manifesto dell’iniziativa in programma al Teatro Serpente Aureo per la giornata internazionale contro la violenza sulle donne (“La forza delle donne”), era stato inserito tra i relatori anche il nome del sindaco Lucciarini e dell’assessore alle pari opportunità Isabella Bosano. Le conseguenti ed inevitabili polemiche che ne erano seguite avevano portato ad un repentino dietro front, con la cancellazione dei due nomi contestati nel nuovo manifesto dell’iniziativa. Cancellazione che doveva necessariamente significare che il sindaco e l’assessore non sarebbero intervenuti come relatori per non trasformare una buona iniziativa in una indecente farsa.

Perché, lo capisce anche un bambino, far intervenire ad un incontro in cui si discute della violenza sulle donne qualcuno che si è reso protagonista di un atto di violenza nei confronti di una donna (almeno dalle nostre parti sferrare due pugni sul volto è considerato un atto di violenza…), senza per altro avere neppure la decenza di scusarsi con la città (è il suo massimo rappresentante) e dimettersi immediatamente, finisce per gettare nel ridicolo l’iniziativa stessa. Eravamo certi che così sarebbe stato, che il sindaco Lucciarini avrebbe avuto almeno la decenza di non salire sul palco. Invece, come nel peggiore degli incubi, il primo cittadino offidano non solo è tranquillamente salito sul palco ma ha avuto anche l’impudenza di parlare non solo della violenza sulle donne ma, incredibilmente, anche del suo caso personale.

Se non ci fosse un video che mostra integralmente il suo intervento non ci avremmo creduto, anzi, in un’epoca dominata dalle fake news anche dopo aver visto il video ci è rimasto il dubbio che potesse essere tutta un’invenzione. A togliercelo definitivamente ci ha pensato lo stesso sindaco di Offida che, non pago, ha avuto il coraggio anche di pubblicare sulla propria pagina facebook il suo intervento al Teatro Serpente Aureo. In un intervento che definire surreale è riduttivo, il sindaco Lucciarini ha spiegato che quei due pugni sferrati a quella ragazza non sono violenza e, come da copione, ha parlato di strumentalizzazione della vicenda.

Quando alcuni temi importanti come la violenza sulle donne – ha affermato il primo cittadino – vengono strumentalizzati utilizzando fatti anche incresciosi ma che nulla hanno a che vedere con essi, si commette un errore di sottovalutazione relativamente ad un argomento davvero tragico. Ed è per questo che io sono qua”. Davvero c’è poco da dire e poco da commentare di fronte ad una simile vergogna, non ci sarebbe stato nulla da strumentalizzare se Lucciarini avesse avuto la decenza di dimettersi se non immediatamente almeno quando è spuntato fuori il video che lo inchioda in maniera inequivocabile. Ed è bene evidenziare che l’eventuale aspetto giudiziario della questione non è in alcun modo rilevante ai fini di questa discussione, che la vittima della violenza del sindaco (non troviamo altro modo per definire due pugni sul viso…) abbia ritirato o meno la denuncia poco conta. Lucciarini doveva solamente dimettersi, che non l’abbia fatto è gravissimo.

Che poi abbia il coraggio di fare ciò che ha fatto sabato scorso è davvero sconcertante. E’ chiaro che il primo cittadino offidano dal momento in cui si è verificato quello spiacevole fatto non ha più ritrovato la lucidità, ostinando a rimanere attaccato alla sua poltrona di sindaco. Ma se il suo comportamento è inqualificabile a questo punto, dopo questa ennesima brutta pagina, ancora più grave è il silenzio del suo partito. E’ gravissimo che il Pd non sia intervenuto da subito per convincerlo a farsi da parte o, in caso di ulteriore resistenza, per sospenderlo dal partito.

Abbiamo stima del nuovo segretario provinciale Matteo Terrani ma non è accettabile che resti in silenzio, che non prenda una posizione su questa autentica vergogna. Non vogliamo e non possiamo credere alle voci, per la verità piuttosto insistenti, che vorrebbero il sindaco Lucciarini candidato per il Pd nel collegio uninominale di Ascoli e provincia della Camera. Sarebbe un clamoroso e incredibile autogol del Pd (ma questo è un problema del partito) e ancor più sarebbe uno schiaffo inaccettabile per tutto il territorio.

Si è già toccato il fondo sabato scorso, non possiamo e non vogliamo credere che si possa sprofondare ulteriormente.

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